Oggi si decidono le sorti di Taurianova. Il Tar deciderà se rimettere Romeo sullo scranno più alto del Comune L'ex primo cittadino in questi cinque anni non ha mai ricevuto nessun avviso di garanzia per associazione mafiosa
di Robin Hood
Sarà il Tar del Lazio a decidere oggi se Mimmo Romeo può ritornare ad occupare
lo scranno più alto del comune di Taurianova. Romeo è stato sciolto per infiltrazioni di ‘ndrangheta a luglio 2013 in base ad una relazione di accesso che lo indicava vicino alle cosche locali.
Una situazione paradossale in quanto a Romeo ed alla sua compagine governativa non
è mai arrivato nessun avviso di garanzia per 416 bis.
Noi abbiamo sostenuto a più riprese che l’unico organo competente che può stabilire
un’eventuale infiltrazione di mafia sono le procure antimafia della nostra provincia.
All’ex sindaco di Taurianova il provvedimento di sospensione della carica di primo
cittadino era già capitato nel 2009. Ed anche per questo scioglimento la procura interessata di Reggio Calabria non ha mai avviato o notificato alcun avviso di garanzia per mafia a Domenico Romeo.
Va ricordato inoltre che nessun componente della sua Giunta e della sua maggioranza consiliare
ha mai ricevuto provvedimenti giudiziari da parte dei PM. In 5 anni la città di Taurianova ha subito due scioglimenti per ‘ndrangheta dove lo Stato ha applicato la responsabilità oggettiva.
In un paese normale la responsabilità deve essere soggettiva.
Lo Stato deve contestare agli interessati azioni criminosi tendenti a favorire le
organizzazioni mafiose. Nel caso specifico di Romeo ad oggi nessuna procura ha invece mai contestato all’ex sindaco di aver favorito chicchessia.
Il Tar del Lazio in questi mesi ha assunto un atteggiamento garantista, riportiamo
parte del dispositivo dei giudici di Roma per i comuni dove hanno deciso di riportare
in sella i sindaci fatti decadere dallo Stato: “Se non ci sono rinvii a giudizio
agli amministratori per il 416 bis lo stato non può sciogliere i Comuni”
Per restare in Calabria Cirò Marina e Badolato i sindaci sono stati rimessi al loro
posto dai giudici amministrativi capitolini. Non ci resta che attendere maggio per leggere il dispositivo dei giudici, che decideranno se dare ragione a Romeo oppure no.