In merito alla castrazione per chi si macchia di violenza sessuale

“Dottore Marziale, perchè per questi casi non propone la castrazione?”

Ecco la risposta di Antonio Marziale alla scrittrice Mirella Maria Michienzi

In merito alla castrazione per chi si macchia di violenza sessuale

Gentile Signora Michienzi,

rispondo alla Sua cortese sollecitazione, che mi offre l’opportunità di ricordare che l’Osservatorio sui Diritti dei Minori ha elaborato nel 2008 un Disegno di Legge, la cui redazione è stata affidata al mio vice presidente, avv. Antonino Napoli, recante norme in materia di lotta alla pedofilia, alla pedopornografia e allo sfruttamento dei minori, presentato al Senato della Repubblica, accessibile a chiunque voglia prenderne atto alla pagina http://www.osservatoriominori.org/iniziative.html contemplante, tra l’altro, l’inibizione farmacologica dopo l’ultimo grado di giudizio, davanti dunque a condanna certa.

Sempre alla stessa pagina potrà prendere atto della mole di lavoro sviluppato in tal senso, con denunce e proposte a “tambur battente” e con livelli e rischi di esposizione notevoli, dunque non me ne voglia se rimango deluso dalla disinformazione che ha animato il Suo scrivere quando mi accusa di produrre soltanto parole: ma, oltre questo non ho il potere di fare altro! Mi consenta un’ultima battuta: la CASTRAZIONE DEFINITIVA, che Lei richiede a caratteri cubitali, non è nelle more delle mie risoluzioni, perché parliamo di soggetti malati di “parafilia”, cioè disturbo psichiatrico della sfera sessuale e non è “tagliando” che diamo alla società giustizia o guariamo i malati. Convengo con Lei: prima di tutto la tutela dei minori e poi tutto il resto, ma non conti sulla mia collaborazione per una raccolta di firme per castrare fisicamente la gente. L’avvento di Cristo e di una società evolutasi sulla sua traccia per me ha senso!

Con sincera stima, dott. Antonio Marziale

Sociologo, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori

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