Economia calabrese, criticità da Rapporto Bankitalia Il commento di Flora Sculco, consigliera regionale di "Calabria in Rete": "Molti giovani che non studiano e non lavorano"
“Tra le criticità su cui si sofferma il Rapporto Bankitalia sull’economia calabrese, colpisce la percentuale (50 per cento) da capogiro dei giovani che non studiano e non lavorano. L’emergenza disoccupazione giovanile, specie nel Mezzogiorno, è di quelle che non dovrebbe far dormire la notte chi ha a cuore le sorti della democrazia”. Lo sostiene la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco, secondo cui: “Se in Italia le diseguaglianze sociali, da quando è iniziata la crisi più grave dal dopoguerra che ha tagliato un milione di posti di lavoro, ha il volto dei giovani a cui è negato l’inserimento nel mercato del lavoro, nelle aree più svantaggiate come la Calabria questo aspetto della crisi assume forme acute. Dinanzi ai dati complessivi sull’economia regionale che si sommano agli storici ritardi di sviluppo e alle tante emergenze tra cui la fragilità del welfare e l’impoverimento delle famiglie, è urgente che le Istituzioni svolgano la loro funzione con un supplemento di responsabilità e di concretezza. Come possono i nostri giovani interessarsi del futuro della nostra democrazia o dei risvolti che si annunciano dall’eventuale uscita delle Gran Bretagna dall’Europa, se la realtà in cui vivono non riconosce loro i diritti costituzionali di base? E’ già un miracolo – sottolinea la consigliera regionale – se ancora i giovani votano per il rinnovo dei consigli comunali! L’auspicio è che ci si occupi di un’intera generazione che rischia di restare prigioniera nello scandalo sociale del precariato e dell’assenza di una prospettiva occupazione indispensabile per realizzare progetti di vita a medio termine. Cosi come è importante che nell’utilizzo delle ingenti risorse a disposizione della Regione si utilizzi un’accorta valutazione dell’impatto delle politiche pubbliche sull’economia reale e segnatamente sull’emergenza disoccupazione giovanile. Alla Calabria non serve la spesa per la spesa, indiscriminata e in continuità con gli errori commessi nei decenni scorsi. E’ tempo – conclude Flora Sculco – di mettere le Istituzioni al servizio della Calabria. Semplificando i passaggi burocratici e orientando la spesa su obiettivi determinati e verificando costantemente gli effetti dell’utilizzo delle risorse. Non serve a nessuno spendere, se non si ottengono risultati tangibili e finalizzati a dare alla Calabria una boccata d’ossigeno”.