Entra nel vivo la campagna elettorale del M5S a Montalto Uffugo
redazione | Il 05, Mag 2014
Primo comizio all’aperto previsto per il 6 maggio in Piazza Enrico Bianco
Entra nel vivo la campagna elettorale del M5S a Montalto Uffugo
Primo comizio all’aperto previsto per il 6 maggio in Piazza Enrico Bianco
Riceviamo e pubblichiamo
Inizia la prova del fuoco per i candidati del Movimento 5 Stelle che entrano nel vivo della campagna elettorale con il primo comizio all’aperto, previsto per giorno 6 maggio alle ore 19 in Piazza Enrico Bianco. Dopo una breve introduzione del candidato sindaco Marcello Rugna, toccherà a ciascun singolo candidato sintetizzare programmi e azioni da portare in Municipio con i voti dei cittadini di Montalto Uffugo. Sarà poi la cosentina Laura Ferrara, candidata alle Europee, ad illustrare il programma che il Movimento vuol portare a Bruxelles. Concluderà il comizio il candidato sindaco.
«Ogni voto dato a questa lista è un voto che ciascuno di voi dà a se stesso – affermano i pentastellati, rivolgendosi ai cittadini – perché una volta eletti, saremo noi i vostri occhi e le vostre mani. Datevi questa opportunità. È giunto il momento di voltare davvero pagina nella storia di questo Paese. Non siamo qui a farvi promesse vane né ad imbambolarvi con speciali speranze. Non abbiamo intenzione alcuna di dare continuità ai metodi delle vecchie nomenclature. Perciò non vi ipnotizzeremo parlandovi di faraonici progetti. Vi chiediamo però di diventare parte attiva nell’amministrazione del territorio, dedicando secondo le vostre possibilità e competenze un’ora al giorno a migliorare quanto è migliorabile. Vi chiediamo anche di partecipare in maniera fattiva a ricostruire quel futuro tolto da chi ha favorito l’arricchimento di pochi sui sacrifici di tanti. È l’ora questa di dare una lezione a quanti hanno costituito e vorrebbero continuare a costituire l’arena dei poteri forti; quei poteri che sfruttano il territorio sull’onda del malaffare, ingannando ad ogni giro di boa l’elettorato che, invece, seguita a restare emarginato dalle decisioni che contano. Decisioni che, badate, non riguardano mai l’interesse dell’intera collettività perché finiscono solo per soddisfare quello strettamente personale».