Elezioni Gioia Tauro, Aldo Alessio: “Se non ora, quando?” L'ex sindaco si rivolge direttamente ai giovani per spronarli a scendere in campo per rilanciare la città del porto, oggi in un stato di abbandono
Carissimi giovani, ragazze e ragazzi,
se non vi decidete di fare un passo avanti ora, quando lo farete?
Gran parte del vostro futuro è già rubato, o comunque messo in discussione da una parte di classe politica incapace e inconcludente che non ha saputo rappresentare con dignità e onore il popolo italiano; da una corruzione dilagante e che, assieme alla criminalità organizzata, continua a sottrarre ingenti risorse economiche al Paese sottraendole agli investimenti produttivi che se realizzati sarebbero stati in grado di dare nuovo impulso alla creazione di posti di lavoro innovativi e significativi; dalle politiche nazionali che hanno consentito che i ricchi diventassero sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.
E’ possibile continuare a pensare che il 10% delle famiglie italiane detengano l’80% della ricchezza nazionale e che il 90% delle famiglie devono suddividersi il rimanente 20% della ricchezza, senza che accada nulla? Possiamo continuare a pensare che il modello sanitario sia quello che conosciamo oggi? E cioè una sanità per soli ricchi? Quello che sta avvenendo in questi giorni nel Porto di Gioia Tauro, cioè di una infrastruttura che doveva diventare “il volano dell’Europa”, è emblematico! E’ possibile continuare a pensare che i nostri giovani continuano ad invecchiare senza aver conosciuto il lavoro? E non porsi il problema se, o quando, arriveranno all’età di pensione con quali contributi vivranno? O a un sistema pensionistico che consente ad alcuni privilegiati di percepire una pensione mensile di 90.000 euro, mentre gran parte della massa pensionistica non riesce a sopravvivere a fine mese? Per non parlare della grande ingiustizia dei “vitalizi della casta”, ancora in corso in un periodo di “magra”, che non sono rientrati volutamente nella riforma pensionistica della Fornero, valida per tutti i rimanenti comuni mortali? E’ questo il modello sociale che volevamo?
Allora cari giovani, di fronte a tutte queste ingiustizie e alle tante altre, salute, ambiente scuola, ricerca, innovazioni tecnologiche, ecc. che, per questione di spazio, non sto qui ad elencare se non fate un passo avanti ora, allora io mi chiedo, quando lo farete?
Non permettete più che altri facciano politica per nome e per conto vostro e che scrivano per voi “la storia”, decidendo anche il vostro futuro, che appartiene a voi e solo a voi!
Non ho la presunzione di dirvi “venite nella mia parrocchia” perché è migliore delle altre, ma se avete idee diverse dalle mie organizzatevi in un’altra parrocchia, ma organizzatevi! E quando entrate non fatelo in punta di piedi, ma fatelo “sfondando” la porta, gridando con forza e determinazione tutta la vostra rabbia, la vostra sofferenza, la vostra indignazione da una parte, e dall’altra fatelo proponendo alla società progetti concreti e realizzabili, che non mancheranno, nella capacità di analisi, alla vostra intelligenza.
E se le altre parrocchie non saranno ancora di vostro gradimento, ribellatevi e fondatene una nuova, dimostrando che “un altro mondo è possibile”.