Evento culturale con Titti Preta All’Istituto Comprensivo “Borrello-Fiorentino” di Lamezia Terme
di Lina Latelli Nucifero
Nell’aula magna dell’Istituto Borrello-Fiorentino di Lamezia Terme, si è tenuto, nei giorni scorsi, un incontro di presentazione del libro didattico sulla migrazione di Titti Preta “GLI OCCHI NERI DI AISHA”, un evento che ha inaugurato in anteprima la settimana della Scuola dedicata a Libriamoci con giornate di lettura nelle classi. Senza dubbio è stata una buona occasione per riflettere ancora una volta positivamente sul tema della migrazione e sul mondo islamico, molto sentito da parte degli alunni e dei docenti dell’Istituto. Nel corso dell’incontro, impreziosito dagli interventi del Dirigente Scolastico Lorenzo Benincasa, della docente Marinella Gambino e dello studioso e giornalista Salvatore Berlingieri, l’autrice Titti Preta ha avuto modo di dialogare con gli studenti della Scuola Secondaria di primo grado, che hanno partecipato con interesse e ponendo all’autrice domande appropriate su un tema di grande attualità. Titti Preta, intellettuale poliedrica, scrittrice, poetessa, docente di latino e greco al liceo “Morelli” di Vibo, antichista e delegata del Fai (Fondo Ambiente Italiano) ha presentato agli allievi il suo breve romanzo didattico dedicato al tema delle migrazioni che tratta della commovente storia di una piccola profuga, Aisha, e di suo fratello Youssef, in fuga dalla Libia verso l’Italia, i quali, dopo una odissea sul mare, troveranno scampo sulle coste della Calabria. La professoressa Marinella Gambino, alla luce di quanto contenuto nel libro di Titti Preta, ha intrattenuto i presenti analizzando in modo semplice ma profondo, la realtà della emigrazione calabrese fra ieri e oggi: «la Calabria, secolare terra di emigrazione nel racconto dei suoi grandi scrittori, – ha sostenuto la Gambino – oggi divenuta a sua volta, come nel libro di Preta, meta di un esodo di nuovi poveri». Il giornalista Salvatore Berlingieri ha fornito alcune importanti chiavi di lettura della rivoluzione libica del 2011 che fa da sfondo alle vicende narrate nel libro. In particolare si è soffermato sul ruolo dei media, e in particolare dei social, nella genesi di quella “primavera araba” che ha portato in piazza migliaia di giovani, spinti dalla voglia di libertà e di democrazia, non molto diversi dai loro coetanei che nel 1989 hanno fatto cadere il Muro di Berlino. L’autrice, infine, ha presentato ai ragazzi un percorso di lettura attiva di brani dell’opera, soffermandosi su aspetti salienti, sotto il profilo del contenuto e della forma, discutendo con loro sulle varie tematiche. «Per poter accogliere queste persone – ha aggiunto la Preta – dobbiamo anche conoscerle e il mio libro è anche uno strumento di conoscenza». Sulla scia della definizione del libro come ipertesto, la Prete ha poi allargato la visione ai tanti “link” in esso contenuti (l’Islam, il velo, la condizione della donna, il Mediterraneo come luogo di tutti/di nessuno). Fra il pubblico, anche la signora Melina Gambino, vedova del grande scrittore Sharo, e altri familiari, per annunciare un altro appuntamento con la cultura per il prossimo anno. L’Istituto Comprensivo Borrello-Fiorentino sarà tra i promotori di una iniziativa per ricordare, a dieci anni dalla morte, il grande scrittore serrese, in collaborazione con la famiglia e con altri intellettuali. «Gambino, cultore della memoria, testimone profondo della cultura della propria terra, ci ricorda – ha concluso Salvatore Berlingieri – quanto è importante avere il senso dell’appartenenza per sapere chi siamo. Una costruzione di identità che tanto più ha bisogno di riferimenti forti, quanto più è aperta all’identità degli altri».