Federalismo: dopo lo stop in Commissione il Governo vara un decreto
redazione | Il 04, Feb 2011
Bersani: “Colpo di mano inaudito”. Bossi: “Manteniamo le promesse”. Berlusconi: “Patto con Lega è saldo”. Ora decide il Colle
Federalismo: dopo lo stop in Commissione il Governo vara un decreto
Bersani: “Colpo di mano inaudito”. Bossi: “Manteniamo le promesse”. Berlusconi: “Patto con Lega è saldo”. Ora decide il Colle
(ANSA) Dopo la parità che in Bicameralina ha bloccato il provvedimento sul fisco municipale, il governo riunisce un Cdm straordinario e vara lo stesso il decreto. Il provvedimento andrà al Quirinale. Capotosti: schiaffo a parlamento, Napolitano potrebbe non firmarlo. Bossi: Lega mantiene promesse. Opposizioni: governo espropria parlamento.
OK DEFINITIVO CDM A DECRETO CON NOVITA’ BICAMERALE. ORA COLLE DOVRA’ EMANARLO, POI IN GAZZETTA UFFICIALE – Via libera definitivo del Consiglio dei ministri al decreto del federalismo fiscale sul fisco comunale. Il testo approvato è quello contenete le modifiche discusse in questi mesi dalla commissione bicamerale e che ha avuto l’ok dell’Anci nonostante il voto di ieri dell’organismo presieduto da La Loggia che ha respinto il parere sul testo, contenente quelle nuove misure, con un 15 a 15. La maggioranza sottolinea, infatti, come il no implichi una non espressione del parere da parte della commissione, mentre il Parlamento si è pronunciato comunque su un testo contenente le nuove misure rispetto a quello emanato il 4 agosto con il parere favorevole espresso dalla commissione Bilancio del Senato questa mattina prima del voto della bicamerale e “in esito alle votazioni conclusesi nella seduta pomeridiana del 2 febbraio 2011”. Il testo dovrà ora essere emanato dal Quirinale e poi potrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
BERSANI: DA CDM COLPO DI MANO INAUDITO – “Un inaudito schiaffo al Parlamento, una lesione senza precedenti delle prerogative delle commissioni parlamentari fissate per legge. Un vero atto di arroganza. Il governo Berlusconi-Bossi, dopo tanta propaganda, finisce per approvare con un colpo di mano il federalismo delle tasse”. Così il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, attacca l’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto sul federalismo municipale.
LEGA, RISULTATO CHE PAESE ASPETTAVA – “L’adozione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto sul Federalismo municipale è un atto dovuto nel rispetto delle prerogative del Parlamento. Infatti la legge 42 dà il compito al governo di emanare il decreto visto che la V commissione Bilancio del Senato ha espresso un parere favorevole. Il pareggio che si è realizzato in Commissione Bicamerale ha determinato la non espressione del parere da parte della Commissione stessa”. Lo dichiarano in una nota congiunta il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Marco Reguzzoni e quello del Senato, Federico Bricolo. “Abbiamo aspettato – specificano i due presidenti – con numerosi rinvii e abbiamo accolto numerosissimi emendamenti parlamentari e tutte le richieste dell’Anci. E’ pertanto doveroso che il governo abbia proceduto lungo le linee che la legge delega gli ha affidato, approvando un decreto che ha recepito completamente il parere della V Commissione Senato”.
UDC, DA GOVERNO ATTO VOLGARE E VIOLENTO – “Un atto volgare e violento, adottato nella più assoluta illegalità costituzionale, che apre un ulteriore conflitto istituzionale, questa volta tra Governo e Parlamento”. Lo dichiarano in una nota congiunta il presidente dei senatori Udc, Gianpiero D’Alia, e il vice presidente dei deputati Udc, Gian Luca Galletti. “Il Governo – sottolineano gli esponenti centristi – ha ricevuto una delega dal Parlamento, che avrebbe dovuto esercitare nel rispetto delle indicazioni del legislatore e della Commissione bicamerale appositamente istituita. L’Esecutivo – proseguono i due esponenti Udc – l’ha violata in maniera autoritaria e antidemocratica per un mero calcolo politico e per garantirsi una triste sopravvivenza. A questo punto, la Commissione bicamerale è inutile e ancor di più il suo presidente, che non ne difende le prerogative istituzionali. Se avesse un minimo di dignità e rispetto per le istituzioni, La Loggia dovrebbe dimettersi”.
BERLUSCONI: DA D-DAY OSSIGENO A GOVERNO, ORA ALLARGHIAMO – Incassato il voto con cui la maggioranza ha respinto le richieste della Procura di Milano, e registrata – per la prima volta dall’abbandono dei finiani – la maggioranza assoluta alla Camera, Berlusconi si mostra fiducioso per il prosieguo della legislatura. Al termine di quello che in molti avevano definito il ‘D-Day’ del Governo (con la doppia prova del federalismo e del Rubygate) il premier tira le somme. E se sul fronte della riforma federalista deve registrare una mezza battuta d’arresto (raddrizzata in extremis con un consiglio dei ministri straordinario), il raggiungimento della quota dei 315 voti (che con il suo, non espresso, segnano una pur risicata autosufficienza), dona ossigeno al governo. E al Cavaliere torna la voglia di rinfoltire la maggioranza. L’occasione è l’appuntamento con il gruppo dei Responsabili ai quali (interessati dell’argomento) assicura che in tempi rapidi ci sarà l’ampliamento della squadra di governo con il riempimento delle caselle lasciate libere dagli ex alleati di Fli. L’intenzione dichiarata ai commensali è quella di fare un decreto per aumentare la squadra dei sottosegretari. Almeno dodici in più, viene riferito.
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