Ecco le proposte di “Sinistra in movimento” circa il Piano provinciale dei rifiuti
redazione | Il 08, Lug 2014
Consegnate al presidente Giuseppe Raffa
Ecco le proposte di “Sinistra in movimento” circa il Piano provinciale dei rifiuti
Consegnate al presidente Giuseppe Raffa
Riceviamo e pubblichiamo:
Egregio Presidente,
come a Lei ben noto le problematiche correlate alla *difesa ambientale* ed
in particolare quelle specifiche della*gestione dei rifiuti* hanno assunto,
anche nella nostra realtà territoriale, una valenza certamente non
secondaria rispetto ad altri temi della vita pubblica: la tutela delle
risorse naturali ma anche quella della salute dei cittadini e della
salubrità dell’ambiente (o forse più correttamente *degli ambienti*, vista
la ricchezza e la diversità di cui fortunatamente gode la provincia
reggina) ci richiama, in uno, ad un obbligo morale oltre che di legge,
che è quello di garantire la programmazione e l’attuazione di politiche
specifiche e mirate alla salvaguardia e alla preservazione dell’ambiente
naturale. Tali direttrici assumono tanto più rilievo alla luce del ruolo
sempre maggiore che le Province hanno assunto nel corso delle diverse e
successive revisioni delle normative di settore ed in particolare di quelle
dettate dagli adeguamenti alle direttive europee. In tal senso desideriamo
esprimere vivo apprezzamento per la proposta di Piano Provinciale Rifiuti
che ci accingeremo a discutere entro fine luglio in Consiglio Provinciale,
predisposto con particolare puntualità dai competenti Uffici
dell’Amministrazione Provinciale. Dalla lettura della bozza del Piano
abbiamo avuto modo di apprezzare oltreché la vastità dei temi trattati,
l’analisi puntuale dei dati e dello stato corrente del sistema provinciale
di gestione dei rifiuti, nonché le proposte di prospettiva futura. A tal
proposito riteniamo di dover fornire responsabilmente un Nostro contributo
al Piano Provinciale dei Rifiuti su alcuni temi che riteniamo di
particolare rilevanza, proprio nella consapevolezza che l’importanza e la
valenza del tema richieda una vera e propria assunzione di responsabilità
da parte di tutte le forze politiche e sociali, oltre che della stessa
cittadinanza , al fine di fornire ogni possibile apporto di idee e di
soluzioni alle politiche provinciali di gestione dei rifiuti. *Nello
specifico desideriamo sottoporLe l’integrazione delle seguenti proposte
che indichiamo di seguito:*
1. Una della principali criticità correlate allo smaltimento dei rifiuti
è certamente discendente dalla insufficienza di impianti di compostaggio e
di riflesso dal mancato avvio della raccolta differenziata della frazione
organica: allo stato l’impianto pubblico di Siderno, unico presente in
territorio provinciale che sia dotato di linea di valorizzazione umido da
RD , è chiuso ai conferimenti e i pochi comuni che effettuano la raccolta
separata dei rifiuti organici vengono autorizzati dalla Regione Calabria
al conferimento presso l’Impianto di Vazzano (VV). Si richiede pertanto
di voler prevedere una apposita misura sul Piano Provinciale di Rifiuti
che , in linea con i principi di *autosufficienza* e *prossimità * imposti
dalla regolamentazione europea e recepita dalla normativa nazionale D.Lgs.
152/2006 e s.i.e.m. , anche al fine di garantire la priorità alle azioni
*di recupero e riciclo* dei rifiuti rispetto alla soluzione dello
*smaltimento*, preveda *misure di incentivazione dell’impiantistica di
servizio per il compostaggio* dei rifiuti urbani della frazione organica
o in alternativa/integrazione , misure volte a favorire
*l’autocompostaggio* e/o il reimpiego dei predetti rifiuti per
l’alimentazione di animali da cortile, tali da garantire la copertura a
recupero della quota di rifiuti organici secondo le quantità prodotte
stimate a progetto dal Piano Provinciale.
1. Solo *9 dei 32* Centri di Raccolta Comunali censiti dal Piano
Provinciale dei Rifiuti (pag. 28) sono attualmente attivi e/o in
esercizio: un numero assolutamente insufficiente a fronte dei *97* Enti
Comunali insistenti sul territorio della Provincia
Reggina. Tali
Centri Comunali presentano inoltre una condizione deficitaria nella fase
di gestione e post apertura (non sono pochi i casi di CDR posti sotto
sequestro dalle Autorità Giudiziarie). Si
ritiene altamente positiva la messa in atto di misure specifiche da parte
dell’Amministrazione Provinciale di fornitura di assistenza ai Comuni e ai
Consorzi sovra comunali , volte non solo al finanziamento della
realizzazione di tali infrastrutture, ma anche a *fornire assistenza
amministrativa e tecnica nella fase di start up e di prima gestione dei
CDR*, in modo tale che tali presidi siano effettivamente delle
strutture funzionali ed essenziali al circuito della raccolta differenziata
dei rifiuti urbani. In questa direzione sarebbe auspicabile la
*realizzazione
e la promozione di uno “Sportello Provinciale Rifiuti*” che consenta ai
Comuni di avere un punto di riferimento consulenziale, con l’impiego
figure professionali capaci di dare concreta risposta alle esigenze di
supporto tecnico e amministrativo che spesso i Comuni da soli non sono in
grado di assolvere.
Tale struttura potrebbe, inoltre, in accordo con le associazioni di
categoria ( *Confindustria, Fise Federambiente) , Anci e Conai*, *fornire
supporto tecnico e amministrativo per la definizione , la stipula e la
gestione tecnica delle Convenzioni con i Consorzi di Filiera*
( Comieco, Corepla, Coreve, Ricrea, Cial, Rilegno) , con il Centro di
Coordinamento RAEE e Cobat.
1. Come riportato dallo stesso Piano Provinciale proposto, la raccolta
dei RAEE ( Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), in
linea con il dato nazionale , ha fatto registrare negli ultimi anni un
sensibile aumento dei quantitativi avviati a recupero.
Uno tra i maggiori contributi in termini di
percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, a parità di
volumi, è fornito proprio dalla suddetta categoria di
R.U. Vi sono inoltre da
rispettare precisi obblighi e obiettivi normativi di raccolta degli stessi
RAEE. La normativa specifica di riferimento è rappresentata dal D.Lgs.
151/2005 , dal DM 65/2010, oltre che dal Testo unico dell’Ambiente D.Lgs.
152/2006 che consente di gestire la raccolta e il recupero dei RAEE
attraverso un sistema pubblico di raccolta capillare , garantito e
certificato per legge e gestito dal Centro di Coordinamento Nazionale RAEE,
che mira a impedire in tal modo lo smaltimento illecito di tali rifiuti
attraverso traffici internazionali verso i paesi più poveri dell’Africa e
del Sud Est Asiatico, dove il recupero delle componenti avviene spesso a
prezzo di gravi e irrimediabili inquinamenti delle matrici ambientali.
Nella Provincia di Reggio Calabria, tuttavia, i soggetti iscritti alla
Sezione RAEE dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali sono solo 42 di cui 8
attualmente sospesi, (fonte Albo Nazionale Gestori ambientali) ovvero un
numero estremamente esiguo se si pensa che tale obbligo di legge interessa
tutti i distributori, installatori , trasportatori , centri di assistenza
presenti sul Territorio di competenza provinciale. Alla Provincia compete
inoltre il rilascio delle autorizzazioni in procedura semplificata degli
impianti di messa in riserva, disassemblamento e deposito temporaneo dei
RAEE. A tal proposito si ritiene estremamente di interesse pubblico la
possibilità di favorire, attraverso la struttura dell’Osservatorio
Provinciale sui rifiuti o tramite il già auspicato *Sportello Provinciale
dei Rifiuti*, per il tramite delle associazioni di categoria dei
distributori e degli installatori di AEE nonché delle Pubbliche
Amministrazioni, iniziative di consulenza ambientale e di divulgazione
degli obblighi e delle opportunità fornite dalla normativa vigente, anche
in merito al vantaggio in termini di minor costo /risparmio per i Comuni (
si pensi al contributo 6€/ton previsto per gli enti comunali), attraverso
il supporto del Centro di Coordinamento Nazionale Raee.
1. Un particolare focus va attenzionato, a Nostro avviso, con
riferimento agli *impianti di selezione e cernita dei rifiuti
differenziati* a proposito dei quali si rileva giustamente nel Piano
Provinciale che ….(pag 30) *”sul territorio provinciale non sono
pubblici bensì privati e non coprono l’intero territorio
provinciale “. *Appare
assolutamente improcrastinabile a tal proposito *potenziare l’offerta
dell’impiantistica attraverso la realizzazione o la messa in funzione di
impianti pubblici già esistenti per la lavorazione della frazione secca
della raccolta differenziata*,*dotando ciascuno dei tre impianti di
trattamento dei RSU presenti in ambito provinciale ( Sambatello , Gioia
Tauro e Siderno) di linee di trattamento degli imballaggi misti (
plastica, lattine, acciaio) , vetro e imballaggi a base cellulosica (
carta e cartone) con un duplice vantaggio per le comunità e per gli Enti
territoriali derivante da *:
*a) **riduzione dei costi di smaltimento in conseguenza dei maggiori
volumi di rifiuti urbani avviati a recupero / riciclo.**b) ** Incasso
da parte degli Enti Comunali dei contributi derivanti dalla gestione delle
Convenzioni con i Consorzi di Filiera Conai.* A fronte del conseguimento
dei predetti principi di *”prossimità” e “autosufficienza*” verrebbe
inoltre perseguita anche *l”economicità” *della gestione attraverso una
tariffazione di vantaggio fissata a monte dalla Regione Calabria sui costi
operativi per le operazioni di selezione, cernita e smaltimento delle
frazioni residue, *che andrebbe a “mitigare ” e “calmierare” i prezzi di
monopolio o sostanzialmente di cartello che attualmente risultano essere
fissati per tali servizi dai soli gestori dei pochi impianti presenti in
ambito provinciale*, con un risparmio netto per le casse degli Enti
Comunali, che allo stato, sono costretti a “*pareggiare*” i costi di tali
servizi con i contributi incassati dai Consorzi di Filiera. *Peraltro ( e
assume valore paradossale tenuto conto che non vi è alcun impianto, neanche
privato, in tutta la fascia Locridea, ) un impianto di trattamento delle
frazioni differenziate secche è già presente, realizzato e mai entrato in
funzione presso l’Impianto di Siderno del Sistema Calabria Sud :
attualmente viene utilizzato come stazione di stoccaggio dei rifiuti
indifferenziati. Basterebbe adeguarlo dal punto di vista della sicurezza
(alcune migliaia di euro) e affidarne la gestione a soggetti autorizzati
per avere un vantaggio immediato anche dal punto di vista della ricaduta
occupazionale: si stimano non meno di 6/8 unità di personale impiegabile
nell’impianto. Al fine di considerare il vantaggio anche nei soli termini
ambientali della questione si consideri a titolo di esempio**, che ad oggi
i rifiuti differenziati raccolti nel comune di Roccella Jonica, uno dei
Comuni con la più alta percentuale di RD, vengono conferiti a Palmi ,
ovvero a 70 km di distanza dal luogo di produzione, mentre parte di quelli
prodotti da Siderno o Locri addirittura vengono inviati a Lamezia Terme
ovvero a oltre 120 km di distanza.*
1. Dal punto di vista progettuale si condividono pienamente le
impostazioni previsionali orientati a servizi di raccolta , ove
tecnicamente possibili ed economicamente sostenibili, alla
*”domiciliarizzazione”* della attraverso sistemi *”porta a porta”
spinti o di prossimità che si ritengono gli unici a garantire elevati
obiettivi di raccolta differenziata sia sotto il profilo quantitativo che
del profilo qualitativo del rifiuto raccolto.* Sotto il profilo della
copertura finanziaria del Sistema Provinciale Rifiuti ci preoccupa molto
la previsione di incremento di costo di oltre il 25% per le utenze
dettato dalla necessità di garantire una copertura integrale dei costi dei
diversi servizi ( raccolta, smaltimento etc) (pag. 81 e 82) che
porterebbero il costo procapite annuo dall’attuale 91 euro /annui a circa
117 euro /annui, soprattutto in una fase economica congiunturale
assolutamente sfavorevole per le famiglie del nostro territorio, che si
misurano giornalmente con l’estrema difficoltà alla garanzia delle più
elementari necessità e fabbisogni essenziali.
In tal senso auspichiamo che *vengano previsti e garantiti dei sistemi
incentivanti e di premialità per le realtà territoriali e in ultima istanza
per i cittadini che adottano comportamenti virtuosi nella gestione dei
rifiuti.*
1. In ultimo, pur consapevoli che il quadro normativo risulta essere
estremamente in evoluzione e con esso le stesse competenze della Provincia,
anche in conseguenza dell’abolizione degli ATO e delle mancanza di
legiferazione da parte della Regione Calabria , alla luce delle legittime
rivendicazioni che gli ex dipendenti delle società miste Piana Ambiente
SpA e Multiservizi RC periodicamente e spesso inascoltati attendono di
vedere realizzate attraverso il loro reinserimento lavorativo nel settore,
vorremmo che l’integrazione in ambito provinciale dei servizi di gestione
dei rifiuti tenga in debita considerazione un preciso obbligo di
legge per questi lavoratori che discende dall’art. 202 comma 6 del *Decreto
legislativo 03.04.2006 n° 152 Codice dell’ambiente – Parte IV, laddove è
previsto che “Il personale che, alla data del 31 dicembre 2005 o
comunque otto mesi prima dell’affidamento del servizio, appartenga alle
amministrazioni comunali, alle aziende ex municipalizzate o consortili e
alle imprese private, anche cooperative, che operano nel settore dei
servizi comunali per la gestione dei rifiuti sarà soggetto, ferma restando
la risoluzione del rapporto di lavoro, al passaggio diretto ed immediato al
nuovo gestore del servizio integrato dei rifiuti, con la salvaguardia delle
condizioni contrattuali, collettive e individuali, in atto. Nel caso di
passaggio di dipendenti di enti pubblici e di ex aziende municipalizzate o
consortili e di imprese private, anche cooperative, al gestore del servizio
integrato dei rifiuti urbani, si applica, ai sensi dell’articolo 31 del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la disciplina del trasferimento
del ramo di azienda di cui all’articolo 2112 del codice civile.”*
Nell’immediatezza si ritiene inoltre assolutamente necessario e
responsabile che l’Amministrazione Provinciale, anche attraverso la
Stazione Unica Appaltante della Provincia di Reggio Calabria, avvii
meticolose procedure di verifica alle gare d’appalto per i servizi di cui
trattasi indette Comuni soci delle società miste fallite che contengano
espressamente clausole di salvaguardia a tutela del reintegro degli Ex
lavoratori Piana Ambiente Spa e Multiservizi Reggio Calabria Spa previsti
comunque espressamente dai Contratti Collettivi nazionali oltreché oggetto
anche di Accordi tra le parti assunti in precedenza presso la Prefettura
di Reggio Calabria. Nel ringraziarLa per l’attenzione che vorrà dare al
presente documento, Le formuliamo cordiali saluti.
*Il responsabile dell’area Ambiente*
*”Sinistra in Movimento”*
*Ing. Diego Ferrara*
*I**l consigliere provinciale *
*Coordinatore di “Sinistra in Movimento”*
*Giuseppe Longo*