Fatti Bcc Cittanova, il commento di “Andare Oltre” "La politica intervenga a difesa di una importante realtà economica"
Riceviamo e pubblichiamo
Per una questione puramente affettiva, quando ho sentito parlare di “fusione” della Banca di Credito Cooperativo di Cittanova con quella di Montepaone, mi sono chiesto, anche pubblicamente, il perché una banca con otto filiali e con un capitale importante, insistesse per una tale operazione. Grandi esperti di economia bancaria si sono subito precipitati a dare ogni giustificazione che vestisse di nobiltà questa operazione, che pare con le dovute cautele volesse tentare di camuffare un qualcosa di poco chiaro. Certo è che non è accettabile che questa banca venga definita come una “banca criminale”, perché molti sono i soci, molti sono i correntisti onesti. Non possiamo accettare che la nostra Comunità, che orgogliosamente si identifica nel territorio, venga descritta in modo negativo.
Bisogna capire se quanto emerso dalle prime ispezioni dei Commissari di Banca D’Italia, sia riferita ad un arco di tempo che va ben oltre l’ultimo periodo, riconoscendo anche il servizio sociale che la BCC di Cittanova ha svolto per la comunità, non ultimo l’impegno dei giovani della BCC Young, il cui contributo è importante per il futuro della banca, con iniziative significative ed importanti. Dunque è una realtà non soltanto commerciale da difendere per il territorio, ma, soprattutto, di grande importanza sociale. Certo che quanto sta emergendo dalle ispezioni lascia senza parola, e ci auguriamo che il lavoro degli ispettori chiarisca ogni situazione oggetto di indagine e porti alla luce responsabili di situazioni che hanno leso l’immagine della Banca.
E’ assurdo apprendere da quanto hanno individuato i commissari della Banca d’Italia, su eventuali infiltrazioni criminali senza che gli organi amministrativi garantissero la stessa banca imponendo misure di antiriciclaggio. Quanto accaduto non può lasciare impassibile la politica locale, infatti in questo momento è importante che si difenda la dignità della BCC di Cittanova e dei suoi soci che hanno il dovere, qualora tali irregolarità fossero confermate, di chiedere chiarezza e avvalersi degli strumenti di tutela nei confronti di chi in modo disonesto ha amministrato negli anni questa banca, punto di riferimento importante per il territorio e di grande supporto per l’economica del territorio stesso e che purtroppo la politica non ha mai saputo sfruttare per creare veri rapporti economici e di sviluppo locale.
Tutto ciò esprimendo fiducia nel lavoro dei commissari, augurandomi che dal controllo effettuato non emergano oltre ad irregolarità di carattere amministrativo, sofferenze bancarie tali che possano portare alla perdita di una importante realtà economica di cui Cittanova è stata e continuerà ad essere orgogliosa per la storia che la Banca di Credito Cooperativo ha rappresentato negli anni, anche se purtroppo, oggi, prendiamo atto che la nobiltà del progetto nato nel 1920 è stato oscurato da situazioni traumatiche come quella che stiamo vivendo e che forse l’ultimo periodo è soltanto la punta di un iceberg di una gestione che stando ai fatti di cronaca, potremmo definire indegna dell’onestà dei Soci, dei correntisti e di chi si è visto negare piccoli prestiti, come delle tante persone perbene di Cittanova che nella BCC hanno sempre visto un riferimento di orgoglio che non è giusto venga macchiato da chi se ha responsabilità deve pagare.
Il Presidente
Domenico Fonti