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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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Fallimento dell’Us Catanzaro: per la Cassazione non c’è reato

Fallimento dell’Us Catanzaro: per la Cassazione non c’è reato

| Il 14, Feb 2013

Per la Cassazione nella vicenda del fallimento dell’Us Catanzaro 1929, in particolare in riferimento alle somme di denaro che erano già state dissequestrate dal tribunale della libertà di Catanzaro, i fatti non integrano un reato che quindi è stato ritenuto insussistente. Nel frattempo proseguono le udienze preliminari nei confronti degli ex amministratori della società

Fallimento dell’Us Catanzaro: per la Cassazione non c’è reato

Per la Cassazione nella vicenda del fallimento dell’Us Catanzaro 1929, in particolare in riferimento alle somme di denaro che erano già state dissequestrate dal tribunale della libertà di Catanzaro, i fatti non integrano un reato che quindi è stato ritenuto insussistente. Nel frattempo proseguono le udienze preliminari nei confronti degli ex amministratori della società

 

 

CATANZARO – La Corte di Cassazione ha ritenuto insussistente il “fatto reato” relativamente alla vicenda dell’inchiesta sul fallimento dell’Us Catanzaro 1929. La Suprema Corte si è pronunciata sul sequestro delle somme che sono già state dissequestrate dal tribunale della libertà di Catanzaro. Intanto è proseguita l’udienza preliminare nei confronti delle sei persone, tutti ex amministratori della società di Calcio Us Catanzaro, dichiarata fallita il 15 giugno 2007. Stamane sono proseguiti gli interventi dei difensori e successivamente l’udienza è stata aggiornata al 9 maggio prossimo, quando il giudice Maria Rosaria Di Girolamo deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura della Repubblica. Nell’inchiesta sul fallimento dell’Us Catanzaro sono indagati Claudio Parente, imprenditore e attuale consigliere regionale; Massimo Poggi, imprenditore; Gerardo Carvelli, avvocato; Bernardo Colao, imprenditore; Giuseppe Ierace, commercialista, e Domenico Cavallaro, consulente d’azienda. I sei sono accusati, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta e truffa ai danni dello Stato. Le indagini del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza sono partite da una verifica fiscale avviata per gli anni 2006 e 2007. L’ispezione, secondo l’accusa, aveva evidenziato alcune irregolarità nella gestione societaria che avrebbero portato al fallimento. L’accusa sostiene anche che ci sarebbe stata l’indebita percezione di circa 3,5 milioni di euro erogati dalla Lega Calcio e di circa 500 mila euro liquidati dalla Provincia di Catanzaro.