Dl Liquidità: Furgiuele (Lega), sospendere protesti per tutto 2020 Vuole impegnare il governo a colmare una lacuna che le precedenti misure governative non hanno ancora considerato con le dovute attenzione e sensibilità
Sospendere i protesti dei titoli di credito fino al 31 dicembre. Lo chiede Domenico Furgiuele, deputato della Lega, lamentando un’eccessiva discrezionalità concessa agli istituti di credito e ai notai nell’interpretazione della relativa norma contenuta nel Decreto Liquidità.
Furgiuele ha presentato un ordine del giorno che, spiega, “vuole impegnare il governo a colmare una lacuna che le precedenti misure governative non hanno ancora considerato con le dovute attenzione e sensibilità, nonostante su questa materia siano arrivati contributi e appelli da più parti. In tal senso – spiega ancora – mi pregio di avere avuto una interlocuzione con vari soggetti appartenenti a diverse categorie produttive, con la politica attenta come il Presidente della Regione Sicilia nello Musumeci che ha dimostrato una certa sensibilità una lodevole sensibilità sull’argomento”. Furgiuele spiega che nel decreto Cura Italia la Lega aveva presentato “la proposta di sospendere i protesti dei titoli di credito fino al mese di settembre, un emendamento respinto e poi riassorbito in modo monco nel decreto liquidità fino al mese di aprile. Questa settimana abbiamo proposto con le stesse ragioni un emendamento a mia prima firma con la sospensione dei protesti fino al 31 dicembre, che il governo ha precluso, senza peraltro dare giusta motivazione, e poi ha deciso di approvare un emendamento del collega del Pd con sospensione dei protesti fino al 31 agosto”.
Per Furgiuele “era tarda ed inutile la data del 30 di aprile ed è poca cosa la data del 31 di agosto che è praticamente dopodomani. Ad oggi – dice – il governo garantisce che per il periodo compreso tra il 9 marzo e il 31 agosto 2020, In caso di mancata copertura dei titoli di credito valga la sospensione di legge con conseguente – e temporanea – inapplicabilità delle norme sul protesto e delle sanzioni ulteriori, un primo passo scaturito da nostre sollecitazioni sin dal cura italia che però non basta in termini di tempo e in termini di chiarezza”.