Farmaceutica pubblica, le riflessioni di Giordano (Idv)
redazione | Il 18, Feb 2011
“Servono misure adeguate per inibire il costante aumento della spesa”
Farmaceutica pubblica, le riflessioni di Giordano (Idv)
“Servono misure adeguate per inibire il costante aumento della spesa”
Il complesso mosaico del mondo farmaceutico mostra ancora una volta pecche e debolezze. I dati allarmanti, espressi da parte dellAgenzia del farmaco in merito allimpennata dei costi per i farmaci in ospedale, confermano il buco nero della spesa farmaceutica ospedaliera che fa segnare un rosso complessivo pari a 1,63 miliardi. E quanto dichiara il consigliere regionale dellIdv, Giuseppe Giordano che aggiunge: La farmaceutica pubblica dimostra un doppio andamento. Se da un lato quella convenzionata farebbe ben sperare per via del risparmio di 42 milioni a fronte dellincremento del 2,7% delle ricette prescritte; dallaltro, a destare preoccupazione è la spesa farmaceutica ospedaliera che fa registrare un trend negativo con un incidenza del 4,3% della spesa sanitaria totale. Una rilevanza di non poco conto considerato il tetto del 2,4% imposto per legge e il conseguente aggravio sulle finanze delle Regioni italiane. Il buco economico causato dalla gestione creativa della farmaceutica ospedaliera è la dimostrazione che servono misure adeguate per inibire il costante aumento della spesa, veicolando attraverso la normale rete farmaceutica convenzionata, che registra un contenimento della spesa, alcuni farmaci attualmente in carico al sistema ospedaliero. Rispetto alla situazione nazionale afferma lesponente regionale – la Calabria paga ancora una mancata capacità manageriale ed a fare i conti con un servizio troppo spesso evanescente sono i cittadini. Non da ultimo si registra, infatti, per la nostra Regione, una significativa impennata degli incassi per i ticket pagati dallutenza, un gettito cresciuto del 36,8% . Nel 2010 nella farmaceutica territoriale si è speso meno di nove anni fa . Oggi – conclude Giordano – il decreto milleproroghe prevede un ulteriore balzello del 1.82% sul prezzo di vendita al pubblico al netto dellIVA, che potrà essere ulteriormente elevato in sede regionale. La farmaceutica territoriale non può essere un bancomat a tempo quando negli altri settori della sanità la spesa è aumentata del 60%.
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