Fabio Scionti è mio fratello! L’attentato al sindaco riapre delle ferite alla città
Un boato. Uno squarcio che violenta il silenzio della notte. Un attimo di smarrimento per capire cosa sarà successo in una città che sempre più sull’orlo del baratro, tenta con fatica e sudore a risollevarsi dal suo passato fatto di tristezze e delusioni. E scopre che nonostante questo clima di sfiducia si aggiunge un gravissimo episodio che ci fa rivivere quel senso di paura degli anni passati. L’automobile del sindaco di Taurianova Fabio Scionti fatta saltare in aria con un ordigno esplosivo. Quell’automobile, un rottame oramai, ferma, lì immobile nella casa del sindaco con i segni di una violenza criminale e mafiosa. Taurianova è una città sciolta per tre volte per sospette infiltrazioni mafiose. Eppure questo sindaco eletto nel novembre del 2015 dopo l’ennesimo periodo da commissariamento prefettizio, ha vinto le elezioni e si è imposto come primo cittadino per essere il punto trainante di una rinascita.
Questa rubrica ha sempre criticato anche duramente le scelte politiche di Fabio Scionti e l’ha fatto con la consapevolezza dell’irriverenza e della faccia tosta senza mai guardare in faccia a nessuno. Allo stesso modo, oggi, la medesima irriverenza la utilizza con questi criminali ma con un senso di disprezzo e di vomitevole considerazione.
L’attentato al sindaco Fabio Scionti non riguarda solamente lui, ma è un attentato contro un’intera città. Leggo nei social che affermano cose del tipo che Taurianova sia ritornata indietro di non so quanti anni, ma la cosa reale da sapere è che questa città non è mai andata avanti da dove stava prima (sic!).
È sempre rimasta chiusa negli steccati della violenza e dei metodi mafiosi, in una strategia della tensione, la quale ogni volta crea uno stato di terrore e di paura. Con l’unico scopo di inviare sempre un macabro messaggio, come per dire che a loro dei metodi democratici non importa un accidente, ma che al di là di tutto dimostrare che i veri padroni sono loro! Bestie vigliacche che vanno a piazzare un ordigno esplosivo dentro una casa dove c’è una famiglia, a prescindere se quella famiglia è del sindaco o meno.
Taurianova, come dicevamo ogni qualvolta si presenta un evento delittuoso come in questo caso che simboleggia un “avviso di paura”, cade nei ricordi più tristi e tremendi. Va ricordato (e non dimenticato) che dal 2007 accadono simili eventi, c’era sindaco Mimmo Romeo e nel suo primo mandato fu bersaglio di colpi da pistola alla sua automobile, fu ucciso un cavallo oltre ad altri attentati ad altri amministratori dell’epoca. Ci fu lo scioglimento e lo stesso rientrò come sindaco nel 2011 ed ecco nuovamente la sequela di attentati addirittura con l’utilizzo del tritolo e la conseguente uccisione di un altro cavallo e poi attentati a terreni di famiglia, un clima di terrore che ogni qualvolta si ferma quando il comune viene commissariato dal prefetto. Un caso o cos’altro? Chi vuole il male della città, chi sono i nemici di Taurianova, i detrattori violenti di questa città?
Tutte queste azioni di ribalta violenza e di matrice vigliacca e ignobile, sono il risultato delle gesta ingloriose di bestie che non hanno mai capito il senso del concetto di libertà, di democrazia, ma figli della vigliaccheria e del metodo mafioso. No, io non darò né farò nessuna solidarietà a Fabio Scionti, non mi interessa né la reputo utile, perché quella solidarietà data se non è accompagnata da una forza d’azione concreta, sarà solo una parola insignificante che il vento dei giorni porterà via come ogni triste evento. Così come è accaduto in passato, così come è accaduto pochi mesi fa con l’attentato incendiario al capogruppo in consiglio comunale Pino Falleti. E poi? Il nulla. Ma peggio ancora, rimanendo sempre impunito senza alcun colpevole! Un vecchio proverbio africano dice che “una mano sola non riesce a legare un pacchetto”. Forse, e dico forse, tutti insieme potremmo raggiungere e ottenere una spinta propulsiva fatta di riscatto sociale e culturale per questa città, ma i metodi e come, questi dovremmo ancora riuscire a scoprirli. Affinché il castello di ricatti crollerà definitivamente. Prima o poi queste persone che fanno di questi gesti una loro ragione di vita, dovranno pur rispondere, ad una cultura della rinascita e delle idee per una società che esige (o quantomeno cerca) di rialzarsi, nonostante tutto. Ed ora? La speranza che oltre la solidarietà di circostanza e di parvenza, e prima che l’ennesimo sipario cali ci sia un severa e decisa risposta delle forze dell’ordine. Per il resto, al di là di tutto, posso dire che oggi, in questi casi e per queste circostanze, Fabio Scionti è mio fratello!