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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 28 NOVEMBRE 2024

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“Fattore rosa” alla Casa Internazionale delle donne Le donne e la politica: una nuova collaborazione. Maria Francesca Frascà racconta sua esperienza al Pink Factor

“Fattore rosa” alla Casa Internazionale delle donne Le donne e la politica: una nuova collaborazione. Maria Francesca Frascà racconta sua esperienza al Pink Factor
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Capelli lievemente in disordine, sigaretta in mano, dentro un completo nero di taglio maschile portato con disinvolta femminilità, Maria Pia Pizzolante, presidente dell’associazione Tilt e organizzatrice del convegno Pink Factor, ascolta le mie domande con occhi attenti. È stata lei a invitare un gruppo di rappresentanza di Fattore Comune di Siderno alla conferenza del 31 gennaio 2016.

“Storicamente – e culturalmente – la politica è gestita da uomini per uomini. In che modo la situazione può evolversi in favore delle donne?”

“Con la sensibilizzazione alla partecipazione. Partendo da un’educazione politica adeguata condotta sia sulla donna che sull’uomo, le cose possono cambiare. Per esempio la scuola, che ha il compito di crescerti come persona e come cittadino, può e deve insegnare che il futuro di un Paese davvero equilibrato è nelle mani di tutti i suoi cittadini, e questo porterà alla consapevolezza del peso specifico delle donne in tutte le istituzioni.”

“Cosa può fare la donna per la politica? In che modo può essere importante la sua presenza?”

“La donna permette la relazione, l’interazione con il cittadino, e fa una politica di accoglienza e di ascolto effettivo dei problemi che le vengono posti, a differenza di quanto ha fatto fino a oggi la politica fortemente caratterizzata dall’elemento maschile, che in concreto ha perso il contatto con il pubblico. Le questioni sociali e politiche urgenti non vengono vissute, ma discusse a tavolino, e spesso vengono confezionate soluzioni non risolutive. La donna invece può fare tanto; innanzitutto con una partecipazione più intensa, grazie alla quale potrebbe dare il proprio supporto a una politica gestita fino ad ora con la logica del perseguimento del potere. La donna non può e non deve lasciare che la politica sia esclusivamente maschile, soprattutto visto che è in grado di dare un contributo importante.”

“Questo convegno, il Pink Factor, organizzato proprio all’interno della Casa Internazionale delle Donne, a Roma, vuole essere quindi una sensibilizzazione alla partecipazione della donna al mondo politico o, più concretamente, un punto di partenza?”

“È senz’altro un punto di partenza. Dal 19 al 21 Febbraio a Roma si terrà un congresso nazionale per creare un nuovo soggetto politico che accolga e metta d’accordo tutto quello che c’è a sinistra del Pd. Si chiamerà Cosmopolitica. Ecco, io spero e credo che la presenza e l’attività femminile possano essere massicce, e che questo sia l’inizio di una nuova collaborazione.”

A questo punto, a sigaretta ormai finita, Maria Pia mi fa strada verso la sala del convegno, che è gremita di partecipanti. La giornata inizia con i tradizionali saluti delle organizzatrici Elettra Deiana e Giorgia Serughetti, che espongono le tematiche del convegno. Dalle loro parole, emerge un fortissimo desiderio di creare all’interno del mondo politico uno spazio di lavoro propositivo e concreto, entro cui le donne possano ricoprire un ruolo primario; proprio per questo motivo, il convegno Pink Factor è stato suddiviso in due momenti: il primo comprenderà cinque tavoli di lavoro, ognuno dei quali sarà dedicato a un tema specifico; relativamente a ciascuno di questi temi, i partecipanti avvieranno discussioni e formuleranno proposte. Rita Commisso, portavoce del Movimento Fattore Comune, siede al tavolo di lavoro dedicato a scuola, cultura e formazione. La discussione è portata avanti in modo ordinato e proficuo, non mancano le proposte infarcite di ottimismo e voglia di fare. Occasionalmente, viene fuori un sospiro di rammarico, insieme alla costatazione che gli obbiettivi – specie se contestualizzati nel quadro della politica contemporanea – sono piuttosto lontani.

Ristorati da un piccolo buffet, i partecipanti si riuniscono in discussione plenaria per prendere parte alla seconda metà della giornata: è il momento in cui si tirano le fila dei dibattiti e si misura la grandezza dei progetti col metro sempre troppo corto dei mezzi a disposizione.

Ma nessuno si demoralizza. Quello che salta agli occhi alla fine di questo convegno non è la difficoltà di concretizzare delle idee politiche, sociali e culturali di ampia portata; la prima cosa che si nota è invece che uomini e donne sono arrivati qui da ogni parte d’Italia non per partecipare a un semplice congresso, ma per gettare le basi su cui costruire un futuro migliore. Nord e sud, ragazzi e adulti, maschi e femmine accomunati dall’unico grande sogno di un cambiamento. Con quanto orgoglio oggi possiamo dire che la nostra bella Siderno, languidamente adagiata sul mare, è parte attiva di questo cambiamento, lo chiede a gran voce, opera intensamente e con sacrificio per ottenerlo. Con quanta fierezza – e anche un pizzico di vanità – vediamo la nostra cittadina ripartire sulle gambe incerte della convalescenza, ma con passi sempre più decisi! E siede al tavolo di lavoro lavorando anche lei con impegno, caparbia e determinata, profumata di salsedine e speranza.

Maria Francesca Frascà