Duro il dibattito sull’Autonomia Differenziata nel centrodestra, Minasi (Lega) alla sindaca Succurro, “Chi contrasta il ddl non lo ha compreso”
Feb 08, 2024 - redazione
«Dispiace molto vedere un’esponente della maggioranza, che ha votato convintamente in Parlamento la riforma sull’autonomia differenziata, contrapporsi a questa importante scelta e cavalcare l’onda della disinformazione, offrendo spunti di strumentalizzazione all’opposizione.
Non so quali siano i motivi che spingono la Presidente di Anci Calabria, Rosaria Succurro, a ergersi a capo della mobilitazione dei Comuni contro il ddl Calderoli, ma sento di doverla invitare a capire meglio il disegno di legge contro il quale si sta schierando, in contrapposizione anche al suo stesso partito, e per questo la invito a incontrarci per discuterne.
Le barricate, nella sua posizione, sono davvero inconcepibili e non vorrei nascondessero altri intenti, di propaganda elettorale, più che di reale interesse per i cittadini».
Inizia così una nota della Senatrice reggina della Lega, Tilde Minasi, che risponde alla Presidente dell’Anci Calabria Succurro, promotrice di un’iniziativa con la quale si intende esprimere dissenso sulla riforma relativa all’autonomia differenziata appena approvata in Senato.
«Quello che si fa finta di non voler capire – dice la Senatrice – è che si tratta, intanto, di una legge quadro, che dunque va riempita di contenuti, su cui chiaramente tutti siamo chiamati a esprimerci e a vigilare.
Il ddl, cioè, segna un percorso che, come ho più volte avuto modo di spiegare, era stato già deciso venti anni fa dalla sinistra, dall’attuale Pd, allora con D’Alema, che ha modificato la Costituzione inserendo la norma sull’autonomia differenziata.
Il Parlamento e il Governo non stanno, dunque, che attuando la Costituzione stessa – torna a precisare Minasi – così com’è necessario fare, tanto più che l’iter di richiesta dell’autonomia è già stato attivato da alcune Regioni del centro-Nord, dunque è un percorso segnato, da cui non si può rimanere tagliati fuori.
Detto questo – prosegue – ribadisco che abbiamo tutti la possibilità di conformare questo percorso sulle nostre esigenze e peculiarità e che è davvero sciocco continuare ad agitare lo spauracchio di una parte politica, la Lega, che vorrebbe avvantaggiare il Settentrione a danno del Meridione d’Italia.
E’ falso, ed è sotto gli occhi di tutti che sia così.
La Lega – dice ancora la Senatrice – non è più quella di tanti anni fa, è un partito che guarda ai territori e li amministra benissimo. Anche quelli del Sud, che sono anzi al centro dell’attenzione del partito, a cominciare dal leader Matteo Salvini, che da Ministro sta impegnando svariati miliardi di euro per le Infrastrutture meridionali, in primis della Calabria.
Autonomia differenziata – sottolinea Minasi – vuol dire, dunque, opportunità e non danno. Vuol dire occasione di crescita e di sviluppo, puntando sui propri punti di forza e responsabilizzandosi sui punti deboli.
Credo che chi si contrappone a questo percorso, nella veste di Amministratore, lo faccia solo per paura, dell’ignoto o di non essere all’altezza del compito.
Ecco perché invito Rosaria Succurro e chiunque dissenta dal progetto – conclude la Senatrice – a confrontarci per chiarire ogni dubbio ed esitazione».
Saccomanno (Lega): tutti tuonano contro l’autonomia differenziata, forse non hanno letto nemmeno il testo!
Da qualche tempo vi è una campagna mediatica contro l’autonomia differenziata, ma dagli slogan del tutto vuoti emerge una evidente carenza di conoscenza e di un’azione ripetitiva di affermazioni senza alcun contenuto concreto.
Il Sud e l’Italia intera hanno necessità di migliorare e di utilizzare al massimo le poche risorse esistenti per cercare di eliminare quel divario sussistente tra il nord ed il sud. La cosiddetta “questione meridionale” che non è stata mai correttamente affrontata e risolta, pur essendo decorsi decenni che hanno solo peggiorato la situazione. Il sud e la Calabria, in particolare, sono agli ultimi posti in tutte le classifiche attuali. Non esiste settore nel quale il sud primeggia o si trovi in posizione utile. Ogni programma di sviluppo per la Calabria è fallito e non vi è stato alcun miglioramento. Decenni di amministrazione del tutto negativa, che non ha portato nulla di buono e che ha costretti i meridionali ad espatriare per trovare lavoro, per potersi curare, per poter inserirsi positivamente nel settore industriale o altro. In sostanza, un fallimento di una classe dirigente e della loro capacità di apportare elementi concreti e positivi allo sviluppo del sud. Senza aggiungere la incapacità di utilizzare adeguatamente i fondi comunitari e la continua restituzione degli stessi. Circostanze queste innegabili e che dimostrano di come il sud e la Calabria siano state gestite malamente e che questo andazzo non è stato mai corretto: tante dichiarazioni di intenti, ma nessuna misura reale ed incisiva. Nel 2001 la sinistra decide di approvare una riforma per applicare il dettato costituzionale e dopo oltre 20 anni il Parlamento approva al Senato il disegno di legge presentato dal Governo (A.S. 615), che costituisce l’attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, in tema di c.d. regionalismo differenziato. Da tempo, infatti, si è ritenuto (e questo Governo ha confermato questa posizione fin dal suo insediamento) che la disposizione costituzionale abbia bisogno di una attuazione da parte di una fonte legislativa. E, comunque, il testo originario di legge è stato ampiamente modificato dal Senato, che ha recepito numerosi emendamenti anche delle opposizioni. E, invero, l’obiettivo principale del disegno di legge è la definizione della procedura che porta all’adozione della legge rinforzata di approvazione dell’intesa fra Stato e Regione interessata concernente ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia. Il disegno di legge, poi, detta norme per il trasferimento delle funzioni (art. 4), per l’attribuzione di risorse finanziarie, umane e strumentali (art. 5), per l’attribuzione di funzioni agli enti locali (art. 6), per la durata nel tempo delle intese (art. 7) e per il monitoraggio (art. 8). Infine, il disegno di legge persegue finalità più ampie, di attuazione complessiva del Titolo V della Costituzione, a riprova del fatto che l’art. 116, terzo comma, Costituzione è, in realtà, il “motore” per il completamento di alcuni istituti costituzionali di primaria importanza. È di indispensabile importanza, al contrario di quello che viene affermato dalla sinistra e, dispiace, anche dalla Chiesa, l’articolo 2, che attribuisce al Governo una delega legislativa, da esercitarsi entro ventiquattro mesi, per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali (LEP) nelle materie interessate dall’autonomina differenziata. Finalmente, dopo oltre 22 anni, si potrà iniziare un percorso serio e concreto per cercare di eliminare il divario esistente, con individuazione delle risorse necessarie. Il problema sarà avere degli amministratori capaci, poi, di utilizzare le risorse e mettere in atto quel piano straordinario per colmare l’attuale deficit esistente. E qui che si misurerà la capacità della Calabria e del Sud di riuscire, finalmente, ad essere concreti e adeguati. La Lega è pronta a confrontarsi con tutti per dimostrare la bontà dell’iniziato percorso, purché gli interlocutori studino e possano, con un dialogo corretto, apportare anche miglioramenti al disegno di legge. Il resto è solo una “menzogna” gridata per interessi partitici e non, invece, per la crescita economica e sociale del mezzogiorno.