Faida del vibonese, tre arresti dei carabinieri per l’omicidio del boss di Piscopio
redazione | Il 26, Mar 2013
I militari dell’Arma hanno ricostruito il tentato omicidio e il successivo assassinio di Francesco Scrugli, ritenuto a capo del clan contrapposto nella faida con i Patania sostenuti dalla cosca Mancuso di Limbadi a cui fanno riferimento le persone ammanettate – ULTIMI AGGIORNAMENTI
Faida del vibonese, tre arresti dei carabinieri per l’omicidio del boss di Piscopio
I militari dell’Arma hanno ricostruito il tentato omicidio e il successivo assassinio di Francesco Scrugli, ritenuto a capo del clan contrapposto nella faida con i Patania sostenuti dalla cosca Mancuso di Limbadi a cui fanno riferimento le persone ammanettate
VIBO VALENTIA – Tre persone sono state arrestate dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Vibo Valentia per il tentato omicidio ed il successivo omicidio di Francesco Scrugli. Quest’ultimo era ritenuto a capo della “società” di Piscopio coinvolta nella faida con i Patania sostenuti dalla cosca Mancuso di Limbadi. Tra gli arrestati ci sono il capo dell’ala militare dei Mancuso e due incensurati che avrebbero fornito supporto logistico agli autori materiali.
Le ordinanze riguardano Pantaleone Mancuso, 52 anni, di Limbadi (Vv); Giovambattista Bartalotta, 34 anni, di Stefanaconi (Vv), Rosalino Pititto, 30 anni, di Stefanaconi. Una quarta persona, Manuel Callà, 27 anni, di Nicotera (Vv), è latitante. Pantaleone Mancuso era già detenuto in seguito all’emissione di un decreto di fermo a suo carico. I fatti loro contestati sono l’omicidio di Francesco Scrugli ed i tentati omicidi di Raffaele Moscato e Saverio Battaglia, avvenuti il 21 marzo 2012 a Vibo Matrina. I tre erano insieme quando Scrugli fu ucciso a colpi d’rma da fuoco e gli altri due rimasero feriti. L’altra contestazione riguarda il tentto omicidio di Francesco Scrugli avvenuto l’11 febbraio 2012 a Vibo Valentia, a pochi passi dagli uffici della Questura.
VITTIME SEGUITE USANDO TELEFONI
Un software da applicare sul telefono cellulare per monitorare gli spostamenti delle persone da uccidere. E’ questo il particolare che emerge dalle indagini dei carabinieri che hanno portato stamane all’arresto di tre persone per il tentato omicidio ed il successivo omicidio di Francesco Scrugli, compiuto nell’ambito della faida tra le cosche della ‘ndrangheta del vibonese. Stamane i carabinieri, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari distrettuale di Catanzaro, Maria Rosaria Di Girolamo, hanno arrestato Giovambattista Bartalotta, di 33 anni, e Rosalino Pititto (30), entrambi di Stefanaconi (Vibo Valentia) ed hanno notificato in carcere una ordinanza di custodia cautelare a Pantaleone Mancuso, detto ‘Scarpunì, di 52 anni. Le indagini dei carabinieri, coordinate dal procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, Giuseppe Borrelli, e dal sostituto Simona Rossi, hanno portato a scoprire che Bartalotta aveva acquistato online un software che aveva applicato sul suo telefono cellulare grazie al quale riusciva a controllare gli spostamenti delle vittime della faida. I particolari delle indagini sono state rese note nel corso di una conferenza stampa svoltasi stamane presso il Comando provinciale di Vibo Valentia dei carabinieri. Bartalotta è accusato di aver sostenuto la faida tra la cosca dei Patania di Stefanaconi e quella dei Piscopisani. E’ accusato inoltre di concorso nell’omicidio di Francesco Scrugli e nel tentato omicidio di Rosario Battaglia e Raffaele Moscato, avvenuti a Vibo Marina il 21 marzo del 2012. Pantaleone Mancuso detto “Scarpuni”, 52 anni di Nicotera, è ritenuto il regista occulto della faida tra Stefanaconi e Piscopio. Accusato di concorso in un primo tentativo di omicidio ai danni di Francesco Scrugli, avvenuto l’11 febbraio del 2012, è invece Rosalino Pititto, 30 anni di Stefanaconi, che avrebbe procurato le fotografie delle vittime che poi vennero fornite ai killer. Nell’ambito dell’operazione compiuta stamane, chiamata ‘Dietro le quinte 2’, è attualmente ricercato un giovane di 27 anni di Nicotera ritenuto il faccendiere del boss Mancuso.