Donna di Pizzo condannata per omicidio viene scagionata in appello
redazione | Il 26, Set 2012
La corte d’appello di Catanzaro ha assolto, perché la sua è stata legittima difesa, Giuseppina Vinci e ha ridotto da 14 anni e 8 mesi a 8 anni la condanna per il figlio Giorgio Stabene accusati entrambi dell’omicidio di Francesco Cupone avvenuto a Pizzo il 15 gennaio 2010
Donna di Pizzo condannata per omicidio viene scagionata in appello
La corte d’appello di Catanzaro ha assolto, perché la sua è stata legittima difesa, Giuseppina Vinci e ha ridotto da 14 anni e 8 mesi a 8 anni la condanna per il figlio Giorgio Stabene accusati entrambi dell’omicidio di Francesco Cupone avvenuto a Pizzo il 15 gennaio 2010
VIBO VALENTIA – La Corte di assise di appello di Catanzaro (presidente Fortunato Rosario Barone), riformando la sentenza del gup di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, del 4 luglio 2011, ha assolto Giuseppina Vinci, di 56 anni, e ha ridotto da 14 anni ed otto mesi ad 8 anni la condanna che era stata inflitta al figlio, Giorgio Stabene, di 30, imputati entrambi di omicidio. Il collegio ha inoltre revocato la misura di sicurezza e le pene accessorie applicate a Giuseppina Vinci, dichiarata persona non punibile per avere agito in stato di legittima difesa. Il gup di Vibo aveva condannato Giuseppina Vinci alla stessa pena comminata al figlio. Entrambi erano stati riconosciuti colpevoli di omicidio perchè il 15 gennaio 2010 a Pizzo, nel corso di una colluttazione, avevano colpito, Stabene con una chiave in ferro e Giuseppina Vinci con un mattarello, Francesco Cupone, di 54 anni, che morì dieci giorni dopo nell’ospedale di Catanzaro a causa delle ferite riportate. Secondo il gup, Giuseppina Vinci si sarebbe difesa, in realtà, da un’aggressione compiuta ai suoi danni da Francesco Cupone. Movente del delitto sarebbero stati i contrasti che sussistevano da tempo tra le famiglie Stabene-Vinci e Cupone.