Faida nelle Pre Serre vibonesi, nel rito ordinario la Dda ha chiesto sei rinvii a giudizio per gli omicidi
redazione | Il 22, Mag 2013
L’operazione è quella denominata “Luce nei boschi”, con la quale sono stati contestati i reati di associazione mafiosa, detenzione illegale di armi (mitra, fucili e pistole), tentato omicidio e duplice omicidio. Tra i fatti contestati le eliminazioni dei fratelli Vincenzo e Giuseppe Loielo che risalgono al 2002
Faida nelle Pre Serre vibonesi, nel rito ordinario la Dda ha chiesto sei rinvii a giudizio per gli omicidi
L’operazione è quella denominata “Luce nei boschi”, con la quale sono stati contestati i reati di associazione mafiosa, detenzione illegale di armi (mitra, fucili e pistole), tentato omicidio e duplice omicidio. Tra i fatti contestati le eliminazioni dei fratelli Vincenzo e Giuseppe Loielo che risalgono al 2002
VIBO VALENTIA – Associazione mafiosa, detenzione illegale di armi (mitra, fucili e pistole), tentato omicidio e duplice omicidio. Questi i reati per i quali la Dda di Catanzaro ha chiesto al gup distrettuale il rinvio a giudizio nei confronti di 6 persone arrestate nell’ambito dell’operazione antimafia “Luce nei boschi” sulla faida delle Pre Serre vibonesi. Il processo riguarda il “filone” che segue il rito ordinario, mentre per altri imputati è in corso quello con rito abbreviato.
La richiesta di rinvio a giudizio interessa: Giovanni Loielo, 59 anni, Bruno Emanuele, 41 anni, Gaetano Emanuele, 38 anni, Pasquale De Masi, 32 anni, Vincenzo Bartone, 45 anni, Franco Idà, 48 anni, tutti di Gerocarne, in provincia di Vibo. I fatti di sangue contestati riguardano le eliminazioni dei fratelli Vincenzo e Giuseppe Loielo – 22 aprile 2002 – ed altri tre tentativi di omicidio ai danni degli stessi Loielo avvenuti il 25 marzo 2002, l’8 aprile 2002 e il 15 aprile 2002.