Fallito attacco a funerali fratello Karzai
redazione | Il 13, Lug 2011
Ieri sempre in Afghanistan, ucciso il soldato italiano Roberto Marchini: era al suo ultimo giorno di missione
Fallito attacco a funerali fratello Karzai
Ieri sempre in Afghanistan, ucciso il soldato italiano Roberto Marchini: era al suo ultimo giorno di missione
(ANSA) KABUL – Attentato fallito a un governatore afghano, proprio durante i funerali del fratello del presidente Ahmid Karzai. Lo dicono fonti ufficiali. Due esplosioni erano state udite nei pressi di Kandahar, mentre si svolgeva il rito di sepoltura di Ahmed Wali Karzai. Sangue in Afghanistan, ucciso soldato italiano Ne avevano scoperti tre di ‘Ied’, quei micidiali ordigni esplosivi che mietono vittime in Afghanistan. Il quarto, invece, è costato la vita ad un altro soldato italiano. Il primo caporal maggiore Roberto Marchini, 28 anni, originario di Viterbo e appartenente all’8/o Reggimento Genio Guastatori Folgore di Legnago (Verona) è la 40/a vittima dal 2004. Stava per tornare a casa, a Caprarola, in licenza. L’attentato stamani, a circa 3 chilometri a ovest dalla ‘Fob Lavaredo’, la base avanzata del contingente italiano nel distretto di Bakwa, nella ‘calda’ provincia di Farah. Si tratta dello stesso distretto nel quale 10 giorni fa, il 2 luglio, è stato ucciso il caporal maggiore scelto Gaetano Tuccillo, anch’egli vittima di un ‘Ied’.
Alla Difesa spiegano che Marchini era impegnato in un’attività di ricognizione insieme a militari afgani, quando é stato investito dall’esplosione. Sembra che il geniere si trovasse a piedi, davanti al mezzo, e che stesse fornendo sicurezza ad un team di artificieri impegnati a bonificare la strada da ordigni. Ne avevano individuati tre e li stavano neutralizzando. Un quarto Ied ha ucciso Marchini. La salma è stata trasportata in elicottero al quartier generale di Herat, dove un picchetto armato gli ha reso gli onori militari. Poi, nella sala polifunzionale di Camp Arena, la camera ardente. I funerali solenni, a Roma, dovrebbero svolgersi venerdì mattina. Nel pomeriggio quelli in forma privata, nella chiesta di Santa Maria della Consolazione, a Caprarola. Per il parà della Folgore, alla sua terza missione all’estero, era il suo ultimo servizio prima di partire per l’Italia per una licenza. A casa – proprio venerdì, quando con probabilità verranno celebrate le esequie – lo attendevano gli amici e i parenti: il papà, un artigiano, la mamma, casalinga, e la sorella, che fa l’infermiera in una clinica di Tivoli.
Il 21 luglio avrebbero festeggiato tutti insieme il suo 29/o compleanno. Dalla sua abitazione, visitata da centinaia di persone, stamani è uscito in lacrime il sindaco di Caprarola Eugenio Stelliferi: “Per tutto il paese è un giorno tristissimo, di lutto e di dolore”. Aveva molti amici, Roberto. Su Facebook è subito stato creato un gruppo per onorarlo. Unanime il cordoglio delle istituzioni e del mondo politico. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, “appresa con profonda commozione la tragica notizia” della morte di Marchini ha espresso ai familiari “la gratitudine e il profondo cordoglio del Paese e i sentimenti della sua sincera partecipazione al loro grande dolore”. “Grato” ai soldati italiani “impegnati in tutte le missioni” si è detto anche il premier Berlusconi. “Una nuova tragedia che ovviamente non diminuisce l’impegno dell’Italia”, ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, sottolineando che l’omicidio – sempre oggi – del fratello del presidente Karzai dimostra che “si alza certamente il tiro. E’ la prova che l’inizio della transizione sta provocando la reazione dei terroristi. Dovevamo aspettarcelo”. L’ennesimo lutto ha rilanciato il dibattito sul ritiro dei militari italiani, che deve avvenire “subito”, per Idv, Verdi, e Pdci, ma anche per La Destra di Storace, mentre per il Pd è urgente, come ha detto Massimo D’Alema, una “messa a punto” della missione.
Ma per il ministro della Difesa La Russa – che domani riferirà in Parlamento sulla situazione in Afghanistan, insieme al collega Frattini – “non è certo questo il momento delle polemiche, perché nel momento del lutto deve prevalere la coesione e la capacità della comunità nazionale di stringersi intorno ai parenti del caduto”. “Più il controllo del territorio passa nelle mani dell’Isaf e del Governo legittimo afgano – ha aggiunto La Russa – più i terroristi cercheranno di bloccare ogni attività e ogni impegno sul territorio. Il numero degli attentati è diminuito rispetto all’anno scorso, ma diventano sempre più pericolosi, anche perché vengono compiuti per bloccare ogni progresso in vista della riconsegna dell’intero Afghanistan agli afgani, entro il 2014”.
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