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TAURIANOVA (RC), VENERDì 27 DICEMBRE 2024

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Egitto: la protesta si allarga

Egitto: la protesta si allarga

| Il 10, Feb 2011

Tre morti negli scontri nel Sud. Casa Bianca: “Riforme non sufficienti”

Egitto: la protesta si allarga

Tre morti negli scontri nel Sud. Casa Bianca: “Riforme non sufficienti”

 

(ANSA) IL CAIRO – Dalla piazza Tharir del Cairo, la rivolta anti-regime egiziana ha oggi guadagnato altro terreno. I manifestanti hanno stabilito presidi anche in altri luoghi simbolo della citta’: davanti al Parlamento e davanti alla presidenza del consiglio dei ministri, affermando ancora una volta che non se ne andranno fino a che il presidente Hosni Mubrak rimarra’ al potere. Allo stesso tempo, il vicepresidente Omar Suleiman parla di dialogo come unico viatico per la stabilita’, altrimenti, un ”indesiderabile colpo di stato sara’ l’alternativa, ma noi cerchiamo di evitare questa opzione”. Il ministro degli esteri Ahmed Abul Gheit ha ammonito dal canto suo che l’esercito potrebbe intervenire per proteggere la sicurezza nazionale, se ”avventurieri” tentassero di prendere il potere. Ma i promotori della rivolta non sembrano impressionati. ”Andremo avanti fino in fondo. Non vogliamo una mezza rivoluzione. Non vogliamo alcun dialogo con il regime criminale. Ci saranno sempre piu’ piazze Tahrir, ovunque, in tutto il Paese”, ha detto oggi all’Ansa Khaled El Sayed, uno dei dirigenti del movimento giovanile che per primo si e’ mobilitato per l’inizio della rivolta, organizzando la prima manifestazione della ”collera”, il 25 gennaio. I fratelli Fratelli Musulmani, maggior gruppo di opposizione, a loro volta continuano a dire che il presidente Mubarak deve lasciare il potere ma sono invece disponibili a continuare il dialogo per la transizione, avviato la settimana scorsa. ”I veri colloqui per il passaggio dei poteri non sono ancora cominciati”, ha pero’ affermato un dirigente della Confraternita, Essam al-Erian, aggiungendo che ancora ”c’e’ una lotta sull’ ostinazione di un uomo”, ovvero il presidente Mubarak. I colloqui potrebbero comunque riprendere tra qualche giorno, secondo quanto ha detto Saad al-Katatny, che ha rappresentato i Fratelli all’incontro dei gruppi dell’ opposizione con Suleiman. Ma intanto, diventano sempre piu’ numerose e a macchia di leopardo le manifestazioni e scioperi per rivendicare aumenti salariali o anche case popolari. Oggi ce sono state oggi in diverse citta’ del Paese, come Alessandria, Port Said, Suez; oltre che in varie zone della capitale, dove sulla piazza Tharir erano comunque presenti ancora decine di migliaia di persone, molte della quali pronte a passare li’ la loro 16/ma notte. E oggi ci sono state anche nuove violenze, e vittime. Nel Sud, Kharga, un’oasi in mezzo al deserto, dove per disperdere una manifestazione la polizia ha sparato, causando la morte di tre persone e il ferimento di decine d’altre. Una folla inferocita ha poi reagito dando alle fiamme diversi edifici pubblici e due stazioni di polizia. Il rais, oggi ha invece tenuto un basso profilo, limitandosi solo a far sapere di aver ricevuto l’inviato presidenziale russo per il Medio Oriente, Alexandr Sultanov. Il suo pensiero e’ pero’ emerso tramite il suo ministro degli esteri Aboul Gheit, che si e’ detto ”infuriato” con la prima risposta data dagli Stati Uniti sulla crisi in Egitto e ”sbalordito” per richieste fattegli dal vicepresidente americano Joe Biden di una riforma immediata della legge egiziana sullo stato d’emergenza.

CASA BIANCA: RIFORME ANCORA NON SUFFICIENTI – Quello che sta facendo il Governo egiziano per le riforme non è ancora “sufficiente” e lo dimostra quello “che sta succedendo nelle strade del Cairo”. Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs nel consueto briefing ai giornalisti. ”Quello che sta accadendo nelle strade del Cairo non e’ affatto sorprendente considerando la mancanza di iniziative prese dal loro governo per venire incontro al malcontento della gente”, ha affermato oggi il portavoce presidenziale Robert Gibbs. Il portavoce ha rinnovato l’appello delle autorita’ americane a ”misure chiare e concrete” e a ”mutamenti irreversibili” nel funzionamento del governo egiziano.

redazione@approdonews.it