Federalismo, la Lega scopre le carte
redazione | Il 06, Gen 2011
Ricatto al premier fra lindifferenza della sinistra,sberleffi a una classe politica da burletta.mentre al Sud ormai è emergenza totale e miseria diffusa in ogni settore
LUIGI MAMONE
Federalismo, la Lega scopre le carte
Ricatto al premier fra lindifferenza della sinistra sberleffi a una classe politica da burletta mentre al Sud ormai è emergenza totale e miseria diffusa in ogni settore
TAURIANOVA – Federalismo subito oppure elezioni anticipate. Alla fine la Lega Nord ha scoperto le carte. A modo suo. Con la forma più consona al modus agendi di Bossi, Calderoli e Maroni . Senza fronzoli e senza mezze parole. Pronti a buttare a mare anche lingessato, stuccato e truccato Berlusconi, al quale , in fondo, del federalismo potrebbe anche non interessare nulla se fosse varato oppur no. I suoi interessi , personali e di governo hanno linee diverse e divergenti. IL federalismo è , per il leader del PDL una questione fastidiosa, che con al logica da manuale Cencelli che regola e dirige ancora la politica dei grandi e oscuri palazzi del potere romano, è questione assai fastidiosa. Un fatto dinteresse, insomma. Coloro i quali hanno la necessità del federalismo, nei termini in cui in Italia lo si intende, è solo quel coagulo di poteri parastatali che la Lega Nord ha messo in piedi grazie anche allinsipienza di una classe politica che negli ultimi 20 anni ha disatteso il pericolo, pensando di rimandarlo sine die sfogliando il manuale Cencelli, imbastendo storie di scandali e perdendo il contatto con la realtà. Ma a Gemonio i leghisti della prima ora, hanno capito daver ora il coltello dalla parte del manico. E a questo punto a loro poco importa se Berlusconi verrà mandato definitivamente a puttane non ad escort e minorenni , ma proprio , politicamente, a puttane, ovvero a gambe allaria. Il loro fine è chiaro. Consolidare una leadership nazionale e se Berlusconi vuole stare stia altrimenti morto un Rais se ne far subito un altro. Pertanto federalismo subito! E questo è il fio che la classe politica italiana dovrà pagare a non aver voluto riformare il sistema elettorale. Nel bel mezzo della crisi esistenziale fra Berlusconi e Fini , culminata con il voto di sfiducia al governo Il cav ha più volte parlato di disponibilità alla riforma, senza specificare le forme e i termini della stessa. La Lega ha nicchiato, simulando spirito collaborativo e senso di responsabilità. In realtà sperava nella sfiducia per rimescolarle carte e spingere verso il Federalismo e verso la successione di Berlusconi . Oggi tutti tacciono. Compresa quella sinistra da burletta che ci ritroviamo e che è tale e quale ai da loro contestati colleghi della opposizione ,e come loro interessata a mantenere il sistema delle liste blindate per tentare di cristallizzare un embrione di dispotismo che è funzionale solo a chi pensa di detenere il potere. E in questa situazione , lo scettro del comando che già la Lega detiene – perché solo in Italia poteva capitare che il partito che 15 anni fa parlava di secessione e veniva indagato dal Giudice Papalia di Verona per attentato alla Costituzione detenga oggi il Ministero dellInterno e anche altri dicasteri chiave, ivi compreso quello delleconomia e delle finanze si rafforzerà su tutto il territorio nazionale grazie alla capillare strutturazione partitica del loro movimento che ha uno spessore e un peso specifico molto più importante rispetto alle friabili formazioni politiche che da destra e da sinistra orbitano intorno ai leader del momento ma non hanno la forza di espandersi sul territorio, intrisi come sono di personaggi in cerca di pennacchi e di prebende e che per un posto al sole non esitano a tradire la fiducia ricevuta e la bandiera sotto la quale hanno militato. Povera Italia. Povero sud. Povera Calabria, Tutti in maniera diversa impreparati al federalismo che solo la Lega vuole e il PDL per conservare il potere a Berlusconi avallerà infischiandosene se da ciò due terzi del paese, già bersagliati dalle avvisaglie del settarismo lombardo e dalle strategie di protezionismo che finiranno per elidere gli imprenditori meridionali da tutto il Nord Est con lo spauracchio della mafiosità manifesta e latente. Poveri calabresi che non arrivano più alla fine del mese, che non hanno il soldi per il pane quotidiano e neanche per pagare lassicurazione -obbligatoria della macchina. Assicurazione che anche se i soldi fossero tanti in ogni caso da qualche tempo hanno difficoltà ad ottenere anche se indenni da incidenti perché le lobby della RCAuto vogliono fuggire dal Sud. Via lItalia del federalismo !