Farmaci antitumorali, indagine contro Roche, Pfizer e Aspen
Si specula e ci si arricchisce anche con il dolore degli ammalati oncologici. È cosa buona e giusta: le autorità sudafricane hanno annunciato oggi di aver aperto un’inchiesta contro tre colossi mondiali dell’industria farmaceutica: Roche, Pfizer e Aspen. Il sospetto è che abbiano deliberatamente gonfiato i prezzi di medicinali contro il cancro. La commissione sudafricana della concorrenza ha detto di aver avviato indagini sulla multinazionale basilese Roche e l’americana Pfizer per prezzi considerati abusivi di preparati contro il cancro al seno e ai polmoni. «Ci sono motivi per credere che Roche e la sua impresa di biotecnologia con sede negli Stati Uniti, Genentech, abbiano praticato e continuino a praticare prezzi eccessivi», afferma un comunicato odierno.
Roche è pure sospettata di operazioni per «prolungare la propria influenza sul mercato dei medicinali contro i tumori al seno» e di violare la legge fissando tariffe differenti per i pazienti del settore pubblico e di quello privato. Interpellato dall’agenzia AWP, l’azienda renana ha detto di non aver ancora ricevuto alcuna notifica ufficiale da parte delle autorità antitrust sudafricane. Ma in ogni caso è disposta a cooperare mettendo a disposizione le informazioni necessarie. L’americana Pfizer è invece nel mirino delle autorità per «presunta sovrafatturazione dei suoi prodotti contro il cancro ai polmoni». Mentre il laboratorio sudafricano Aspen, grande produttore di generici, è accusato di «abuso di posizione dominante tramite sovrafatturazione di medicinali antitumorali».
Dal mese scorso, anche la Commissione Europea ha messo sotto indagine Aspen per i «prezzi eccessivi» di cinque preparati contro il cancro. Anche l’Antitrust italiana ad ottobre 2016 ha multato la Aspen, azienda farmaceutica di Verona, parte di una multinazionale con sede nelle Mauritius. Ha effettuato un rincaro del 1500% sulle vendite di #Farmaci oncologici; la #multa ammonta a 5 milioni di euro.
Nello specifico, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [1]”, la Aspen avrebbe praticato un rincaro sulle vendite dei farmaci salvavita per gli ammalati oncologici immotivato ed esagerato, rincarando salvavita oncologico del 1500%”. I destinatari del farmaco in questione erano le persone più indifese, se così si può dire, ossia i bambini e gli anziani. Non che il tumore sia meno aggressivo in questi casi piuttosto che in altri, ma la considerazione sta a denotare che cosa si è riusciti a fare a discapito della guarigione o di una vita migliore, per chi è colpito dalla dura patologia. I prezzi gonfiati in modo così eccessivo riguardano medicinali per la cura dei tumori del sangue, che maggiormente colpiscono queste fasce di età.