Ecco le considerazioni sull’attività svolta e sui risultati ottenuti dalla Gdf in Calabria nel 2012
redazione | Il 18, Feb 2013
Stamattina la conferenza stampa del comandante regionale Gen. D. Michele Calandro. Tracciate anche le linee guida dell’attività del Corpo per il 2013
Ecco le considerazioni sull’attività svolta e sui risultati ottenuti dalla Gdf in Calabria nel 2012
Stamattina la conferenza stampa del comandante regionale Gen. D. Michele Calandro. Tracciate anche le linee guida dell’attività del Corpo per il 2013
“I risultati ottenuti dai Reparti della Calabria nel 2012 forniscono in modo emblematico, per qualità e articolazione, un quadro assai rappresentativo sia della missione affidata alla Guardia di Finanza, sia delle fenomenologie illecite che caratterizzano, sul tema della legalità economico- finanziaria, questa regione.
Tratti sintomatici del contesto territoriale si riscontrano sul versante dell’evasione fiscale dove sono stati ancora una volta molto rilevanti i dati delle frodi all’IVA e quelli dell’economia sommersa, mentre sul versante delle frodi alla spesa pubblica, sono sensibilmente cresciute quelle sui finanziamenti pubblici nazionali e degli enti locali, specchio di una realtà socio-economica critica e di una diffusione di comportamenti truffaldini su contributi, agevolazioni, esenzioni.
Un capitolo a parte merita poi la gamma delle frodi al sistema previdenziale, espressive delle medesime patologie e capaci anch’esse di alterare gli equilibri della finanza pubblica.
In Calabria, su questo fronte, abbiamo registrato la persistenza di fenomeni illeciti di massa (ad esempio, i falsi braccianti agricoli, i falsi poveri, i falsi invalidi), analoghi ad altre regioni in particolare del Sud.
Sul versante della tutela dell’economia, le aree da esplorare in Calabria per una speciale forza di polizia come la nostra sono molteplici e decisamente importanti: per tutte, basti ricordare quella della lotta alla criminalità organizzata che è anche e soprattutto lotta alla più pericolosa forma di criminalità economica, quella cioè che può sovvertire le regole stesse dell’economia, depredando patrimoni e aziende, monopolizzando produzioni e distribuzioni, alterando e sovvertendo le dinamiche del mercato e della libera concorrenza.
Noi riteniamo che, per un efficace contrasto alla ‘ndrangheta, alle indagini di polizia giudiziaria, agli arresti e alle condanne, debba accompagnarsi sempre lo spossessamento dei suoi patrimoni e delle sue imprese: la sottrazione di ricchezza alla criminalità, infatti, è non solo un atto di giustizia ma anche un modo concreto per impedirle di affermarsi, di crescere, di soverchiare tutta la platea delle persone che fanno impresa affrontandone con coraggio i rischi e rispettando le regole.
La Guardia di Finanza in Calabria ha intercettato molte illecite intrusioni della criminalità organizzata nell’economia, ha disarticolato imprese a capitale mafioso, ha recuperato liquidità e patrimoni illecitamente accumulati ed ha esteso la propria ricerca fuori dai confini regionali, seguendo i flussi finanziari e gli investimenti realizzati dalle cosche, spesso abilmente occultati attraverso ingegnose architetture societarie.
Altro connotato singolare della regione è quello del traffico internazionale di stupefacenti, favorito dal primato ricoperto dalla ‘ndrangheta nel settore e dalla presenza di un porto imponente come quello di Gioia Tauro, crocevia strategico del commercio nel Mediterraneo: nel 2012, la nostra azione in quell’area, impostata su più livelli (intelligence, investigazioni, analisi, controlli) e con diverse componenti, territoriali e specialistiche, è stata premiata dai più ingenti sequestri mai operati nella regione, incrementando i già rilevanti risultati del 2011.
E’ invece un connotato esclusivo della Guardia di Finanza l’approccio trasversale e l’attacco a 360 gradi nei confronti dei responsabili delle attività illecite, un vero e proprio metodo di lavoro che, facendo leva sulla singolare concentrazione di potestà, attribuzioni e competenze riconosciute dall’ordinamento al Corpo e ai suoi appartenenti, ci porta a sviluppare sistematicamente, dopo indagini, arresti, sequestri penali, ulteriori accertamenti a carico dei responsabili dei reati scoperti, per intercettare illeciti connessi e non meno gravi, quali l’evasione fiscale, ovvero altri reati come il riciclaggio e il reimpiego del denaro sporco, l’usura, resi possibili, per le organizzazioni criminali, dalla disponibilità di ingenti capitali e da una spirale di condotte illecite collegate, dagli effetti moltiplicati: abbiamo agito così anche in Calabria e sono state numerose e diffuse in tutte le province le indagini di polizia giudiziaria sfociate in nuovi procedimenti penali, in controlli tributari, in accertamenti contabili.
Conclusivamente, per misurare l’evoluzione e della nostra azione di servizio e del contesto territoriale rispetto ai fenomeni che ci occupano, saranno utili alcuni confronti fra i risultati del 2012 e del 2011:
a. sono cresciuti i dati dell’evasione fiscale scoperta (+14% per l’IVA, +5% per le Imposte sui redditi, +10% per le accise), è aumentato il numero delle persone denunziate per reati fiscali (+7%);
b. è cresciuto (+24%) il dato relativo ai finanziamenti indebiti percepiti a carico del bilancio nazionale e degli enti locali, è fortemente aumentato l’ammontare delle indebite percezioni a danno degli Enti previdenziali (+47%), mentre è stato meno consistente rispetto al 2011 l’ammontare delle indebite percezioni di finanziamenti comunitari scoperte (-26%);
c. è fortemente aumentato il numero dei soggetti denunziati per riciclaggio (139 rispetto ai 30 del 2011), è altresì cresciuto l’ammontare del riciclaggio accertato (24 milioni, pari a un incremento del 46% rispetto all’anno precedente); sono significativamente aumentati i beni sequestrati alla ‘ndrangheta, passati dai circa 300 milioni del 2011 ai 472 milioni del 2012 e quelli confiscati (da 250 a 367). Inoltre, nel 2012, sono state avanzate proposte di sequestro di beni, tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, per 697 milioni;
d. è diminuito il numero delle persone arrestate per traffico di stupefacenti (-20%), ma è raddoppiato il quantitativo complessivo della droga sequestrata, passato da 1,1 tonnellate del 2011 al 2,3 tonnellate del 2012;
e. sono aumentati i dati relativi ai reati fallimentari, sia per numero di violazioni accertate (82 contro le 68 del 2011), sia per numero dei soggetti denunziati/arrestati (172 contro i 124 del 2011), mentre sono diminuiti i casi di usura scoperti (24 soggetti denunziati/arrestati, contro i 68 del 2011);
f. è aumentato il numero dei soggetti denunziati/arrestati per reati contro la Pubblica Amministrazione: in particolare, quelli per peculato (36 contro i 10 del 2011), per corruzione e concussione (63 contro i 22 del 2011), per abuso d’ufficio (150 contro gli 86 del 2011), per turbativa negli appalti e nelle forniture pubbliche (53 contro i 27 del 2011);
g. i danni erariali accertati (195,4 milioni) sono in linea con quelli del 2011 (194,6 milioni).
Per il 2013 le nostre proiezioni operative punteranno a colpire nella loro globalità tutti i fenomeni che si caratterizzano per la capacità di mettere a rischio contemporaneamente più interessi economici e finanziari, con l’obiettivo di migliorare la qualità complessiva della nostra azione di servizio, attraverso una sempre maggiore concretezza dei risultati, da perseguire anche attraverso una sistematica aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati.
Il piano d’azione del 2013 prevede:
• il rafforzamento della lotta all’evasione e all’elusione fiscale, puntando alla qualità degli interventi e alla concretezza dei risultati, intesi nella loro funzione di recupero del credito erariale, centrando l’attenzione sui fenomeni evasivi e fraudolenti più diffusi (le frodi IVA, l’economia sommersa) e incrociando i dati e riscontri conseguiti in tutti i settori operativi del Corpo (dalle investigazioni di polizia giudiziaria, agli approfondimenti antiriciclaggio, alle segnalazioni provenienti da altri soggetti pubblici). Saranno inoltre aggrediti i fenomeni evasivi di massa, come ad esempio l’omesso rilascio di scontrini e ricevute fiscali e sarà intensificato il controllo economico del territorio, nell’ottica di tutelare non solo gli interessi dell’erario, ma anche quelli dell’economia sana da quanti praticano forme di concorrenza sleale (con l’abusivismo commerciale, l’utilizzo di manodopera in nero o irregolare, il mascheramento di attività commerciali con false organizzazioni non-profit);
• l’intensificazione del contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica, per intercettare tutte quelle condotte che sottraggono risorse nazionali e comunitarie a danno delle iniziative regolari e dei bisogni autentici, per ristabilire condizioni di equità sociale, per favorire lo sviluppo del territorio e delle sue comunità, per tutelare le fasce realmente deboli della popolazione, spaziando dai fenomeni più semplici (ad esempio, i falsi poveri) a quelli più complessi (ad esempio, le indebite percezioni di finanziamenti pubblici, gli appalti truccati, i reati contro la Pubblica Amministrazione, gli sprechi di denaro pubblico);
• il rafforzamento dell’attività di prevenzione e repressione della criminalità economico-finanziaria e dei traffici illeciti. Saranno intensificati gli sforzi operativi per contrastare la criminalità organizzata sotto il profilo economico-finanziario, mediante investigazioni mirate a prevenire la formazione di capitali di origine criminale e aggredendo i patrimoni illecitamente accumulati dalle organizzazioni criminali. L’azione di servizio si concentrerà dunque sui percorsi dei flussi finanziari, sullo sviluppo delle segnalazioni di operazioni sospette e sui sequestri dei beni riconducibili alla criminalità. Proseguirà la vigilanza e il contrasto a ogni forma di abusivismo finanziario, ai fenomeni di usura, di riciclaggio e a tutti gli illeciti che possono alterare i corretti equilibri del mercato e le regole della concorrenza. Sarà mantenuta alta la guardia contro i fenomeni della contraffazione, dello sfruttamento del lavoro nero e del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Proseguirà con immutata intensità e imprescindibile continuità il presidio delle coste da parte della componente aeronavale regionale per contrastare tutti i fenomeni illeciti (traffici di contrabbando, di stupefacenti e immigrazione clandestina) a tutela degli interessi nazionali e comunitari”.
Gen. D. Michele Calandro