El Puente per Carlo, un Fondo per tutti L'obiettivo è integrare la normativa per l'assistenza nei confronti di chi resta coinvolto in delitti e violenze anche all'estero
Un’iniziativa del Comitato “El Puente per Carlo” per tradurre un fatto tragico e distruttivo, il tentato omicidio a scopo di rapina perpetrato ai danni dell’ingegnere roccellese Carlo Iannuzzi, in un’azione costruttiva, in una proposta politica finalizzata a integrare la normativa vigente in materia di cure e assistenza nei confronti di chi resta coinvolto in delitti e violenze anche all’estero. Il Comitato chiede agli organi competenti dello Stato l’istituzione di un Fondo interministeriale a ispirazione solidaristica ma a carattere risarcitorio, sull’esempio dei fondi per le vittime della strada o dell’usura, finalizzato alla tutela dei cittadini vittime di delitti anche compiuti all’estero, la cui vita e/o salute sono seriamente messe a rischio a causa dei danni subiti e per i quali non sia possibile ottenere un risarcimento attraverso le norme vigenti né dal reo né da terzi.
Ecco un estratto dell’appello consultabile e sottoscrivibile sulla piattaforma change.org:
“Il caso di Carlo sottolinea, in particolare, che per le categorie più precarie come i disoccupati – ma anche, per esempio, gli studenti senza borsa di studio, stando alle informazioni facilmente reperibili sul sito web salute.gov.it – che si muovono verso alcuni Paesi che stanno fuori dall’Europa non è prevista alcuna forma di tutela. La questione posta dal “Caso Iannuzzi”, rilevata e sollevata dal Comitato “El Puente per Carlo”, però, va oltre: non si tratta di difendere soltanto l’ormai sancito e acquisito diritto alla salute, ma di integrare l’ordinamento normativo del Paese con delle disposizioni che costituiscano un sistema di tutela per i cittadini che decidono di esercitare la ormai tanto acclamata libertà di movimento (Dichiarazione ONU dei Diritti dell’Uomo del 1948 e Trattati e Atti normativi dell’Unione Europea), nei casi in cui vengano fatti oggetto di violenze secondo modalità del tutto gravi ed eccezionali, ossia in contesti che di per sé sono ormai percepiti come normali, ma in cui, comunque, si verificano episodi in cui sono revocate in dubbio le più elementari regole del vivere civile”.
Il Comitato El Puente per Carlo