Droga in Calabria, arrestate due persone di cui un pregiudicato vicino alle ‘ndrangheta, sequestrata marijuana Nel corso delle operazioni veniva sottoposto a sequestro anche un’area di 25.000 mq adibita a discarica non autorizzata di rifiuti pericolosi pari a 14 tonnellate, tra cui lastre di amianto, 1 motopala e 6 autocarri in stato di abbandono e grave corrosione
redazione | Il 25, Gen 2025
Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia nel corso di un’operazione finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti condotte nel territorio del comune di Parghelia (VV) hanno tratto in arresto due soggetti, tra cui un pregiudicato per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, e sottoposto a sequestro kg 1,843 di marijuana.
Le operazioni, coordinate e dirette dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia, Camillo Falvo e dal sostituto titolare delle indagini, e svolte dal Nucleo di polizia Economico Finanziaria col supporto del Gruppo di Vibo e delle unità cinofile della Compagnia Pronto Impiego di Lamezia Terme, hanno permesso di rinvenire all’interno di un capannone la sostanza stupefacente detenuta per fini di spaccio.
Nel corso delle operazioni veniva sottoposto a sequestro anche un’area di 25.000 mq adibita a discarica non autorizzata di rifiuti pericolosi pari a 14 tonnellate, tra cui lastre di amianto, 1 motopala e 6 autocarri in stato di abbandono e grave corrosione, nonché 5 immobili per complessivi 2000 mq (2 capannoni e 3 alloggi ad uso turistico) del valore di un milione di euro, sprovvisti di autorizzazione edilizia.
I responsabili sono stati sottoposti agli arresti domiciliari e segnalati alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per spaccio di sostanze stupefacenti, nonché gestione non autorizzata di rifiuti e abusivismo edilizio.
L’attività di servizio svolta, testimonia la costante ed efficace azione di prevenzione e repressione dei fenomeni illeciti che costituiscono un concreto pericolo per la salute e la sicurezza della collettività.
Preme sottolineare che i provvedimenti adottati in fase investigativa e/o dibattimentale non implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti ad indagini ovvero imputati e che le informazioni sul procedimento penale in corso sono fornite in modo da chiarire la fase in cui il procedimento pende e da assicurare, in ogni caso, il diritto della persona sottoposta ad indagini e dell’imputato a non essere indicati come colpevoli fino a quando la colpevolezza non è stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili.