FdI, “Il governo non disperda il miliardo stanziato per l’esonero contributivo dei professionisti” Comunicato Giovanna Suriano Responsabile Dipartimento regionale ‘Professioni’
La notizia che le risorse non utilizzate per l’esonero contributivo parziale dei professionisti, per il quale il Governo ha stanziato un miliardo di euro per il 2021, potrebbero essere state dirottate su altri capitoli di spesa non lascia tranquilli.
A lanciare l’allarme è stato, in questi giorni, il giornale ItaliaOggi, che ha rilanciato la presa di posizione dall’AdEPP, l’Associazione degli Enti di Previdenza Privati, che ha fatto sapere che, per il cosiddetto ‘anno bianco’ dei professionisti, servirà una cifra inferiore al 20% del miliardo previsto, pari a circa 162 milioni, essendo state accolte 83.806 domande.
Secondo queste notizie, se la dotazione eccedente dell’esonero (circa 800 milioni) fosse effettivamente stata destinata dall’Esecutivo ad altri interventi, il mondo delle professioni ne sarebbe fortemente pregiudicato e non potrebbe rimanere silente, viste le notevoli perdite finanziarie accusate durante la pandemia, soprattutto in regioni già fortemente danneggiate da una crisi significativa di redditi, risorse e incentivi, come la Calabria.
La norma dimostrerebbe, quindi, in concreto, scarsa applicazione e assoluta inadeguatezza e penalizzazione per il mondo delle professioni. Secondo FDI, sarebbe preferibile estendere, con le risorse eccedenti, la disciplina sul differimento delle scadenze fiscali per il professionista malato, o infortunato, non soltanto agli obblighi contributivi, come da emendamento al decreto Sostegni Ter proposto dal Senatore di FDI Andrea De Bertoldi, ma a tutti gli adempimenti nei confronti della Pubblica amministrazione. Competenze e professionalità sono la base dell’economia nazionale, e non possono essere sacrificate, distogliendo risorse dedicate ai lavoratori autonomi, colonna portante del nostro Paese. Mi attiverò per istituire un tavolo con gli Ordini professionali regionali e con i delegati locali degli Enti di previdenza, affinché si vigili sulla questione, che non deve trasformarsi in una vessazione dei diritti dei professionisti calabresi.