Federalismo, Lega: “Alle Camere la prossima settimana”
redazione | Il 10, Feb 2011
Premier: “Chiederemo la fiducia solo alla Camera e non al Senato”
Federalismo, Lega: “Alle Camere la prossima settimana”
Premier: “Chiederemo la fiducia solo alla Camera e non al Senato”
(ANSA) ROMA – Si e’ svolto un lungo e cordiale incontro tra il Presidente della Repubblica Napolitano e i Ministri Bossi e Calderoli. Durante il colloquio si e’ discusso del tragitto previsto per il federalismo fiscale che li vedra’ riferire alle Camere a partire dalla prossima settimana. Ne da’ notizia un comunicato dell’ufficio stampa della Lega. Al termine del Consiglio dei Ministri , il premier ha annunciato che il governo “Porra’ la fiducia alla Camera” sul federalismo. ”In Parlamento – ha detto Berlusconi – presentiamo anche i provvedimenti sul federalismo. Abbiamo deciso oggi in Consiglio dei ministri l’apposizione della fiducia. Porremo la fiducia alla Camera e non la porremo al Senato, quindi siamo assolutamente tranquilli di avere una maggioranza che ci consente di governare”. CALDEROLI, OK CDM A OSSERVAZIONI PER PARLAMENTO – Il consiglio dei Ministri “ha approvato le osservazioni che vanno inviate alla Camere” per quanto riguarda il decreto sul fisco municipale sul quale ce stato lo stop del Presidente della Repubblica dopo il pareggio in commissione Bicamerale. Lo ha detto il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, nella conferenza stampa al termine del consiglio dei Ministri Dopo l’altolà del Colle al decreto sul fisco municipale la Lega lavora per ricucire e a mettere in sicurezza sia quel provvedimento che l’intera riforma. E capirà meglio come muoversi in questa prospettiva dal confronto che ci sarà domani al Colle tra il senatur Umberto Bossi e il presidente Giorgio Napolitano che, alla luce dei suoi impegni, potrebbe svolgersi o all’ora di pranzo o in serata. “Con Napolitano non c’é stato scontro”, getta acqua sul fuoco il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli che sottolinea anche che sul fisco municipale, “la via indicata dal presidente della Repubblica è anche la via d’uscita perché se ci dovesse essere un pareggio anche con il prossimo decreto sarà l’Aula a pronunciarsi”. Un’ipotesi, quest’ultima, plausibile, visto che, nonostante la richiesta dei responsabili di essere rappresentati nella bicamerale, sembra complicata dal punto di vista tecnico, una modifica della composizione della bicamerale presieduta da La Loggia. La Lega al momento ribadisce la propria lealtà al governo e fa sapere che non staccherà la spina. Le elezioni anticipate sono “un problema che non ci poniamo più”, dice il governatore del Veneto Luca Zaia. Ma il Carroccio pretende, comunque, un allargamento della maggioranza e con Calderoli chiede un riequilibrio all’interno sia della commissione bicamerale per il federalismo fiscale che in quelle permanenti. Il tema potrebbe essere stato trattato dal ministro anche in un colloquio che secondo indiscrezioni al momento non confermate, avrebbe avuto oggi con il presidente del Senato Renato Schifani. Al di là degli aspetti tecnici e dell’indicazione della road map sul fisco municipale, è presumibile che, nell’incontro di domani, il capo dello Stato torni a chiedere che si ricerchi il più possibile una condivisione sulla riforma così come ha fatto spesso nei suoi discorsi pubblici. Non ultimo quello di qualche giorno fa a Bergamo nel quale ha sottolineato che per le riforme “resta decisivo un clima di corretto e costruttivo confronto in sede istituzionale”. Così come è probabile che insista sulla necessità che resti aperto il canale di dialogo del governo con gli enti locali diretti interessati dalla riforma. “Vedo il federalismo più vicino”, dice il ministro dell’Interno Roberto Maroni. Ma l’opposizione va all’attacco. “Berlusconi svende un federalismo dannoso per il Paese pur di far mettere in testa alla Lega un cappello elettorale”, dice il leader dell’Idv Antonio Di Pietro, facendo anche intendere che ormai il suo partito è sul no deciso alla riforma. Il punto, per la capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro, è che “se la Lega vuole fare il federalismo per davvero non è con Berlusconi che deve proseguire l’alleanza”.
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