FdC, chiusura tratta Cinquefrondi-Gioia Tauro. La protesta dei lavoratori
redazione | Il 07, Giu 2011
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Alcuni dipendenti sono saliti sul tetto di un immobile minacciando di lanciarsi nel vuoto
di TERESA COSMANO
all’interno della news il video della protesta dei lavoratori
VIDEO INTERVISTA AL SINDACO DI CITTANOVA
VIDEO INTERVISTA AL SINDACO DI GIOIA TAURO
FdC, chiusura tratta Cinquefrondi-Gioia Tauro. La protesta dei lavoratori
Alcuni dipendenti sono saliti sul tetto di un immobile minacciando di lanciarsi nel vuoto
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GIOIA TAURO – Autobus fuori servizio, passeggeri sconsolati a terra e autisti sui tetti che minacciavano di buttarsi nel vuoto, è la situazione che si è presentata stamattina all’interno della stazione delle Ferrovie della Calabria di Gioia Tauro, dove i lavoratori hanno deciso, per protesta, di presidiare gli uffici pubblici. Una protesta che arriva come diretta conseguenza alla notizia, comunicata via fax dall’Azienda, alle 18 di ieri sera, della chiusura della tratta ferroviaria Gioia Tauro-Cinquefrondi, a seguito del pronunciamento dell’Ustif, organismo di controllo del ministero dei Trasporti, che ha certificato la mancanza di sicurezza sulle linee.
Da tempo vessati da continui tira e molla, da promesse più o meno mai mantenute, ora più che mai, il futuro di questi lavoratori è incerto. Dipendenti arrabbiati, delusi, ma comunque motivati a combattere per cercare di salvare il salvabile e mantenere un posto di lavoro ed un salario mensile. Nella mattinata di oggi, oltre all’occupazione è stata indetta un’assemblea di tutte le sigle sindacali, che si stanno adoperando per chiedere un tavolo di confronto con il Ministero, la Regione e la direzione delle Ferrovie della Calabria. A dare man forte ai lavoratori ed esprimere la loro solidarietà sono intervenuti i sindaci di Gioia Tauro, Renato Bellofiore; di Scido, Giuseppe Zampogna; di Melicuccà, Emanuele Antonio Oliveri; di Cittanova, Alessandro Cannatà; l’assessore alla Pubblica Istruzione del comune di Palmi, Nunzio Lacquaniti; Marco Policaro e Giuseppe Arevole, rispettivamente vicesindaco e assessore alla Viabilità di Polistena. L’amministrazione comunale di Polistena, aveva approvato, nel corso del Consiglio comunale del 27 novembre scorso, un punto all’ordine del giorno relativo all’allora solo paventata chiusura delle linee Taurensi, nel quale si chiedeva al Governo e alla Regione, “di rilanciare e valorizzare la ferrovia, in accordo con i sindaci della Piana, secondo le opportunità offerte nel Quadro strategico regionale, con investimenti collegati al Por ed estendendo il servizio ad altri comuni, in modo da procedere al completamento dell’anello circolare della Piana di Gioia Tauro, nell’ambito di un ambizioso progetto strategico collegato alla città del Porto”.
«Questo è l’atto finale di una politica del trasporto regionale scriteriata», ha affermato a gran voce Giovanni Tomaselli, segretario territoriale della Uil Trasporti. Ci hanno tenuti buoni fino alla fase finale delle elezioni amministrative – ha continuato Tomaselli -. Da tempo infatti sono stati appaltati i lavori per la messa in sicurezza della ferrovia, ma non sono mai stati consegnati all’azienda che si è aggiudicata la gara. La prossima mossa sarà quella di mettere in mobilità i lavoratori, di azzerare il trattamento economico di secondo livello, di trasferire il personale in altre province e per finire, di licenziare i dipendenti. Il proposito infatti è quello di svendere il servizio su gomma, cedendo le attività alla Ppm di Palmi, per smantellare definitivamente le linee Taurensi. A nulla sono valse le promesse, ci sentiamo presi in giro. Sappiamo che c’è un pregresso tra Ministero e Regione di circa 60 milioni di euro. Ora ci ritroviamo con 150 lavoratori che rischiano il posto di lavoro. E’ l’ennesima beffa che si consuma ai danni del territorio della Piana, dopo il Porto ora il cerchio si chiude con le linee Taurensi».
Dello stesso avviso di Tomaselli, anche Nino Costantino, segretario regionale della Cgil. «Tanto tuonò che piovve e la pioggia arriva subito dopo le elezioni amministrative – ha sottolineato Costantino -. Scopelliti oggi si sente indignato per la soppressione delle linee Taurensi, ma lui ha una responsabilità evidente. Intanto per aver ignorato, per ben tre volte la richiesta di incontro del segretariato regionale su questa specifica questione e poi perché la Regione non ha inteso in questi mesi programmare nessun intervento per salvare le Taurensi. Le Ferrovie della Calabria sono di proprietà del Ministero e la Regione che deve venire in possesso di queste infrastrutture le vorrebbe solo a condizione che sia ridimensionata tanto nelle strutture che nel personale e questo per noi non è accettabile». «Il Sindacato – ha concluso il segretario regionale Cgil – si è dichiarato disponibile a discutere nel merito della questione relativa al risanamento delle Taurensi, anche se ci sembra che la Regione utilizza le disposizioni dell’Ustif come grimaldello per risolvere i propri problemi».
«La nostra amarezza non è solo quella di lavoratori ma di calabresi – ha spiegato Roberto Logiacco associato Cgil – che assistono al declino di un’azienda che era il fiore all’occhiello del trasporto pubblico locale». Sulla stessa linea di pensiero, tutti i rappresentanti dei vari Comuni intervenuti, ossia «unire le forze per recuperare l’orgoglio e la dignità di cittadini della Piana di Gioia Tauro». «Dobbiamo mobilitarci e far sentire la nostra voce», la proposta di Raffaele Rotella, segretario territoriale Faisa Cisal e di Giuseppe Larizza della Cisl. Infatti come primo segno di mobilitazione, durante l’assemblea è emersa la volontà di organizzare un sit-in di protesta sia a Catanzaro che a Roma, dove proprio domani, si terrà un tavolo tra Ministero e Azienda.
Solidali con i colleghi di Gioia Tauro, anche i lavoratori FdC del comprensorio di Cosenza, che hanno convocato un’assemblea spontanea, con conseguente blocco di tutti i servizi, per protestare contro il provvedimento dell’Azienda.
Teresa Cosmano
t.cosmano@approdonews.it