Enzo Bruno a Riace per esprimere solidarietà a Lucano Il presidente dell'Upi Calabria: "Il modello Riace non deve essere cancellato"
CATANZARO – “Quella di Riace è una esperienza di straordinario valore civile, un modello di accoglienza ed integrazione che non può essere cancellato a colpi di burocrazia. Siamo seriamente preoccupati che il definanziamento dei progetti Sprar metta a repentaglio la sopravvivenza di una comunità che tra le vie e le case abbandonate del borgo ha trovato un futuro, ripagando questa grande opportunità con la vita che è tornata a pulsare in un borgo rimasto muto e vuoto per troppo tempo”. E’ quanto afferma il presidente dell’Unione delle Province calabresi, Enzo Bruno, che ieri pomeriggio si è recato a Riace per esprimere solidarietà e vicinanza al sindaco Domenico Lucano, in sciopero della fame dal 2 agosto per protestare contro il mancato trasferimento di fondi necessari al mantenimento del sistema di protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati.
“Mimmo Lucano ha messo in pratica quella che è una vera e propria filosofia dell’accoglienza fatta di concreta integrazione, partendo dal rispetto e dalla solidarietà: un modello che poggia sui rapporti umani e guarda ai migranti semplicemente come persone. Uomini, donne e bambini in difficoltà da sostenere e che, nello stesso tempo, hanno saputo dare tanto alla comunità che ha aperto le sue porte – afferma ancora il presidente Bruno-. E’ quello che è successo a Riace dove gli ultimi del mondo, senza casa e senza patria, hanno trovato il loro posto nel mondo, contribuendo a far rinascere un borgo svuotato di residenti e opportunità. I migranti di Mimì Lucano hanno rivitalizzato le vie e le case di Riace recuperando l’artigianato locale, riaprendo i laboratori di ceramica, rimettendo in funzione i telai, recuperando tradizioni che richiamano valori e radici comuni, e nello stesso tempo innescano il meccanismo virtuoso che incrementando il turismo porta economia. Ecco che Riace è diventata meta di amministratori che vogliono approfondire il miglior modello di integrazione possibile e nello stesso tempo è capace di attrarre turisti e sostenitori.
In questa straordinaria realtà – riflette ancora Bruno – c’è la risposta a questa ostinata resistenza burocratica del ministero dell’Interno all’erogazione dei fondi: il modello Riace fa paura perché dimostra che un’altra accoglienza è possibile e virtuosa. Le parole del sottosegretario Sibilia, che confermano la posizione del vice premier Savini, descrivendo Riace come ‘un modello di business’ e quindi l’intenzione di non finanziare più lo Sprar, sono davvero allarmanti per quello che rappresentano: l’intenzione di spazzare quanto di buono è stato costruito ma sulla pelle di oltre 200 persone, donne e bambini soprattutto, ma anche 80 operatori che a Riace lavorano. Non possiamo rimanere fermi davanti a questa ingiustizia – conclude Bruno -. In queste ore sono in continuo contatto con il presidente della Regione, Mario Oliverio, che segue con attenzione la vicenda, ed è stato a Riace per tenere una conferenza stampa con Lucano: siamo mobilitati perché stare vicino al sindaco Lucano è un dovere civico. Deve restare alta l’attenzione per la risoluzione positiva di quella che non è una semplice ‘vertenza aperta’ ma una questione umanitaria”.
Il presidente Bruno ha, infine, invitato Lucano a partecipare alla giornata inaugurale di “Settembre al Parco”, evento storicizzato che si terrà nel Parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro nella seconda decade di settembre, e aprirà i battenti con una iniziativa dedicata all’accoglienza e contro il razzismo.