Febbre del Nilo: uomo contagiato in Sicilia, è il primo caso Al 29 settembre segnalati in Italia 14 nuovi casi
È ufficiale il primo caso di contagio del virus West Nile, meglio conosciuto come
virus della febbre del Nilo in Sicilia, a Trapani. A confermarlo è l’European Centre
for Disease Prevention and Control (ECDC). La febbre West Nile è una malattia infettiva
virale e acuta che viene trasmessa dalle zanzare ai mammiferi (uomo compreso) a loro
volta infettate da uccelli selvatici (gazze, piccioni e corvidi) che fanno da serbatoio.
La febbre del Nilo che non è trasmissibile da uomo a uomo ha un’incubazione che
varia dai 3 ai 15 giorni dalla puntura della zanzara infetta. Nella buona parte dei
casi la malattia decorre come un’infezione senza sintomi, in altri decorre come
una sindrome influenzale e in casi rari può dare origine a una grave forma febbrile,
con interessamento del sistema nervoso centrale. La zanzara che può trasmettere
la febbre del Nilo è quella comune (Culex pipiens), largamente diffusa nel territorio,
che ha l’abitudine di pungere di notte. Al momento non esiste un vaccino per l’uomo
e l’unica prevenzione è l’esporsi il meno possibile alle punture di zanzare.
Il virus sviluppa disturbi gravi solo nello 0,4% delle persone colpite. Inoltre gli
aggiornamenti dello “Sportello dei Diritti [1]” circa i contagi della temibile
febbre del Nilo Occidentale segnano, purtroppo 14 nuovi casi in Italia, quattro nelle
province recentemente colpite di Novara (1), quindi Trapani (1) e Vicenza (2) e 10
in tre già colpito Province: Bologna (1), Mantova (4), Modena (1), Ravenna (2) e
Rovigo (2). Al 29 settembre, sono stati segnalati un totale di 171 casi di febbre
del Nilo occidentale (WNF) in esseri umani in Stati membri dell’UE e 229 casi nei
paesi limitrofi, a partire dall’inizio della trasmissione della stagione 2016. Nei
paesi vicini, Israele ha segnalato otto nuovi casi, tutti in zone già colpite: distretto
centrale (3), Haifa (1), Distretto settentrionale (2), Southern district (1) e Tel
Aviv (1). La Russia ha segnalato 14 casi confermati nellla regione di Oblast ‘ già
colpita: Astrakhan (1), Saratov (8) e Voronezh (5). Anche la Serbia ha segnalato
due nuovi casi confermati nel distretto del Banato meridionale già colpito. Giovanni
D’AGATA, presidente dello “Sportello dei Diritti” ricorda che il rapporto
settimanale dell’ECDC, sulla febbre del Nilo occidentale comprende la mappa della
attuale distribuzione geografica dei casi umani autoctoni segnalati nell’UE e nei
paesi vicini, un aggiornamento della situazione e una tabella che presenta i casi
nei paesi e le zone colpite. Tutte le informazioni sono fornite al fine di informare
le autorità competenti responsabili per la sicurezza della salute nelle zone con
in corso di trasmissione del virus del Nilo occidentale agli esseri umani al fine
di sostenere l’attuazione delle normative vigenti. In particolare, secondo la legislazione
sulla sicurezza sangue dell’UE, gli Stati membri devono avviare tutte le misure di
controllo per garantire la sicurezza del sangue nel caso di contagi del virus in
questione. Una sfida importante per l’attuazione del suddetto regolamento è la raccolta
tempestiva di informazioni accurate sulle zone colpite.