Fabbrica Auto Gioia, intervento di Battaglia (Pd) Chiesto un intervento del Governo sulla tematica
Quali iniziative intende promuovere il Governo per scongiurare il rischio del disimpegno della Tua Autoworks Calabria S.r.l. relativamente al progetto per Gioia Tauro? Il deputato PD Demetrio Battaglia ha presentato sul tema un’interrogazione al Ministero dello Sviluppo Economico, retto ad interim dal premier Renzi. Com’è noto, nello scorso mese di ottobre è stato sottoscritto il Protocollo di intesa finalizzato a sostenere la riconversione industriale del complesso demaniale ex Isotta Fraschini, rientrante nell’ambito dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, nonché del sito ex OM Carrelli di Modugno (Bari). La Tua Autoworks dichiarava di intraprendere una iniziativa imprenditoriale nel settore della produzione di autovetture, esplicitando i propri piani occupazionali, rivolti prioritariamente ai cassintegrati di Gioia Tauro. La Regione Calabria, con DGR n. 509 del 3 dicembre 2015, ha quindi approvato la bozza di Accordo di programma, poi siglata dal suddetto Ministero; la stipula dell’atto finale, tuttavia, ad oggi non risulta ancora perfezionata, malgrado in conferenza dei servizi del 16 marzo scorso venisse approvato il progetto con il parere favorevole di tutti gli Enti coinvolti. Nonostante l’impegno e la disponibilità di tutte le parti di tenere fede agli impegni assunti, tuttavia, mancano le certezze sul piano industriale. Sembrerebbe dubbia la sostenibilità del piano e le poche informazioni fornite da Invitalia non appaiono incoraggianti. Nel corso dell’ultimo incontro avvenuto in sede ministeriale, la Tua Autoworks ha manifestato il disimpegno relativo al progetto di Gioia Tauro, confermando invece quello pugliese. Il deputato Battaglia evidenzia come il naufragio del progetto rappresenterebbe per Gioia Tauro e per la Calabria tutta una ennesima beffa, dopo i precedenti di Isotta Fraschini e BLG auto terminal. Battaglia chiede, quindi, di verificare eventuali responsabilità, anche di natura pubblica, consistenti nel non aver ravvisato possibili lacune e fragilità del piano industriale. Se quest’ultimo fallisse -scrive Battaglia- non si minerebbero soltanto gli investimenti attesi, ma, cosa ben più grave, si vanificherebbero gli sforzi del Governo, poiché si incrinerebbe ulteriormente la credibilità dello Stato sul territorio risultando difficile spiegare il “sacrificio” calabrese rispetto alla conferma del progetto in Puglia.