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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 25 NOVEMBRE 2024

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Emergenza punture di siringhe in spiaggia Sembra essere tornati alla fine degli anni '80 quando dilagava l'uso dell'eroina e la sabbia era sempre a rischio. Intensificare la pulizia dei litorali ed i controlli

Emergenza punture di siringhe in spiaggia  Sembra essere tornati alla fine degli anni '80 quando dilagava l'uso dell'eroina e la sabbia era sempre a rischio. Intensificare la pulizia dei litorali ed i controlli
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Almeno tre casi negli ultimi giorni di bambini puntisi con aghi di siringhe sono
stati segnalati nel Salento, mentre tanti se ne verificano in tutt’Italia ogni giorno
in questo periodo di naturale sovraffollamento degli arenili. Sembra di aver fatto
un balzo indietro nel tempo, alla fine degli anni ’80 quando dilagava l’uso dell’eroina
e farsi una “pera” in spiaggia”, magari davanti un falò, con tanto di ago buttato
sulla sabbia a fine uso, era diventato un “must” ovviamente in negativo.Un padre
proprio in data di ieri allarmato dal piccolo rivolo di sangue che fuoriusciva dal
piedino della figlia dopo che si era punta con uno di essi dopo essersi rivolto al
Pronto Soccorso, non ha voluto sentire ragioni e ha interpellato esperti per fugare
ogni dubbio circa il rischio di contagio da malattie infettive emotrasmesse.In effetti,
il rischio se la sostanza organica contenuta è secca e risalente nel tempo è pari
a “0” per le malattie che più terrorizzano l’immaginario collettivo come AIDS ed
Epatite, certo è però che residuano senz’altro il rischio d’infezioni da germi
comuni se non si disinfetta tempestivamente la ferita, o ancor peggio del tetano,
ma solo se non sono state completate le vaccinazioni. Ad ogni modo non dev’essere
una bella sensazione pensare che quell’ago poteva essere stato utilizzato da chiunque
e che si è infilzato sulla pelle dei propri pargoli. In ogni caso, è opportuno
far visitare il bambino dal pediatra se nei giorni successivi la ferita si dovesse
presentare gonfia, arrossata o dolente. Va sottolineato però che la riesplosione
del fenomeno, la dice tutta, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello
dei Diritti [1]”, su due questioni da sempre aperte: la prima riguarda i controlli
sulle spiagge, mentre la seconda riflette la scarsa pulizia dei nostri arenili. Un’intensificazione
di entrambe potrebbe senz’altro ridurre i rischi per i nostri piccoli e per chiunque
voglia godere del meritato periodo feriale di questa parte dell’anno.