Elezioni europee, voto perché? Il prossimo 26 maggio si rinnova l'europarlamento. Un resoconto sintetico del lavoro degli eurodeputati italiani nella VIII legislatura in attesa della IX
di Giuseppe Campisi
Dalle 7 alle 23 di domenica prossima 26 maggio circa 400 milioni di elettori saranno chiamati a rinnovare i 751 seggi del parlamento europeo. In Italia si voterà per eleggere i 73 rappresentanti nazionali che formeranno la pattuglia che si redistribuirà tra i vari gruppi presenti. In particolare, sono 248 i candidati della IV circoscrizione elettorale Italia Meridionale spalmati in 15 liste di cui ben 10 composte da 18 candidati ciascuna, mentre la più scarna (il partito Animalista, ndr) ne conta “solo” 9. Un interessante approfondimento realizzato da Openopolis e dall’agenzia Agi ha raccontato bene e sinteticamente l’attività delle istituzioni Ue e la posizione dell’Italia in Europa. Da questo studio si è scoperto che i rappresentanti italiani si sono collocati al 19° posto per presenze alle votazioni elettroniche rispetto ai parlamentari delle altre nazioni e che ben 8 europarlamentari del Bel Paese, Tajani in testa, sono compresi della classifica dei più influenti della legislatura. Tra i 54 parlamentari uscenti che ripresenteranno la propria candidatura 3 si sono distinti in particolar modo per le assenze alle votazioni elettroniche “pur senza ricoprire cariche che possano giustificare tante assenze”: si tratta di Aldo Patriciello, Alessandra Mussolini e Lorenzo Cesa, tutti e tre di Forza Italia (e tutti e 3 ricandidati nella circoscrizione meridionale, nda).
A questi si deve aggiungere Alessandra Moretti (Pd, nuovamente ricandidata nella circoscrizione Italia Nord Orientale, nda) che, nel breve periodo in cui è stata europarlamentare (meno di un anno tra luglio 2014 e febbraio 2015) ha totalizzato appena il 56% di presenze. E se l’Italia ha avuto il terzo posto per numero di posizioni chiave al parlamento europeo nell’VIII legislatura è però toccato a Francia, Germania e Spagna ricoprire il maggior numero di ruoli politici. Per quanto riguarda l’assenteismo, tema molto sentito dai cittadini, i dati sono contrastanti. Se da un lato abbiamo potuto contare su 10 stakanovisti italiani che hanno superato il 98% di presenze alle votazioni elettroniche – tenendo conto di una media europea dell’88% – i nostri europarlamentari hanno totalizzato il 12,87% di assenze collocandosi al 19esimo posto per presenze su 28 paesi. Per quanto riguarda nello specifico i partiti italiani, tra quelli più numerosi è stato il Movimento 5 stelle quello con i rappresentanti più virtuosi, che sono stati assenti in media solo al 7,78% delle votazioni. E’ stata infatti del 92,22% la partecipazione media alle votazioni elettroniche degli europarlamentari del M5s mentre gli eurodeputati del partito italiano più numeroso, il Pd, si è fermato all’88%. Nei primi dieci posti della classifica di presenza alle votazioni elettroniche i tre europarlamentari italiani che sono risultati maggiormente presenti sono stati Renata Briano, Isabella De Monte e Nicola Danti, tutti membri del Partito Democratico seguiti da Mara Bizzotto della Lega che ha superato anche lei il 99% delle presenze, quindi, due indipendenti, Barbara Spinelli e Marco Valli, poi Piernicola Pedici ed Ignazio Corrao del M5S, al 9° posto Nicola Caputo del Pd ed infine Herbert Dorfmann dell’Svp.
Tra i meno presenti in testa è risultato Renato Soru (35,65% di presenze) del Partito Democratico che ha partecipato infatti solo a 3.450 votazioni per appello nominale su 10.252, seguito a ruota, con una partecipazione inferiore al 70%, da Aldo Patriciello (Fi), Alessandra Mussolini (Fi), Lorenzo Cesa (Udc) e Curzio Maltese (Lista Tsipras – L’altra Europa) mentre, per la cronaca, Matteo Salvini (Lega), attualmente ministro dell’interno e vice presidente del consiglio italiano, fino alla fine del suo mandato aveva partecipato all’82,02% delle votazioni. Sul fronte della produttività i tre parlamentari che hanno presentato complessivamente più interrogazioni scritte e mozioni sono stati Fabio Massimo Castaldo (M5s), Ignazio Corrao (M5s) e Nicola Caputo (Pd). 1.554 interventi svolti da Nicola Caputo (Pd) nell’VIII legislatura, il numero più alto tra gli italiani; quest’ultimo è in testa per numero di interventi svolti (1548), seguito in seconda posizione da Fabio Massimo Castaldo (1383). Terzo sul podio si è posizionato Antonio Tajani che – considerato il suo ruolo di presidente del parlamento – ha svolto ben 1199 interventi. Voteranno, per la circoscrizione meridionale, con la scheda di colore arancione gli elettori che hanno compiuto il 18° anno di età alla data del 26 maggio esprimendo da uno a tre voti di preferenza per i candidati della lista prescelta scrivendo, nelle apposite righe tracciate a fianco del contrassegno della lista votata, il nome e cognome o solo il cognome dei candidati preferiti compresi nella lista medesima. Nel caso di più preferenze espresse, queste dovranno riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda e della terza preferenza.
FONTE: elaborazione Agi-openpolis su dati VoteWatch.
(ultimo aggiornamento: martedì 30 Aprile 2019)