Esecutivi i licenziamenti per i lavoratori di “Calabria I&T”
redazione | Il 24, Giu 2014
Protesta Gallo: «Violata la legge: non si può rimanere a guardare»
Esecutivi i licenziamenti per i lavoratori di “Calabria I&T”
Protesta Gallo: «Violata la legge: non si può rimanere a guardare»
“Calabria I&T” sta per essere sfasciata. Lo denuncia il consigliere regionale Gianluca Gallo, che a più riprese negli ultimi mesi s’è opposto allo smantellamento della società che si occupa della promozione dell’occupazione e della creazione e sviluppo delle imprese. A far suonare l’allarme, l’imminente esecutività dei licenziamenti dei 132 dipendenti, messi alla porta, ricorda Gallo, «sebbene il Consiglio regionale, in fase di riforma degli enti subregionali, avesse fissato con legge approvata all’unanimità un chiaro indirizzo: procedere alla definizione di un piano industriale di salvaguardia dei livelli occupazionali. Ovvero l’esatto contrario di quanto sta invece accadendo».
Tra qualche giorno, nonostante le proteste ed i ripetuti interventi in sede istituzionale e giudiziaria, i lavoratori perderanno il posto. «Vane – sottolinea Gallo – sono state le richieste e gli inviti, ripetutamente formulati negli ultimi mesi, ad intraprendere un cammino istituzionale che consentisse di rispettare un indirizzo politico e normativo inequivocabile. È innegabile, al riguardo, il fallimento del management di Fincalabra, che ha concluso il suo mandato in maniera ingloriosa e con risultati talmente negativi da non aver bisogno di ulteriori commenti. È tuttavia necessario che la Giunta regionale individui e adotti con urgenza le soluzioni idonee a garantire il rispetto dello Stato di diritto, per impedire un’ondata di licenziamenti e la messa in liquidazione della società. E ciò non solo per sottrarre alla trappola mortale della disoccupazione decine di lavoratori e le loro famiglie, anche a tutela di un prezioso patrimonio di conoscenze e competenze».
Conclude l’esponente Udc: «Daremo battaglia, fino alla fine, in ogni sede e con tutti gli strumenti disponibili e, se necessario, anche davanti all’autorità giudiziaria. La Calabria e i calabresi non meritano un oltraggio del genere, consumato in spregio all’intelligenza, alla logica ed al diritto al lavoro di una terra che di lavoro è affamata e che rischia di perdere anche quel poco che ha, in aperta violazione di legge».