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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 22 DICEMBRE 2024

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Donna morta a Reggio, lesioni dovute a percosse. Il gip ordina l’arresto per il marito

Donna morta a Reggio, lesioni dovute a percosse. Il gip ordina l’arresto per il marito

| Il 07, Mag 2013

Ordinanza di custodia cautelare per il marito di Immacolata Rumi, Domenico Laface, che nel pomeriggio è stato interrogato dal pm di Reggio Calabria sugli ultimi momenti di vita della moglie

Donna morta a Reggio, lesioni dovute a percosse. Il gip ordina l’arresto in carcere per il marito

Ordinanza di custodia cautelare per il marito di Immacolata Rumi, Domenico Laface, che nel pomeriggio è stato interrogato dal pm di Reggio Calabria sugli ultimi momenti di vita della moglie. Le prime risultanze degli esami sul cadavere evidenziano che le lesioni rilevate sul corpo della donna sarebbero compatibili con le percosse subite

 

REGGIO CALABRIA – I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Domenico Laface, di 54 anni, marito di Immacolata Rumi, la donna morta sabato nell’ospedale di Reggio Calabria perchè sottoposta a percosse. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal gip, Cinzia Barillà, che non ha convalidato il fermo di Laface, ritenento insussistente il pericolo di fuga, ma ha emesso comunque il provvedimento restrittivo. Nel frattempo nel corso della giornata è emerso che sarebbero compatibili con le percosse subite le lesioni rilevate sul corpo della donna morta. Il dato è emerso dall’autopsia. Per la morte della donna il marito inzialmente era stato fermato per la necessità di accertare alcuni fatti che hanno preceduto la morte della moglie. Sabato scorso il decesso della donna era stato attribuito, in un primo tempo, a cause naturali. Dalle indagini sono poi emerse le percosse alle quali sarebbe stata sottoposta la donna e l’ipotesi del possibile nesso di causalità con il decesso. Da qui anche la decisione del pm di turno della Procura della Repubblica di Reggio Calabria di sottoporre il cadavere di Immacolata Rumi ad autopsia in modo da accertare le cause della morte verificando, in particolare, se fosse possibile collegarla alle percosse che avrebbe subito. All’uomo viene contestato il reato di maltrattamenti seguiti da morte, per il quale è prevista una pena fino a 24 anni di reclusione. Il fascicolo dell’inchiesta sulla morte di Immacolata Rumi è adesso al vaglio del gip, che deve decidere sulla convalida del fermo del marito della donna.

 

Una donna reggina di 53 anni, Immacolata Rumi, è morta sabato scorso in seguito alle percosse ricevute da un uomo. Questa è l’ipotesi emersa dalle indagini dei Carabinieri di Reggio Calabria scattate quando, sabato mattina intorno alle ore 7, la donna è giunta agli Ospedali Riuniti ed è deceduta nel nosocomio per arresto cardiocircolatorio.
Le indagini della Compagnia cittadina, diretta dal capitano Pantaleone Grimaldi, avrebbero consentito al pm presso la Procura di Reggio Calabria di spiccare un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un uomo che, secondo l’accusa, avrebbe percosso la Rumi, provocandone il decesso. Secondo le indiscrezioni in attesa di conferme, si tratterebbe del marito della donna. Il pm ha disposto l’autopsia sul cadavere della malcapitata. Intanto le indagini dell’Arma proseguono per chiarire tutti i dettagli della vicenda.