Catanzaro, ballottaggio tra Abramo e Ciconte A Vibo Valentia viene riconfermato Gianluca Callipo. Nella Piana di Gioia Tauro anche a Palmi si profila il ballottaggio, mentre a Varapodio e Terranova Sappo Minulio stravincono i sindaci uscenti Fazzolari e Foti. Creazzo vince a Sant'Eufemia d'Aspromonte - IL COMMENTO DELLA POLITICA CALABRESE
CATANZARO – Non sono ancora finite le operazioni di spoglio dei voti a Catanzaro dove, comunque, i dati reali finora usciti confermano il ballottaggio tra i candidati di centrodestra e centrosinistra, Sergio Abramo, sindaco uscente, e Vincenzo Ciconte. Il primo è al 38,74% dei voti scrutinati, mentre il secondo, consigliere regionale, è al 30,90%. Il docente universitario Nicola Fiorita, a capo di un raggruppamento di liste civiche tra le quali Cambiavento, da lui fondata, è al 24,62%, mentre la candidata grillina Bianca Laura Granato, non va oltre il 5,74%. Le 11 liste di centrosinistra ottengono, al momento, circa il 46%, oltre il 15% in più rispetto a Ciconte. Di contro, le liste di Fiorita sono intorno al 13%, circa il 10% in meno del candidato sindaco. Ridotta – circa il 2% – la distanza tra Abramo e le sue liste a favore del primo.
Catanzaro registra inoltre la percentuale di affluenza alle urne più alta d’Italia: nelle 90 sezioni del capoluogo ha votato il 72,47% degli aventi diritto.
Sono altri sedici i Comuni della provincia di Catanzaro che sono stati chiamati a eleggere i sindaci e i nuovi Consigli comunali. A Botricello i dati parziali danno in vantaggio Michele Ciurleo sul giovane Gregorio Voci con un distacco di 600 voti, a Caraffa il sindaco uscente, Sciumbata verso la riconferma. Testa a testa a Sersale e Cerva. A Montauro e Satriano non si è raggiunto il quorum: affluenza bassa, 29,35%. A San Vito sullo Ionio è stato eletto sindaco Alessandro Doria con 598 voti contro i 577 di Luigi Rubino. A Centrache ha vinto Fernando Sinopoli con 227 voti mentre a Olivadi si è imposto Nicola Malta contro Vito Renato Puntieri. Si è votato anche a Cenadi, Isca sullo Ionio, Maida, Petrizzi, Platania, San Pietro Apostolo e Settingiano.
Nel Reggino, a Villa San Giovanni, è scontro a 2 tra Giovanni Siclari, ideale continuatore amministrativo di Rocco La Valle e Antonio Messina, nonché già sindaco della cittadina dello Stretto, e l’architetto sostenuto da Giuseppe Falcomatà, il candidato Pd Salvatore Ciccone. Tensione anche a Palmi: nel centro tirrenico sembrerebbe godere di un certo vantaggio il candidato espressione di una coalizione di tre liste civiche Giuseppe Ranuccio, anche se molto probabilmente si profila all’orizzonte un ballottaggio.
Il primo sindaco eletto in provincia, invece, viene da uno dei centri più piccoli della locride: Giusy Caruso, raccogliendo più del 68% dei consensi, è diventata il primo sindaco donna del comune di Ciminà con 140 voti contro i 65 totali dello sfidante Nicola Polifroni. Stessa sorte per il comune di Staiti: in un clamoroso ribaltone rispetto ai pronostici della vigilia, trionfa di un soffio Giovanna Pellicanò che manda all’opposizione il sindaco uscente Domenico Principato.
Meno serrata la corsa di Laganadi: Michele Spadaro, il leader dell’unica lista presentata alla tenzone elettorale, è stato eletto sindaco con il 100% dei voti: un dato non scontato se si pensa che le schede bianche sono state soltanto sei. A Calanna, invece, evidente flop per la lista civetta del Partito democratico guidata dal 25enne Francesco Laganà: il giovane raccoglie soltanto il 13% dei consensi e consegna la vittoria plebiscitaria a Domenico Romeo.
A Caraffa del Bianco, invece, Marrapodi ha “asfaltato” lo sfidante Spanò: 95,5 contro 4,5%. A Motta San Giovanni, principale comune dell’area grecanica ad andare alle urne, la lotta sarà tiratissima fino a questa mattina: Verduci, Benedetto e Mallamaci sono candidati forti, tutti in grado di raccogliere consensi, e la vittoria non sarà decisa che al fotofinish. A Bivongi trionfa Felice Valenti, a Portigliola conferma per l’uscente Rocco Luglio, a Terranova Sappo Minulio rieletto il sindaco uscente Salvatore Foti e a Ferruzzano vince Domenico Silvio Pizzi.
Successo anche a Grotteria per Loiero. Anche a Varapodio è stato rieletto il sindaco uscente Orlando Fazzolari, mentre a Sant’Eufemia d’Aspromonte è stato eletto Domenico Creazzo, che si è imposto su Domenico Forgione e Vincenzo Saccà. Maesano è stato eletto sindaco a Bovalino.
Il primo sindaco eletto in provincia di Cosenza, invece, è stato quello di Carpanzano, comune di 281 anime, che aveva un solo candidato a sindaco, Giuseppe Vigliaturo, che raggiunto il quorum è stato eletto con il 58,36 per cento circa dei votanti. A Panettieri, viene riconfermato l’uscente Salvatore Parrotta e a Castroregio vince nettamente Alessandro Adduci, che si impone per 146 a 6 sullo sfidante Gioacchino Dorsa. L’attenzione era puntata, però, soprattutto sui due comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti. A Paola si profila il ballottaggio tra Roberto Perrotta e Basilio Ferrari, con l’ex sindaco socialista in vantaggio sull’uscente. Ad Amantea vittoria di Mario Pizzino, mentre a Praia a Mare sembra scontata la riconferma del sindaco uscente Antonio Praticò. Difficile seguire lo scrutinio ad Acri, dove il commissario prefettizio ha imposto una sorta di silenzio sui dati parziali dello scrutinio.
Lo spoglio parziale sul sito del Viminale dava in netto vantaggio il candidato Dem Pino Capalbo. A Bisignano gli elettori hanno deciso di voltare pagina, almeno secondo i dati parziali dello scrutinio che danno in testa Francesco Lo Giudice su Francesco Fucile. Solo terza Stefania Bisignano, figlia del sindaco uscente Umile. Molto combattuta la sfida a Luzzi, con cinque candidati alla carica di sindaco per la successione a Manfredo Tedesco. In testa l’ex assessore all’Urbanistica Umberto Federico con circa cento voti di vantaggio rispetto al diretto inseguitore Giovanni Corallo. Solo terzo il candidato del Pd Andrea Guccione.
Il Partito democratico può festeggiare, però, a Saracena, dove vince – dopo il decennio di governo di Mario Albino Gagliardi – Renzo Russo. Una gara piuttosto combattuta, con ben quattro candidati a sindaco. Altro sindaco eletto a Cellara: Vincenzo Conte, espressione dell’amministrazione uscente. Per il resto, solo dati parziali. Sullo Jonio la sfida più attesa era quella di Trebisacce: al momento di andare in stampa il sindaco uscente Franco Mundo era in vantaggio sull’ex Mariano Bianchi. A Pietrapaola, invece, si profilava un cambio al vertice dell’amministrazione con Pietro Nigro in vantaggio su Luciano Pugliese. A Lungro vittoria di Giuseppino Santoianni, mentre a Mormanno il sindaco è Giuseppe Regina.
Nella provincia di Vibo Valentia la sfida più intensa è stata sicuramente quella di Pizzo, dove Gianluca Callipo si riconferma, a valanga, primo cittadino battendo l’ex consigliere regionale Antonio Borrello, arrivato secondo (ampiamente doppiato) mentre vera e proprio “Caporetto” per il M5S che appoggiava Carmen Manduca. E così per il giovane dirigente del Pd prosegue l’avventura amministrativa iniziata 5 anni fa. È stato Ionadi il paese con la più alta percentuale di elettori alle urne con il 69,19 % degli aventi diritto e il testa a testa tra i candidati Nazzareno Fialà e Antonio Arena ha infiammato il D-day.
Nessuna spernza per la terza lista guidata da Antonio Rossi. A San Nicola da Crissa, poi, è andata di scena una sorta di “comunarie”, con Giuseppe Condello candidato per la lista del “Ramoscello d’ulivo-colomba” che è stato riconfermato primo cittadino nonostante una bassa affluenza alle urne e molte schede bianche e nulle, come del resto era prevedibile poiché “Obiettivo Comune” capitanata da Giovanni David ha partecipato per pura formalità.
Stesso discorso a San Costantino Calabro, dove Nicola De Rito è eletto sindaco dopo la vittoria a braccia alzate contro Giuseppe Greco, esito dato per scontato alla vigilia. Molto più acceso il confronto a Filogaso, con Massimo Trimmeliti eletto primo cittadino, con “Siamo Filogaso”, nel cui gruppo figuravano ex sindaci come Antonio Barba e Giuseppe Teti, oltre agli assessori Daniele Rachieli e Maria Condello.
I votanti sono stati 1009, confermando i dati di 5 anni fa. Massimo Trimmeliti diventa così il primo cittadino più giovane della storia di Filogaso. Non si è raggiunto il quorum a Filandari, dove è stata presentata solamente la lista “Con e per la gente” di Rita Fuduli, con il municipio che si avvia mestamente al commissariamento, dopo il 29% dei votanti, percentuale più bassa di tutti i 14 Comuni. L’“Onorevole” Marco Martino è il nuovo sindaco di Capistrano, dopo avere battuto l’ex vice sindaco Domenico Mesiano per 52 voti, quest’ultimo appoggiato dall’amministrazione uscente. Non scontato fino all’ultimo il voto di Vazzano, dove in campo era tornato anche Vincenzo Massa sfidato da Raffaele Tassone.
Lotta serrata anche a Stefanaconi con Nicola Carullo che tiene testa a Salvatore Solano dato per favorito alla vigilia. Si è arrivato a notte inoltrata per stabilire chi saranno i nuovi sindaci nei comuni di Brognaturo, Francavilla Angitola, Fabrizia, Spadola e Arena. Nel complesso, nei comuni del Vibonese dove si è votato, la percentuale ha raggiunto il 54,25%, il 4% in meno delle precedenti.
Elezioni piuttosto movimentate infine nei due comuni del crotonese dove si è votato, Cirò e Roccabernarda. A Cirò, in particolare, c’è stata anche una persona denunciata, un uomo di 61 anni, M. F., che è stato accusato di aver scattato una foto alla scheda sulla quale aveva espresso il voto con il suo telefono cellulare. Nei seggi, è intervenuta anche la digos, ad assicurare la regolarità delle operazioni dello spoglio, che è andato a rilento. L’episodio incriminato è accaduto nella quinta sezione, situata nella scuola elementare di Sant’Elia e la presidente di seggio alla fine ha verbalizzato l’accaduto annullando la scheda.
A Cirò, i dati scrutinati fino alla chiusura del giornale, davano in vantaggio Francesco Paletta, ex vicesindaco dell’amministrazione Caruso, su Carlo Colucci. A Cirò l’affluenza è risultata assai bassa, e si è fermata poco sotto il 50%, e precisamente il 49,35% contro il 54,23% delle precedenti amministrative. A Roccabernarda, invece, si profila un testa a testa tra Nicola Bilotta (alla guida di “Roccanova” e Salvatore Bonofiglio (“Si cambia”), con il primo in vantaggio di qualche decina di voti. Più indietro, invece, il terzo competitor, Francesco Coco, che era già stato sindaco in passato.
Qui, si è sfiorato l’80%, con i votanti che si sono recati alle urne, pari al 79,42% degli aventi diritto; anche qui, però, c’è un calo rispetto alle precedenti comunali, dove a votare furono l’81,71%. E proprio l’affluenza dei votanti, testimonia come sia stata particolarmente accesa la competizione elettorale in questo lembo di Marchesato del crotonese. Tanto accesa che una decina di giorni fa, uno dei candidati a sindaco, Francesco Coco, aveva addirittura chiesto la sospensione delle elezioni, a causa della frequenza degli atti criminosi che si sono ripetuti nel paese. Nell’ultimo episodio, c’era stato un incendio di un’auto che aveva interessato anche un’abitazione, con i carabinieri che hanno salvato due persone all’interno.
ENZO BRUNO (PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI CATANZARO)
“Quando decide di avventurarsi nel commento dei risultati elettorali della tornata amministrativa di ieri, il deputato di Mdp Roberto Speranza dovrebbe quanto meno analizzare dati attendibili, e non exit poll. Questo per evitare di diffondere inesattezze come quelle affermate a ‘Porta a Porta’”. E’ quanto afferma il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, in risposta alle dichiarazioni del deputato Mdp, Roberto Speranza.
“Il candidato sindaco del centrosinistra, Enzo Ciconte, va al ballottaggio contro il sindaco uscente di centrodestra anche a Catanzaro, dove MDP sostiene un candidato civico diverso da quello del Pd – afferma Bruno -. Quello raggiunto da Enzo Ciconte è uno dei risultati più positivi ed importanti registrati dal centrosinistra nel Meridione, dovuto all’impegno e alla determinazione di quanti hanno creduto e credono in questo progetto di alternativa al governo Abramo che ci impegneremo a far condividere alla maggioranza della comunità catanzarese nel ballottaggio, tra due settimane”.
FEDERICA DIENI (M5S)
«È un primo passo verso il vero cambiamento di Villa San Giovanni, e di questo non possiamo che essere soddisfatti». L’ex candidata sindaco del M5S Milena Gioè commenta così la conquista di un seggio nel consiglio comunale di Villa San Giovanni. «Il M5S – aggiunge la neo consigliera comunale – ringrazia tutti gli elettori che hanno creduto nel vero cambiamento. Nel giro di soli due anni siamo riusciti a raddoppiare il nostro risultato elettorale: dalle 429 preferenze del 2015 alle 813 di ieri. Si tratta di voti liberi, non controllati e svincolati dalle clientele; voti che appartengono solo al Movimento, in quanto la nostra linea non prevede accordi con altre forze politiche né coalizioni composite».
«Il nostro risultato – continua Milena Gioè – è incoraggiante anche perché è il frutto di una campagna elettorale autofinanziata, che non ha usufruito di finanziamenti pubblici e che è stata gestita con pochissime risorse economiche. Vogliamo perciò ringraziare tutti quei cittadini che hanno deciso di supportarci con il loro voto e tutti i nostri portavoce: instancabili e sempre in prima linea per difendere i diritti dei villesi».
«Per la prima volta – afferma la deputata del M5S Federica Dieni –, il Movimento 5 Stelle entra in consiglio comunale a Villa San Giovanni. È un primo traguardo a cui nei seguiranno altri ancora più straordinari. I cittadini hanno dimostrato che il voto libero, anche in Calabria, è possibile e che cambiare in meglio si può e si deve».
ALESSANDRO NICOLO’ (FORZA ITALIA)
“I risultati politici positivi dei dati di partecipazione al voto amministrativo in provincia di Reggio Calabria sono il frutto di un lavoro responsabile che ci ha visto presenti costantemente nei territori, prediligendo la politica dell’ascolto rispetto ai bisogni delle varie comunità”. Lo afferma in una dichiarazione il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, e vice-coordinatore regionale, Alessandro Nicolò.
“Forza Italia si dimostra vitale e largamente presente nelle scelte del corpo elettorale e in tutti i ceti sociali. Nei comuni del reggino chiamati al voto, la presenza di militanti e simpatizzanti di Forza Italia si è efficacemente distribuita anche nelle varie liste civiche che caratterizzano questo tipo di competizione elettorale, un robusto segnale politico che evidenzia i caratteri sempre vivaci della rappresentatività nel corpo della società civile. Ovviamente non si tratta di ‘grazia ricevuta’ – osserva Alessandro Nicolò – poiché il consenso in politica lo si costruisce con l’impegno e il lavoro quotidiano, con la costanza ed affrontando le questioni prioritarie e quelle progettuali per potersi rendere parte diligente nelle sedi istituzionali competenti. La gente ha premiato la politica dell’ascolto che ci vede attivi e presenti nel territorio.
Forza Italia continua dunque ad essere il catalizzatore imprescindibile del centrodestra reggino, vera forza di attrazione e capacità di rappresentanza della parte moderata. E a Reggio Calabria e nella sua provincia – prosegue Alessandro Nicolò – il lavoro è stato duro, per mesi, senza mai lasciare soli i nostri gruppi dirigenti locali, implementando il nostro potenziale elettorato attraverso l’aggregazione, guardando ai giovani ma anche alle buone esperienze derivanti da comparti importanti della società civile e produttiva e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. I nostri candidati, presenti in tanti comuni chiamati al voto, hanno raggiunto apprezzati successi elettorali, una base solida che costituisce un sostrato importante per le future sfide. La gente ha premiato il lavoro svolto, la serietà e la coerenza, componenti vitali per una ricetta credibile. Gli elettori ancora una volta hanno bocciato la politica del voltagabbanismo, basta leggere alcuni risultati tra cui Villa San Giovanni, dove i candidati di Forza Italia hanno ottenuto una brillante affermazione.
Desidero infine – conclude Alessandro Nicolò – ringraziare le donne e gli uomini che con il loro generoso sacrificio, e quanti con la loro adesione alla campagna di tesseramento, hanno reso possibile, anche in una logica di sintesi politica, il brillante risultato da noi ottenuto, auspicando che nel comune di Palmi gli organi dello Stato preposti ristabiliscano la verità su quanto segnalato dal nostro candidato a sindaco, Francesco Trentinella, dal cui esito dipenderebbe l’accesso al doppio turno di ballottaggio. Siamo fiduciosi nel lavoro di controllo degli organi competenti e confidiamo in un esito chiaro che allontani ogni ombra sul valore sacrale del voto democratico e sulla libera scelta dei cittadini”.
GIOVANNI PUCCIO (COORDINATORE AREA METROPOLITANA PD REGGIO CALABRIA)
L’ 11 giugno si è votato in 21 Comuni dell’Area metropolitana di Reggio Calabria, tra cui alcuni di particolare rilevanza. Non si può omettere di sottolineare che in diversi enti locali la democrazia rimane sospesa non solo per il venir meno delle soggettività politiche che la animano, come S. Luca, ma anche per inquinamenti di origine mafiosa che hanno portato allo scioglimento dei consessi elettivi. E’ proprio in considerazione di tale premessa che il risultato ci consente di valorizzare ancora di più la partecipazione e di sottolineare l’affermazione delle liste e dei candidati del Partito Democratico. Nel risultato, quindi, emerge una grande potenzialità e nello stesso tempo il problema della difesa e della valorizzazione degli strumenti di partecipazione e di governo democratico. Un ringraziamento lo rivolgo ai candidati a sindaco e a tutti i candidati nelle liste del PD ma anche a quelle di emanazione del Partito Democratico che, nel complesso, rappresentano oltre la metà delle rappresentanze espresse nei consessi che si vanno ad insediare. E’ del tutto evidente che la stagione politica che si apre nella nostra regione non appartiene a quelle dell’ordinaria amministrazione. Occorre non solo salutare l’azione dello Stato teso a colpire con inusitata efficacia il malaffare e i poteri criminali ma occorre avere la consapevolezza che la democrazia locale rischia di deperire se non si rilancia una forte azione politica ed istituzionale riformista che esalti i poteri locali nella direzione di un forte associazionismo e fusione di funzioni. Questa necessità diventa ancor più urgente in una realtà come la nostra nella quale le risorse naturali e le potenzialità sociali possono essere il volano di un processo nuovo di modernizzazione e sviluppo che dia risposte ai diritti fondamentali, dal lavoro alla formazione e alla sicurezza. Il voto ci incita nell’azione intrapresa. Il Partito Democratico e i suoi gruppi dirigenti hanno ora la necessità di predisporsi ai prossimi appuntamenti politici e sociali. Molto ancora occorre fare ma la strada intrapresa viene incoraggiata dal risultato elettorale, adesso ci attendono nuovi appuntamenti da quelli territoriali del partito a quello elettorale politico. La speranza del cambiamento che si esprime potrà trovare nuove risposte.