Il voto consente al cittadino di uscire da secoli e secoli di oppressione, è l’unico momento in cui troviamo un senso e possiamo dare una direzione alla nostra vita, esprimiamo il nostro parere giudicando una volta per tutte.
Ecco perché le urne sono un momento segreto e particolare come può esserlo quasi un confessionale, in cui dopo tanto tempo confessiamo i nostri peccati e decidiamo se fare comparati o se liberarci dalle prigioni, se volare alto e garantire alla nostra anima di prendere corpo, allontanandoci da ciò che sono le brutture e storture quotidiane.
Votare potrebbe anche essere idealizzare, trovare delle idee e progetti che si incarnano in una persona,un modo per uscire dalla vita quotidiana e soprattutto dare un senso alla nostra esistenza.
Perché è aumentato l’astensionismo se non perché ci manca in modo adeguato una capacità di mirare in alto, di dare alla politica un senso di trascendenza, di affidarci…
Dare fiducia a qualcuno significa affidarci e il fatto che tanti di noi abbiano smesso di votare significa che non è possibile pensare che la nostra vita possa essere affidata a qualcuno, anche se l’unico momento in cui veramente possiamo scegliere e dire di si e di no è solo il momento del voto.
Il sublime momento del voto in cui il cittadino per la prima volta da vittima diventa carnefice.
Solo noi possiamo cambiare e solo noi possiamo farlo grazie a questo strumento principe che è il voto. Costruiamo una realtà diversa attraverso un voto che possa essere libero, un voto che non chieda scambi, se non cose giuste, per cui pensare a strade per tutti sicure e nuove senza incidenti stradali, ponti di comunicazione reali e immaginari tra le persone, servizi sociali efficienti che rispondono a bambini e famiglie in difficoltà, primari della sanità non più di destra e di sinistra ma preparati ed utili alla popolazione, dirigenti pubblici che rendano i servizi sburocratizzati, famiglie felici dalla prima colazione. La famiglia del mulino bianco è quella che rendeva l’Italia forte degli anni 80, costruiamo insieme un mondo che possa tornare a farci pensare a famiglie unite contro conflitti, e soprattutto un mondo che educhi all’educazione sentimentale e non solo a quella sessuale, che faccia capire che esistano momenti di pace e di benessere e non solo di lotta.
Pasquale Romeo
Psichiatra
Candidato NCD al consiglio regionale della Calabria per Nico D’Ascola presidente.