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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 27 NOVEMBRE 2024

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“E Forza Italia per fare e per crescere…” Francesco Cannizzaro mette la “divisa”a tutti

“E Forza Italia per fare e per crescere…” Francesco Cannizzaro mette la “divisa”a tutti
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Prefazione “Salve o popolo di eroi, salve o Patria immortale, son rinati i figli tuoi con la fede e l‘ideale. Il valor dei tuoi guerrieri la vision dei tuoi pionieri la vision dell‘Alighieri oggi brilla in tutti i cuor. Giovinezza, Giovinezza, primavera di bellezza…”

Quando ascolti questa canzone, accompagnata dalle immagini dell’Istituto Luce, sale un groppo alla gola “nostalgico” che sembra di rivivere come una condizione ancestrale, quei momenti. Ma erano altri tempi, altre condizioni storiche, ci si stava tutti quanti sotto un balcone di Piazza Venezia, e non per ripararsi, ma per ascoltare fieri della patria, un megalomane (“criminale per la storia”), che ci stava portando (e ci ha portato), dritti a quella che fu una delle peggiori sventure italiane del secondo millennio. Vedevi sfilare quei “Balilla” che intonavano inni con fierezza, in camicia nera e fazzoletto azzurro, “fenomeni da baraccone” di altri tempi, ma tremendamente pericolosi. Ma oggi siamo in piena modernità, reduci da un neoliberismo oramai fuori moda, oggi c’è la democrazia e la libertà, compresa una (bellissima) Carta Costituzionale (rispettata?).

La libertà è una parola che riempie di amore, gioia, fierezza e cultura che viene spesso usata (a volte anche abusata). C’è stato pure un “popolo della libertà”, una “casa delle libertà” dove gli appartenenti a quei luoghi venivano chiamati “azzurri”. Il loro leader era un signore, oggi pregiudicato perché condannato definitivamente per “frode fiscale”, oltremodo è stato anche “interdetto”. Addirittura, da “interdetto ai pubblici uffici” è salito finanche al Colle durante le consultazioni per la formazione del governo con stretta di mano al Capo dello Stato. Ma l’Italia si sa, è tollerante, è (stra)colma di libertà, sono cose che accadono…solo in Italia! Siamo talmente bravi e tolleranti che dimentichiamo tutto e facilmente. Molti personaggi che non dovrebbero esistere in politica scendono in piazza e vengono pure applauditi, votati, addirittura eletti al Parlamento e in altre assemblee. Eh sì, siamo orgogliosi di essere il paese della pizza e mandolino perché i santi, navigatori e poeti, sono già arrivati alla frutta. Forza Italia!

In Calabria (che è anche Italia? Boh) queste cose, per fortuna non accadono. No, perché accade di peggio. In un Liceo del reggino che porta il nome di Leonardo da Vinci, per chi legge e non conosce l’illustre personaggio, sarebbe quello che ha dipinto la Gioconda, non si sa mai, siccome tra i lettori (di centrodestra), ho l’orgoglio di avere quelli che scambiano Voltaire per un anti dolorifico, l’ho voluto precisare. Accade che una pletora di deputati (di Forza Italia, ovvero quelli che hanno come leader il signore di cui sopra), si presenta con un vicepresidente della Camera (di Forza Italia, però molto bella) che fa visita ai Bronzi di Riace e si sa sono nudi, ma in una scuola dove viene accolta con degli studenti in divisa azzurra (gli uomini in cravatta e le donne in fascia, di colore rosso entrambi), sembrano personaggi usciti freschi da un romanzo di Dumas dell’ottocento (onestamente, orribili).

Un Istituto che non è quello Luce, ma come scrive il mio amico Claudio Cordova, un “punto di riferimento” del deputato Francesco Cannizzaro, perché la dirigente è una sua cugina e che si dice, ma io non ci credo, potrebbe essere la candidata a sindaco di Reggio Calabria. L’unica “nota stonata” il povero Nicola Irto, presidente del consiglio regionale che visibilmente si nota “spiritato” da quelle immagini con quegli studenti conciati in quel modo. Mica si poteva fare una brutta figura con Mara Carfagna? E cosa avrebbe detto al suo ritorno a Roma? Noi calabresi siamo famosi per l’accoglienza e la calorosità d’animo. Un po’ meno nelle uscite azzardate, specie quando si afferma (pericolosamente), che è “inaccettabile che il presidente Oliverio sia andato a trovare un sindaco raggiunto da una misura cautelare, mentre Giuseppe Scopelliti per un errore di bilancio si trova nelle patrie galere”, così come è inaccettabile che “Lucano sta in Tv e Scopelliti in carcere”. Mimmo Lucano, sindaco sospeso di Rice è indagato dalla procura di Locri, gli hanno revocato i domiciliari ma ha il divieto di dimora a Riace. Giuseppe Scopelliti è un pregiudicato, condannato in via definitiva, a quattro anni e sette mesi e sta scontando la sua condanna dentro un carcere. Trovate le differenze. A questo punto c’è da chiedersi, visto il paragone, quale sarebbe la “giustizia giusta” per la quale “Forza Italia si batterà”?

Anche a noi taurianovesi interessa la “cannizzarite espansa” e perché? In una foto di gruppo si notano oltre ai vari deputati forzisti come Jole Santelli, Siclari, Occhiuto, etc anche alcuni consiglieri regionali, tra questi lui, il “padre politico” putatore, no potatore, oddio come si dice, ah putativo del fenomeno Antonino Caridi, Giovanni Arruzzolo che attualmente è nelle file del (Ei fu) Ncd. E che nei fatti si evince che aderisce ufficialmente a Forza Italia, in virtù anche delle parole di Cannizzaro. Non dimentichiamo poi che sulla candidatura di Cannizzaro, c’erano le firme di altri due consiglieri comunali come Raffaele Scarfò e Cettina Nicolosi, oltre al fatto che ufficialmente di Forza Italia in consiglio comunale c’è Marianna Versace, e che da poco è stato nominato coordinatore cittadino di FI Francesco Modafferi.

A Taurianova dovrebbero dipendere da lui (Caridi compreso). Ovvero, abbiamo potenzialmente un gruppo di quattro persone, con l’unica eccezione che Caridi siede e tiene la maggioranza con il suo voto indispensabile e vitale ai fini dei “tough men with puffy breasts”. Oliverio che (ahimè) si ricandida, Mario Occhiuto attuale sindaco di Cosenza in pole per sfidarlo (e favorito per la vittoria finale). E Caridi che spala terra post temporale, tra il sogno di una piadina romagnola “dissestata” e la realtà umile di un panino con la mortadella di scarsa qualità. In quale labirinto ci stiamo cacciando? E quale sarà la via d’uscita?