Egitto, attacco a Israele. Colpita l’ambasciata
redazione | Il 10, Set 2011
Sparatoria davanti all’universita’ al Cairo. Il premier Netanyahu ha chiesto aiuto a Usa
Egitto, attacco a Israele. Colpita l’ambasciata
Sparatoria davanti all’universita’ al Cairo. Il premier Netanyahu ha chiesto aiuto a Usa
(ANSA) IL CAIRO-ROMA – Ieri sera, l’assalto dei manifestanti egiziani al nuovo muro di protezione dell’ambasciata israeliana al Cairo sembrava finito lì, con la demolizione del muro stesso. Ma in tarda serata, centinaia di dimostranti hanno dato l’assalto all’ambasciata, entrando dentro, lanciando documenti dalle finestre e costringendo l’ambasciatore a una precipitosa fuga in aeroporto. Il premier Netanyahu ha chiamato Obama per chiedere aiuto, il presidente americano ha invitato l’Egitto a garantire la sicurezza della rappresentanza diplomatica. Il ministro dell’Interno egiziano ha dichiarato lo stato di allerta, decine di blindati sono accorsi sul posto e ci sono stati scontri tra forze di sicurezza e manifestanti. Barack Obama ha esortato l’Egitto a garantire la sicurezza della sede diplomatica israeliana, dopo che alcuni dei manifestanti si sono introdotti nell’edificio, dalle cui finestre hanno cominciato a lanciare documenti.
“Scritti in arabo, ma con i timbri dell’ambasciata israeliana”, hanno riferito testimoni. Sono solo “brochure e moduli” presi nell’ingresso dell’ambasciata, hanno reagito gli israeliani, negando che vi sia stata una vera e propria irruzione nell’edificio: “Solo qualcuno è riuscito a raggiungere giusto l’ingresso” della sede diplomatica. Intanto però il ministro israeliano della Difesa Ehud Barak aveva già parlato con il suo omologo americano Leon Panetta e con l’inviato di Obama Dennis Ross, chiedendo che gli Usa si adoperassero per garantire la protezione dell’ambasciata. Mentre in una conversazione telefonica tra il presidente Obama e il premier israeliano Benyamin Netanyahu, il primo ha espresso “grave preoccupazione” per la situazione dell’ambasciata di Israele al Cairo. I due hanno quindi concordato di rimanere in contatto fino a quando la situazione non sarà stata risolta, ha fatto sapere la Casa Bianca. Nel frattempo sul posto cominciavano ad affluire decine di mezzi blindati dell’esercito egiziano. Il ministro dell’Interno egiziano ha dichiarato lo stato di allerta e ha revocato permessi e licenze delle forze di polizia, mentre il primo ministro ha convocato il gabinetto di crisi. Anche in Israele è stata attivata un’unità di crisi, presso la sede del ministero degli Esteri a Gerusalemme, dove è giunto anche il ministro, Avigdor Lieberman. Secondo la tv di stato egiziana ed Al Arabiya, l’ambasciatore israeliano al Cairo ha raggiunto l’aeroporto insieme con suoi familiari e membri dello staff dell’ambasciata. Nella notte si sarebbero tutti imbarcati su un aereo arrivato da Israele per portarli via.
A scatenare le proteste degli egiziani era stata la decisione delle autorità locali di erigere una protezione a difesa della rappresentanza diplomatica israeliana, oggetto di numerose manifestazioni, soprattutto dopo l’uccisione di cinque guardie di frontiera egiziane dopo gli attentati di Eilat. Secondo i manifestanti, l’Egitto dovrebbe seguire l’esempio della Turchia e del suo premier Recep Tayyeb Erdogan, che ha espulso l’ambasciatore israeliano e ha ritirato il suo in Israele in segno di protesta contro le mancate scuse per l’attacco alla flottiglia delle libertà lo scorso anno. Erdogan é atteso al Cairo lunedì, una visita che sta generando grande attesa.
Almeno due veicoli della polizia egiziana sono stati colpiti nella notte da bottiglie molotov lanciate da manifestanti davanti all’ambasciata israeliana del Cairo. I dimostranti hanno anche appiccato fuochi per le strade. Lo ha mostrato la BBC in diretta. La polizia ha usato gas lacrimogeni e ha sparato in aria per disperdere la folla, circa 2.000 persone.
Una sparatoria con armi automatiche è in corso davanti all’Università del Cairo, a circa 500 metri dall’ambasciata di Israele. Decine di mezzi blindati dell’esercito e della polizia sono confluiti nell’area, subito dopo gli spari davanti all’università, che al momento sono cessati. Tutta la zona attorno all’ambasciata di Israele appare stamattina come un vero campo di battaglia, le strade sono lastricate di pietre e si vedono vari resti di automobili bruciate. L’area è ancora densa di lacrimogeni sparati duranti gli scontri della notte scorsa, e tutta la zona è presidiata da decine di cellulari della polizia e di agenti e di soldati. Si continuano a sentire le sirene delle ambulanze.
NETANYAHU, INCIDENTE SERIO, EVITATO DISASTRO – Il premier israeliano ha definito oggi “un serio incidente” l’assalto di stanotte all’edificio che ospita l’ambasciata d’Israele al Cairo, dicendosi al contempo sollevato per il fatto che sia stato “evitato un disastro” e ringraziando in particolare “il presidente (degli Usa) Barack Obama per il suo aiuto”. ”L’attacco di una teppaglia all’ambasciata israeliana e’ stato un incidente serio, ma sarebbe potuto essere peggiore se i rivoltosi fossero riusciti a superare l’ultima porta (blindata)”, ha detto il premier, Benyamin Netanyahu. ”Sono soddisfatto – ha poi proseguito – che siamo comunque riusciti a evitare un disastro e voglio ringraziare il presidente Barack Obama per il suo aiuto. Desidero inoltre congratularmi con i nostri uomini dell’intelligence per il loro contribuito al salvataggio e l’eccellente lavoro svolto”. Israele nella notte ha chiesto assistenza agli Usa per far pressione sull’Egitto affinche’ garantisse la sicurezza degli israeliani al Cairo e Netanyahu ha parlato in particolare con Obama, il quale ha a sua volta rivolto subito un appello-monito alle autorita’ egiziane. Il premier israeliano, durante le fasi piu’ tese dell’assalto, ha avuto pure contatti telefonici diretti con i sei responsabili della sicurezza dell’ambasciata rimasti barricati all’interno fino all’intervento decisivo in loro soccorso di unita’ di commando egiziane.
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