E la Tares bussò…alle porte della miseria
redazione | Il 18, Dic 2013
Le lettere della Tares sono illegali
E la Tares bussò…alle porte della miseria
Le lettere della Tares sono illegali
La questione Tares, la “Tassa comunale sui rifiuti e sui servizi” he tanto ha creato panico tra i cittadini taurianovesi, adesso, al centro di molte polemiche.
La “Tassa della vergogna”, come è stato scritto abbondantamente ieri, rappresenta un ulteriore aggravio, alle già tante precarie condizioni economiche cui versano sulle tasche dei cittadini. Ed è come una sorta di “colpo di grazia”.
Molti cittadini dopo il pezzo uscito ieri, si sono sfogati in maniera (giusta e doverosa secondo noi), cruda e senza risparmiare critiche all’attuale terna commissariale che regge il Comune dopo lo scioglimento per infiltrazione mafiosa dell’Amministrazione guidata da Domenico Romeo. A nostro avviso, carte alla mano, responsabile anch’esso e non avulso da ogni responsabilità per questo repentino aumento delle tasse comunali. In quanto, come si sa, sempre carte alla mano, aveva all’epoca con una delibera consiliare acceduto al cosiddetto “Fondo di rotazione” al fine di evitare il dissesto economico dell’Ente. Per onestà morale ed intellettuale, occorre dire anche questa fase, soprattutto, a scanso di equivoci e di (nostri) sospetti per accanimenti nei confronti della terna commissariale.
A seguito del nostro articolo ci sono pervenute numerose segnalazioni, riguardanti le modalità di recapito della tassa (incriminata) da pagare, e la sua relativa maggiorazione. In quanto l’anomala condizione di recapitarla senza alcun timbro postale, ma solo come una dicitura di “posta ordinaria”, ma timbri che comprovi l’invio dall’Ufficio postale, non vi è traccia. Oltremodo, è stabilita una scadenza che è quella del 16 dicembre. Si scopre che con una direttiva del Ministero delle Finanze, la 10/2013, nei fatti recita che, “i comuni non possono sanzionare i contribuenti che non pagano la maggiorazione Tares entro il 16 dicembre perchè il versamento entro questa data non è previsto da una norma di legge”. Non è possibile stabilire scadenze per via amministrativa senza che ci sia una norma primaria che regolamenti il tutto, e che peraltro possono mettersi in contrasto con gli eventuali regolamenti comunali, ledendo l’autonomia e la potestà degli enti locali stessi. A questo punto la domanda sorge spontanea, della alla Lubrano, ma i dipendenti addetti ai tributi, queste cose li sapevano? Perchè se lo sapevano ed hanno inviato lo stesso la tassa da pagare è grave, invece se, non lo sapevano, è lo stesso grave, anzi di più. Gielo diciamo noi, i comuni se non hanno un proprio regolamento, così come recita la norma sulel autonomie locali, non possono stabilire scadenze se non hanno un loro regolamento appropriato per tali condizioni. Ed è evidente che, qualora i cittadini non verseranno la tassa entro il 16 dicembre, ad essi non potrà essere applicata nessuna sanzione (del 30%) per omesso versamento ed i cittadini non hanno commesso nessuna violazione. Signori e signore, il “pastrocchio taurianovese” è servito. Ultima considerazione, la spedizione così come è fatta non è considerata valida, perchè non vi è nessun avviso di notifica e quindi, chi potrebbe provare che al cittadino sia arrivata o meno la lettera con la tassa? E se non c’è una notiifica della Tassa, come può mai essere stabilita una scadenza? In effetti, i cittadini, nei fatti possono dire tranquillamente che la busta della tassa (Tares) della vergogna non gli è arrivata, detta in soldoni. E soprattutto, non devono essere addebitati le spese di spedizione, cosa che non è stata fatta, leggendo le voci del foglio degli addebiti, elencati in calce.
Nei fatti, cari commissari, cari dipendenti, avete letteralmente “Toppato” ed alla grande. Creando molti dissapori, panico tra la gente, e soprattutto disagi per chi quei soldi, sicuramente in tanti, non ce l’hanno.
Sarebbe opportuno cambiare alcune cose, magari qualche corso di formazione in più per i dipendenti comunali, un più oculato controllo da parte degli organi amministrativi che vigilano sul corretto funzionamento degli uffici comunali, e tanto…ma tanto,,,altro ancora…..a voglia quanto ancora ci sarebbe da fare.
Ma tanto, i commissari non parlano! Già l’ex sindaco non parlava mai, cosa dobbiamo aspettarci da questi, che nei fatti, sono degli “estranei”? (gl)
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