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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 08 GENNAIO 2025

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Donna di 67 anni cammina fissando il cellulare e cade in una botola Sfortunata vicenda avvenuta nel New Jersey. La signora ha riportato delle fratture, ma è fuori pericolo. I telefoni cellulari sono il più grande rischio di incidente

Donna di 67 anni cammina fissando il cellulare e cade in una botola Sfortunata vicenda avvenuta nel New Jersey. La signora ha riportato delle fratture, ma è fuori pericolo. I telefoni cellulari sono il più grande rischio di incidente
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Nel New Jersey una donna di 67 anni, distratta dal telefonino, inciampa e cade in
una botola aperta per dei lavori alle tubature del gas. Nonostante le fratture riportate
è stata tratta in salvo e portata in un ospedale locale. Al fine di sensibilizzare
la popolazione, il figlio ha diffuso il filmato registrato dalle telecamere di sorveglianza:
«È importante che tutti capiscano che distrarsi al cellulare può causare danni
irreparabili». Camminare fissando il cellulare, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente
dello “Sportello dei Diritti”, viene definita “smartphone walking”. “Smart”,
infatti, è solo il telefono che si tiene in mano e si fissa con ossessione mentre
si cammina, mettendo a rischio la propria incolumità e la pubblica sicurezza. Attraversare
le strisce pedonali scrivendo un messaggio su Whatsapp, camminare sui marciapiedi
postando una foto o un commento su Facebook, salire sui mezzi consultando le ultime
notizie. Sono questi, e molti altri, i comportamenti poco sicuri delle persone che
si aggirano per la città con lo sguardo fisso sullo schermo del proprio telefonino.
Non solo giovani: la passeggiata con la testa china è tipica di 1 italiano su 2
(principalmente manager e imprenditori tra i 30 e i 45 anni e studenti tra i 16 e
i 29) e provoca sempre più incidenti, perfino mortali. Recenti i casi di cronaca
in cui sono morti giovani ragazzi a causa della poca attenzione destata durante l’attraversamento
dei binari del treno per colpa di un cellulare alla mano o di cuffie con la musica
troppo alta. A praticare la “smartphone walking” sopratutto i cittadini delle
grandi metropoli italiane, come Milano (61%) e Roma (58%). In Italia ancora non sono
stati presi provvedimenti, ma nel mondo iniziano a essere imposti o proposti dei
divieti.