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TAURIANOVA (RC), SABATO 06 LUGLIO 2024

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Durissime le critiche, anche feroci sull’approvazione dell’Autonomia Differenziata Durissima Libera, "Parlamentari calabresi che hanno dimostrato, ancora una volta, di rispondere più ad interesse di parte e di partito"

Durissime le critiche, anche feroci sull’approvazione dell’Autonomia Differenziata Durissima Libera, "Parlamentari calabresi che hanno dimostrato, ancora una volta, di rispondere più ad interesse di parte e di partito"

| Il 20, Giu 2024

In questi giorni alla Camera gli italiani e i calabresi, in particolare, hanno dovuto assistere a scene mai viste nella storia repubblicana. Prima una vergognosa rissa che ha coinvolto una ventina di deputati, tra questi alcuni calabresi, e oggi, dopo l’approvazione del ddl Calderoli, lo sventolio di varie bandiere, tra questa anche di quella della nostra regione, per festeggiare l’autonomia. Questo, probabilmente, a conferma che il tricolore non sarà più sufficiente a rappresentare i tanti piccoli statarelli che questa riforma determinerà.
Parlamentari calabresi che hanno dimostrato, ancora una volta, di rispondere più ad interesse di parte e di partito, piuttosto che a quelli reali delle cittadine e dei cittadini che li hanno votati.
Già oggi, con le condizioni attuali, un bambino calabrese riceve un ventesimo rispetto a uno del nord. Con l’autonomia differenziata si determinerà un ulteriore peggioramento, con effetti devastanti, in uno scenario fortemente compromesso come quello calabrese. Un indebolimento anche per le regioni del nord che non potranno contare sulla solidarietà nazionale, essendo stato tradito, con questa riforma, lo spirito costituzionale di sussidiarietà tra le regioni.
Un appello inascoltato quello della chiesa calabrese da parte di chi, richiamandosi, a volte, anche, ai valori cristiani, non si è, minimamente, preoccupato, votando tale provvedimento, dell’inevitabile aumento delle diseguaglianze e della povertà. Condizioni che, ovviamente, favoriscono il proliferare della ‘ndrangheta e delle mafie nella nostra regione e nell’intero paese. La crescita dei reati spia confermano che se mancano politiche sociali efficaci e lo Stato non fornisce risposte adeguate, sono spesso le mafie, con il loro welfare sostitutivo, a rappresentare l’unica alternativa.
Ricordandoci che il fine deve essere sempre la giustizia sociale, siamo chiamati tutte e tutti ad un forte senso di responsabilità per contrastare tale provvedimento con tutti gli strumenti democratici possibili. Infatti, corriamo il rischio che una legalità senza uguaglianza possa minare, ulteriormente, il legame sociale e accentuare, ancora di più, le distanze economiche e sociali.
Segreteria regionale Libera Calabria

Lo Schiavo: «Riforma che condanna la Calabria all’arretratezza. Occhiuto non nasconda le responsabilità del suo partito e della maggioranza che lo sostiene»
«Il disegno leghista di spaccatura del Paese, di secessione mascherata delle regioni ricche, può dirsi oggi – se non del tutto compiuto – di certo abbondantemente indirizzato nel verso auspicato dal partito di Salvini. Partito che non a caso festeggia, al termine di un misfatto eseguito in piena notte come le peggiori malefatte, sventolando in aula simbologie preunitarie».
Lo afferma in un comunicato stampa il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti, commentando l’approvazione della riforma dell’Autonomia differenziata.
«Con il via libera da parte della Camera dei deputati del Ddl Calderoli, si mette nero su bianco la sentenza capitale ai danni delle regioni meridionali, che d’ora in avanti sprofonderanno sempre di più sotto i colpi del regionalismo differenziato, quindi dell’egoismo dei territori più sviluppati, contro ogni forma di solidarietà nazionale e di coesione sociale sancita dalla Costituzione. E dire che, in oltre un secolo e mezzo di unità nazionale, a contribuire allo sviluppo e alla ricchezza del Nord sono state le schiere di emigrati meridionali e le ingenti risorse spolpate al Sud. Tutto cancellato in nome della miopia di una classe dirigente leghista in crisi di consensi e di un Governo che ha pensato bene di barattare le tanto declamate “riforme bandiera”, in una sorta di Do ut des che rischia di affossare definitivamente il Paese. Certamente di renderlo meno competitivo nello scacchiere economico europeo e globale. Fa rabbrividire, poi, il sostegno che l’Autonomia differenziata ha trovato nei parlamentari calabresi e meridionali che hanno votato “Sì” obbedendo a ordini di scuderia o, ancor peggio, per condivisione delle sue finalità. E non basta aver abbandonato l’aula al momento del voto per ritenersi esenti da responsabilità politiche. Come non bastano le giustificazioni e i distinguo cui si appiglia oggi il presidente della Regione Calabria che aveva offerto, in più occasioni, ampie garanzie di modifiche migliorative al testo. Nulla di tutto questo, presidente Occhiuto, è avvenuto. Come avevamo ampiamente e facilmente pronosticato. La maggioranza di centrodestra che è al governo del Paese e che lei sostiene è responsabile di queste scelte che condannano il Sud Italia e la Calabria all’arretratezza e li avviano verso il precipizio, obbligando i giovani meridionali ad un’emigrazione strutturale verso quelle regioni in grado di garantire migliori servizi e standard di vita più elevati. Pesa, e non poco, presidente Occhiuto, quel suo voto favorevole in Conferenza Stato-Regioni, quel suo non aver voluto o saputo consolidare il fronte dei governatori delle Regioni del Sud che, se avesse fatto sentire il suo “No” coeso e convinto, avrebbe certamente modificato le sorti di questa scellerata riforma. Di tutto questo – conclude Lo Schiavo – i cittadini calabresi, sono certo, ne conserveranno memoria. E il centrodestra complice, silente e pilatesco, ne riceverà presto il conto».

M5S: “SCHIZOFRENIA POLITICA DA PARTE DEI DEPUTATI CALABRESI DI FORZA ITALIA”
“I deputati calabresi di Forza Italia Francesco Cannizzaro, Giuseppe Mangialavori e Giovanni Arruzzolo non hanno votato l’Autonomia differenziata, incassando il plauso del Governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, il quale, dopo aver sostenuto la riforma fin dal primo giorno, ne prende ora le distanze, disconoscendola. Un atteggiamento, il loro, unito a quello del resto dei parlamentari di Lega e Fratelli d’Italia, a dir poco schizofrenico e ipocrita, che finirà per ripercuotersi negativamente sulla qualità della vita dei calabresi, vittime di uno sfacciato tradimento”.
È quanto denunciano in una nota i parlamentari del MoVimento 5 Stelle Riccardo Tucci, Anna Laura Orrico, Elisa Scutellà e Vittoria Baldino.
“Per aggiungere ancora un po’ di ridicolo alla vicenda – continuano i 5 stelle – pare che i riferiti deputati forzisti non fossero nemmeno presenti in aula al momento del voto. Quindi, più che un voto di protesta, la loro pare sia stata un’assenza strategica. Vien da sé che se davvero lor signori avessero voluto tutelare i calabresi, avrebbero dovuto quantomeno presentarsi in aula per dichiarare il voto contrario alla legge, cosa non avvenuta”.
“Da teatro dell’assurdo – proseguono i pentastellati – è poi la posizione del vicesegretario nazionale di Forza Italia e governatore calabrese Roberto Occhiuto, il cui fratello, Mario, proprio pochi mesi fa al Senato si dichiarò favorevole alla legge con lo stesso identico testo portato stamattina in aula, guadagnandosi, al tempo, le lodi sperticate del familiare. Oggi quello stesso testo viene sconfessato da Roberto Occhiuto. Appare palese ai più un’evidente forma di bipolarismo politico. I calabresi, con questa riforma, potranno dire addio a ospedali, scuole, infrastrutture e quant’altro. In definitiva, come canta il poeta, per quanto loro provino a credersi assolti sono lo stesso coinvolti”, concludono Tucci, Orrico, Scutellà e Baldino.