Federmeccanica annuncia la disdetta del contratto 2008, sindacati divisi
redazione | Il 08, Set 2010
Sacconi: accordo 2009 tutela lavoratori
Federmeccanica annuncia la disdetta del contratto 2008, sindacati divisi
Sacconi: accordo 2009 tutela lavoratori
(ASCA) Federmeccanica disdettera’ il contratto nazionale dei metalmeccanici siglato nel 2008 e valido fino a gennaio 2012.
Lo ha stabilito oggi il consiglio direttivo della Federazione dell’industria meccanica che si e’ riunito a Milano.
In particolare, si legge in una nota ”nel confermare la legittimita’ e la validita’ dell’accordo del 15 ottobre 2009, ha dato mandato al presidente, a fronte delle minacciate azioni giudiziarie Fiom relative all’applicazione del succitato accordo, di comunicare fin d’ora in via meramente tecnica cautelativa allo scopo di garantire la migliore tutela delle aziende, il recesso dal contratto nazionale di lavoro del 20 gennaio 2008”.
Tra i propositi di Federmeccanica quello di mettere a punto norme ad hoc per il settore auto. A tale scopo ”e’ stato dato incarico a un’apposita commissione di attivare un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali al fine di definire norme specifiche per il comparto dell’auto, in armonia con quanto previsto in calce alla vicente campo di applicazione del contratto”.
Il consiglio direttivo di Federmeccanica si e’ soffermato in modo particolare sull’evoluzione dei rapporti sindacali alla luce della vicenda dello stabilimento Fiat di Pomigliano. E ”dal dibattito – si legge sempre nella nota di Federmeccanica – e’ emerso il convincimento unanime che e’ necessario proseguire con determinazione nell’adeguamento delle relazioni industriali, sindacali e contrattuali alla domanda di maggiore affidabilita’ e flessibilita’ che proviene dalle imprese per consentire loro una migliore tenuta rispetto all’urto della competizione globale”. Ed e’ proprio per questo, puntualizza Federmeccanica nella nota, che ”il consiglio direttivo ha dato mandato alla delegazione incaricata delle trattative di proseguire nel lavoro di armonizzazione e adeguamento del contratto nazionale ai principi dell’accordo interconfederale del 15 aprile 2009, con particolare atttezione alla possibilita’ di definire intese mofidicative del contratto nazionale per il governo delle situazioni di crisi e per lo sviluppo economico e occupazionale del territorio e agli istituti e procedere per la sanzionabilita’ degli impianti contrattuali”.
Non manca un appello lanciato alle organizzazioni sindacali: siccome Federmecanica giudica ”urgente una regolamentazione condivisa del sistema di rappresentanza”, il consiglio direttivo della federazione ”ha espresso l’auspicio che le confederazioni attivino al piu’ presto un tavolo per regolamentare la materia per via pattizia”.
FIOM, SI APRE LO SCONTRO SOCIALE.
La decisione del direttivo di Federmeccanica di disdettare a partire dal 2012 il contratto dei metalmeccanici ha suscitato, come prevedibile, la forte reazione della Fiom.
”Una decisione grave e irresponsabile”, ha commentato il segretario generale della federazione della Cgil, Maurizio Landini. ”E’ uno strappo alle regole democratiche del nostro Paese, in quanto si pensa di concordare con sindacati minoritari la cancellazione del contratto nazionale impedendo ai lavoratori metalmeccanici di poter decidere sul loro contratto”. Domani nella riunione del comitato centrale della Fiom, ha annunciato, ”prenderemo tutte le decisioni piu’ opportune”. E’ andato oltre, il presidente del comitato centrale della Fiom, Giorgio Cremaschi, secondo il quale cosi’ si decreta l’apertura dello scontro sociale. La presa di posizione di Federmeccanica, a suo giudizio, ”e’ la dimostrazione della malafede e, nello stesso tempo, della volonta’ di scontro frontale degli industriali. Disdettando il contratto ora, a molti mesi dalla sottoscrizione dell’accordo separato con Fim e Uilm che avrebbe dovuto rinnovare il contratto nazionale, la Federmeccanica dimostra che aveva ragione la Fiom quando sosteneva che il contratto del 2008 era ancora in vigore. Non si puo’ disdettare una cosa che non esiste piu’.
Come hanno mostrato queste settimane, da Pomigliano e’ partito l’attacco al contratto nazionale, allo Statuto dei lavoratori, alla stessa Costituzione. Quella della Federmeccanica e’ una scelta eversiva senza precedenti a cui si dovra’ rispondere sia sul piano legale, sia sul piano del piu’ diffuso conflitto sociale”.
Piu’ caute e possibiliste, Fim e Uilm. ”Per noi il contratto del 2008 era gia’ decaduto dal punto di vista formale e sostanziale e quindi non si tratta di alcuna novita”’, ha sostenuto Giuseppe Farina, segretario generale della Fim-Cisl. Dello stesso avviso il numero uno di categoria della Uil, Rocco Palombella: ”per i lavoratori – ha detto – non cambiera’ nulla: per noi della Uilm esiste un solo contratto, ed e’ quello firmato nel 2009, che scadra’ nel 2012”. Eppure il contratto siglato il 20 gennaio del 2008, anche dalla Fiom, aveva sancito il disgelo tra sindacati e Federmeccanica. Il Ccnl, sottoscritto con Prodi premier e Damiano ministro del Lavoro, prevedeva 127 euro di aumento medio a regime, divisi in tre tranche: 60 euro il primo gennaio 2008, 37 euro il primo gennaio 2009 e 30 euro il primo settembre 2009. La rivalutazione della retribuzione destinata ai lavoratori che non hanno un contratto aziendale e’ di 260 euro e cioe’ 20 euro mensili per 13 mesi su base annua. L’una tantum fu erogata in una cifra unica di 30o euro a marzo 2008.
L’accordo prevedeva, inoltre, un sabato straordinario comandato in piu’, per cui per le aziende oltre i 200 dipendenti passano da quattro a cinque (40 ore) mentre le aziende fino a 200 lavoratori passano da cinque a sei (48 ore su base annua). Per quanto riguarda il permesso annuo retribuito previsto lo spostamento di uno nell’anno successivo salvo la monetizzazione richiesta dai lavoratori.
Definito a 44 mesi il limite del lavoro a tempo determinato.
Sulle ferie per la prima volta in un contratto di lavoro era stata raggiunta la parita’ normativa fra operai e impiegati.
FIM, FATTO SCONTATO E PURAMENTE FORMALE.
La disdetta del contratto 2008 da parte di Federmeccanica ”e’ un fatto scontato e puramente formale, in quanto il Contratto 2008 e’ stato superato e migliorato dal Contratto del 15 ottobre del 2009 firmato da Fim e Uilm. E’ quindi un atto indifferente per i lavoratori metalmeccanici”. E’ quanto dichiara in una nota il segretario generale della FIM-Cisl Giuseppe Farina.
”Circa le affermazioni della Fiom – prosegue – ricordo solo che i sindacati che hanno sottoscritto il Contratto nazionale del 2009 rappresentano la maggioranza dei lavoratori iscritti al sindacato”.
”Trovo tristemente sorprendente – conclude – che attorno ad una notizia irrilevante, che non modifica nulla per nessuno, si costruisca un evento che conferma che la Fiom riesce solo a sollecitare la fantasia dei media e non certo a mobilitare i lavoratori metalmeccanici che da tempo hanno smesso di aderire ai loro scioperi e che, in una fase di forte crisi economica e industriale, hanno ben compreso l’importanza di aver rinnovato il loro Contratto nazionale”.
UGL, PRONTI A NUOVE REGOLE SU BASE ACCORDO 2009.
”Nel 2009 e’ stata siglata una nuova intesa dalla maggioranza delle organizzazioni sindacali dei Metalmeccanici e dalle aziende. Quindi ribadiamo che il 15 settembre siamo pronti ad iniziare un confronto con Federmeccanica sulla base di quelle regole”. Lo dichiara il segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio D’Anolfo, sottolineando che ”il nostro unico obiettivo e’ individuare, nell’ambito delle deroghe previste nel ccnl 2009, le soluzioni piu’ idonee alla salvaguardia dei posti di lavoro nel comparto auto e per far partire tutti quei progetti che nel gruppo Fiat ancora non sono stati avviati”.
SACCONI, DISDETTA CCNL 2008 NON HA VALENZA PER LAVORATORI, PROTETTI DA ACCORDO 2009.
”La disdetta da parte di Federmeccanica del contratto nazionale del gennaio 2008 non ha alcuna valenza sostanziale per i lavoratori, che sono protetti dal ben piu’ conveniente contratto dell’ottobre 2009 sottoscritto da Cisl, Uil, Ugl e Fismic”. Lo ha dichiarato il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi.
”Si tratta ora – ha aggiunto – di auspicare l’ulteriore evoluzione delle relazioni industriali anche nell’ultima ridotta del vecchio impianto ideologico che voleva il necessario conflitto tra capitale e lavoro. Come ha recentemente osservato il Governatore della Banca tedesca Weber, la fabbrica e il territorio sono il baricentro di accordi che, in quanto prossimi alle persone e alle imprese, ne individuano i punti di condivisione con concretezza e ritorni tanto per la produttivita’ quanto per i salari. La detassazione voluta dal Governo del salario espresso da questi accordi ha inteso incoraggiare queste nuove relazioni industriali”.