Elezioni Vibo, Francesco Bevilacqua pronto a rinunciare all’indennità di carica Il candidato a sindaco plaude alla proposta di Giovanni Patania (Slai-Cobas)
Ho appreso dai giornali la proposta, lanciata dal sindacalista ed amico dello Slai-Cobas
Giovanni Patania, in cui chiede ai candidati a sindaco di rinunciare all’indennità
di carica. Già in diverse occasioni ho annunciato che la rinuncia all’indennità
è un punto fermo del mio programma. Ribadisco ancora una volta con assoluta convinzione
che, qualora dovessi diventare sindaco, rinuncerò a quanto mi spetta. Ed esprimo,
pertanto, apprezzamento per l’idea già da me precedentemente condivisa ed oggi
sostenuta dal sindacalista. La città sta vivendo una fase delicata, nonostante l’amministrazione uscente sia riuscita a gestire nel migliore dei modi una situazione di crisi profonda, è giusto considerare che le casse in rosso inevitabilmente hanno pesato sulla città.
A farne le spese sono state sicuramente le fasce più deboli. A questa categoria
sarà, pertanto, destinata la somma prevista per l’indennità di carica qualora
dovessi diventare sindaco di Vibo Valentia. Patania attraverso la stampa ha, inoltre,
chiesto ai candidati sindaci di «impegnarsi pubblicamente inserendo nel proprio
programma elettorale che il primo consiglio comunale della nuova legislatura deliberi
affinché tutti i consiglieri comunali, il sindaco, gli assessori, rinuncino rispettivamente
ai gettoni di presenza per la partecipazione alle sedute del consiglio comunale e
all’indennità di funzione, facendo sottoscrivere, inoltre, ai candidati presenti
nelle loro liste un impegno di rinuncia alle indennità sopra elencate in caso fossero
eletti in consiglio». Seppur consapevole che la rinuncia da parte di tutti i membri
della futura amministrazione possa apportare un notevole risparmio e la cifra essere
utilizzata, come sostenuto da Patania, per sgravare i cittadini dalle spese, è evidente
che non può essere il futuro sindaco ad imporre ad assessori e consiglieri la rinuncia
ad un diritto legislativamente tutelato. La normativa vigente, come afferma lo stesso
Patania, prevede un’indennità a carico degli amministratori per la cui rinuncia
si rende necessaria una deliberazione del consiglio comunale. Personalmente riconfermo
la mia convinta decisione di rinunciare nelle forme e nei modi previsti dalla legge
all’indennità in qualità di sindaco. Certamente chiederò ai componenti dell’amministrazione
di condividere questa mia decisione, ma non intendo – e non posso – obbligare nessuno
a seguirmi.
Francesco Bevilacqua