È allerta per epidemia di origine alimentare da Norovirus in una partita di ostriche provenienti dalla Francia Rasff (il sistema di allerta rapido) dell’UE lancia l’allarme per rischio grave per la salute. Lo “Sportello dei Diritti": “non andrebbero mai consumate crude. Il mollusco è considerato un veicolo naturale del virus”
Attenzione alle ostriche provenienti dalla Francia, dove è stata sospesa la commercializzazione
di una partita in seguito alla presenza di norovirus, ovvero la causa più comune
di gastroenteriti acute di origine non batterica. Per questo motivo la partita francese
del ricercatissimo simbolo del cenone di Capodanno ha subìto uno stop da parte del
sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi europeo (RASFF). Anche se
il lotto incriminato (presumibilmente) è stato ritirato dal mercato occorre essere
prudenti e quando si va in pescheria, controllare sempre la provenienza. È stato
proprio il sistema di allerta comunitario a segnalarlo, avviando una campagna di
ritiro e di richiamo, fra i prodotti contaminati distribuiti anche in Italia. Nello
specifico nella notifica numero 2232/2017 del 29/12/2017, si segnalano le ostriche
vive (Crassostea gigas), analizzate il 12/12/2017, collegate ad un’epidemia di origine
alimentare. Il Norovirus è uno degli agenti patogeni più sfuggenti, ma anche uno
dei più diffusi tra la popolazione. Il periodo di incubazione del virus è di 12-48
ore, mentre l’infezione dura dalle 12 alle 60 ore. I sintomi sono: nausea, vomito,
diarrea acquosa, crampi addominali. In qualche caso c’è anche la febbre. Negli ultimi
anni l’ipotesi che questo virus abbia un’incidenza comparabile a quella di batteri
come Escherichia coli o Salmonelle è sempre più una certezza. Potrebbe essere la
causa delle gastroenteriti che spesso vengono confuse con altre infezioni e non sono
riconosciute. Per questo la comunità scientifica sta cercando di affrontare meglio
il problema, prendendo spunto anche da casi specifici come quello delle ostriche,
consumate crude e contaminate che si registrano sempre con maggiore frequenza. Occorre
però sottolineare che ostriche e molluschi bivalve sono solo una parte dei veicoli
a fianco di altri “mezzi” come acqua, frutta e verdura. Per questo motivo, sottolinea
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non andrebbero
mai consumate crude anche se questo comportamento stride con molte abitudini e tradizioni
culinarie. Di qui l’invito ad analizzare con molta attenzione i frutti di mare
e soprattutto di consumarli solo cotti, anche perché è stato dimostrato che il
norovirus resiste per settimane nei tessuti del mollusco, e non viene eliminato con
le normali depurazioni industriali realizzate prima della vendita.