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TAURIANOVA (RC), VENERDì 29 NOVEMBRE 2024

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E’ mucillagine la schiuma prelevata nel mare di Locri Non si tratta, quindi, di scarichi di depurazione, ma di mucillagini di specie non tossiche non associate alla presenza di coliformi ed enterococchi intestinali, e quindi non di origine fecale

E’ mucillagine la schiuma prelevata nel mare di Locri Non si tratta, quindi, di scarichi di depurazione, ma di mucillagini di specie non tossiche non associate alla presenza di coliformi ed enterococchi intestinali, e quindi non di origine fecale
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La chiazza schiumosa di colore biancastro e marrone galleggiante nello specchio acqueo
antistante gli stabilimenti balneari “La Capannina” e “La Playa” nel comune di
Locri, in provincia di Reggio Calabria, che aveva allarmato nei giorni scorsi la
comunità locale, non è proveniente da scarichi di depurazione, bensì è il risultato
della presenza di aggregati mucillaginosi.

E’ la conclusione a cui è giunto il laboratorio bionaturalistico del Dipartimento
provinciale Arpacal di Reggio Calabria che ieri ha comunicato l’esito delle analisi
sulle schiume prelevate dalla Guardia Costiera di Siderno il 4 luglio scorso, a seguito
di numerose segnalazioni provenienti dai cittadini ma anche dalle istituzioni locali.

Non si tratta, quindi, di scarichi di depurazione, ma di mucillagini di specie non
tossiche non associate alla presenza di coliformi ed enterococchi intestinali, e
quindi non di origine fecale.

“In generale, il fenomeno delle mucillagini – dichiara la dr.ssa Francesca Pedullà,
dirigente del servizio tematico Acque del Dipartimento di Reggio Calabria dell’Arpacal
e responsabile regionale della Campagna di Balneazione – è la manifestazione di
un complesso meccanismo biologico e fisico influenzato da molti fattori. Primi fra
tutti la circolazione delle acque, l’intensità dei venti, la geomorfologia della
linea di costa, l’incremento dei nutrienti nel periodo estivo e la presenza di
fonti di impatto antropiche e da apporti fluviali. Il meccanismo fisico che determina
la formazione delle schiume è infatti influenzato da una particolare circolazione
delle acque che in associazione a venti di modesta intensità e alla temperatura
stagionale, permette al plancton naturale di risalire in superficie per concentrarsi
in aggregati schiumosi, anche molto estesi, dovuti all’attività metabolica naturale
dello stesso fitoplancton”.