Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 08 GENNAIO 2025

Torna su

Torna su

 
 

Emergenza rifiuti: discariche chiuse e impianti al collasso. Quale futuro?

Emergenza rifiuti: discariche chiuse e impianti al collasso. Quale futuro?

| Il 28, Mag 2013

Perchè non vendere i rifiuti e ricavare guadagni come fa la Svezia?

di MICHEL DESSI’

Emergenza rifiuti: discariche chiuse e impianti al collasso. Quale futuro?

Perchè non vendere i rifiuti e ricavare guadagni come fa la Svezia?

 

di Michel Dessì

 

 

Si continua a parlare di rifiuti, ormai diventati parte dello scenario delle cittadine
della Calabria. Non c’è paese, città, frazione che non sia invasa da spazzatura.
Se non sono al centro, li trovi in periferia, se non li trovi in periferia li trovi
nelle piazzole temporanee di stoccaggio ormai al culmine. Una vera e propria emergenza
che sembra non tramontare mai. Un argomento, quello dei rifiuti che non fa più notizia,
o quasi. Impianti fermi e discariche con le quattro frecce, come l’impianto di Sambatello,
l’impianto per l’organico di Siderno chiuso ormai da mesi, l’inceneritore di Gioia
Tauro da oggi chiuso ma che nella norma garantisce un funzionamento a singhiozzo
a causa – sembrerebbe – di continui guasti dovuti alla scarsa manutenzione. Per non
parlare della discarica di Casignana chiusa perché ormai satura, della discarica
di servizio di Melicucca’ posta sotto sequestro da parte della procura. Uno scenario
a dir poco terrificante quello che si sta consumando nella nostra “Cara Regione”.
E pensare che in Svezia il business delle biomasse ricavate dalla spazzatura genera
ingenti profitti. La materia prima è talmente ricercata che le imprese cominciano
a rivolgersi all’estero a chi ne ha in abbondanza. La Calabria certamente potrebbe
essere un buon fornitore per la Svezia, ma non solo. Perché non vendere i nostri
rifiuti? Da un disagio potremmo ricavare dei bei profitti. Anche se questo sicuramente
resterà solo un sogno per i calabresi. Ma a questo punto quale futuro per la nostra
terra? L’inceneritore di Gioia Tauro fino a ieri serviva molti paesi anche se in
modo non del tutto regolare, però permetteva ad alcune cittadine della piana di
respirare un po’ di aria pulita. Ma con la chiusura dell’impianto ora si teme il
collasso. Non si può più conferire e quindi i rifiuti continueranno ad invadere
tutto, dai marciapiedi alle strade, dalle scuole agli ospedali, dalle periferie al
centro. E con l’avvicinarsi delle giornate calde tutto sarà ancora più insopportabile.