Export crolla – 4,2%, peggiore dato dal 2009
redazione | Il 16, Nov 2012
Istat: a settembre anche importazioni in fortissima flessione, -10,6% sul 2011
Export crolla – 4,2%, peggiore dato dal 2009
Istat: a settembre anche importazioni in fortissima flessione, -10,6% sul 2011
ROMA – A settembre 2012 il commercio estero segna una battuta d’arresto, con le esportazioni che scendono del 2,0% rispetto ad agosto e del 4,2% su base annua, la peggiore flessione da dicembre 2009. Lo rileva l’Istat. Anche le importazioni calano, cedendo il 4,2% a livello congiunturale e il 10,6% nel confronto annuo.
I ribassi arrivano dopo una buona, almeno per l’export, performance registrata ad agosto. Infatti se si guarda al terzo trimestre le vendite, in termini tendenziali, risultano ancora positive (+2,2%), mentre gli acquisti si riducono (-6,4%), probabilmente come conseguenza di una debole domanda interna. Analizzando i diversi settori e la direzione dei flussi, su base annua, l’Istat rileva una flessione delle vendite particolarmente accentuata per Cina (-18,8%), paesi Mercosur, ovvero Argentina-Brasile-Paraguay-Uruguay, (-13,7), Romania (-13,6%), Spagna (-12,8%) e Germania (-10,3%), mentre aumentano i flussi verso Stati Uniti (+19,4%) e paesi Asean, cioé del Sud Est asiatico (+22,9%). I cali sono diffusi in quasi tutti i settori; invece rilevante è l’espansione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati (+23,4%) e di prodotti agricoli (+5,4%). Quanto all’import, segnali di forte flessione si rilevano per gli acquisti da Giappone (-35,0%), India (-30,9%) e paesi Eda, economie dinamiche del’Asia (-26,0%), mentre sono in forte crescita gli acquisti dai paesi Opec (+18,0%) e Russia (+16,7%). Gli acquisti di autoveicoli (-44,9%) sono in netta flessione. L’Istituto di statistica inoltre spiega come la diminuzione delle vendite di macchinari e apparecchi (non classificati altrove) verso Cina e Germania, di metalli di base e prodotti in metallo verso Francia e Germania contribuisca per quasi un punto percentuale alla riduzione annua dell’export.
A settembre l’Istat rileva un avanzo nella bilancia commerciale di 408 milioni di euro. Un saldo positivo frutto di un rallentamento più forte per le importazioni rispetto alle esportazioni.
CODACONS, ORA SPERANZA RIPRESA PIU’ LONTANA – Il calo registrato dall’export nel mese di settembre preoccupa i consumatori. Per il Codacons, infatti, con il ribasso delle vendite all’estero “scemano definitivamente le speranze di una ripresa”. L’associazione, commentando i dati dell’Istat, sottolinea come “l’unica” possibilità di crescita per l’Italia “poteva arrivare dalla ripresa delle esportazioni e della domanda estera”, visto “il crollo dei consumi e della domanda interna, dovuta alle difficoltà delle famiglie italiane, ormai ridotte allo stremo dalle troppe tasse e dalla mancata salvaguardia del potere d’acquisto”. Ma i dati di oggi, aggiunge i Codacons, “dimostrano che le politiche eccessivamente restrittive decise a tavolino dall’Europa stanno facendo riprecipitare il mondo intero nella crisi dalla quale si stava faticosamente uscendo”.