Droga: scoperto giro di spaccio tra Gioia Tauro e Rosarno, 8 arresti
redazione | Il 03, Feb 2012
Gli arrestati, tra i quali vi sono anche donne, secondo l’accusa facevano parte di un gruppo ben organizzato. Ecco i nomi
Droga: scoperto giro di spaccio tra Gioia Tauro e Rosarno, 8 arresti
Gli arrestati, tra i quali vi sono anche donne, secondo l’accusa facevano parte di un gruppo ben organizzato
GIOIA TAURO (REGGIO CALABRIA) – Gestivano un giro di spaccio di droga tra Gioia Tauro e Rosarno. Con questa accusa otto persone sono state arrestate stamani dalla polizia nell’ambito di una inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi. Gli arrestati, tra i quali vi sono anche alcune donne, secondo l’accusa facevano parte di un gruppo ben organizzato che era dedito a rifornire la zona di sostanze stupefacenti.
COCAINA E EROINA ERANO ‘PANETTONE CON CANDITI’
Chiamavano la droga con termini gergali quali vino, olio, roba, discorsi, punta di trapano, cambio nuovo, panettone con i canditi, ma sono stati ugualmente individuati della polizia ed arrestati. Si tratta delle otto persone bloccate stamani con l’accusa di gestire un vasto giro di eroina e cocaina a Rosarno e Gioia Tauro con proiezioni anche nei vicini centri della provincia di Vibo Valentia. Gli otto arrestati erano soliti comunicare tra loro tramite sms (da qui il nome dell’operazione condotta da personale del Commissariato di Gioia Tauro, “short message”), che sono stati intercettati dagli investigatori. Al termine delle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto di Palmi Emanuele Crescenti e dal pm Luigi Iglio, il gip Luca Colitta ha emesso otto ordinanze di custodia cautelare, eseguite oggi, nei confronti di Angelo Giordano, di 24 anni, Antonio Lemma (26), Rocco Furulli (27), Maria Lucia Ascone (22), Caterina Tripodi (41), Damiano Ciancio (35), Gesuele Manno (30) e Franca Vecceloque Pereloque (45). Gesuele Manno, Maria Lucia Ascone e Caterina Tripodi sono stati posti ai domiciliari mentre a Rocco Furulli e Angelo Giordano il provvedimento è stato notificato in carcere dove erano detenuti per altre cause.
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