“Fermare le trivelle a favore di un’energia pulita e rinnovabile” E' il tema dell'incontro-dibattito che si terrà domani a Cinquefrondi, in vista del referendum del 17 aprile
di Elisa Morani e Francesco Cristofaro
Domani, alle ore 17, nella Mediateca comunale di Cinquefrondi, si terrà un incontro – dibattito sul referendum del prossimo 17 Aprile. Il tema è “Fermare le trivelle a favore di un’energia pulita e rinnovabile”. Prenderanno parte all’evento il sindaco di Cinquefrondi Michele Conia, Danilo Loria coordinatore di Rinascita per Cinquefrondi, Rosanna Giovinazzo dei Partigiani della Scuola Pubblica, Nuccio Barillà, direttore nazionale Legambiente, Domenico Gattuso, esperto di logistica e trasporti, Federica Dieni, deputato M5S, Paolo Parentele, deputato M5S. Modererà Aldo Polisena e introdurrà Giuseppe Fabio Auddino.
Quello del 17, è un referendum richiesto dai governatori in buona parte iscritti al Partito Democratico, che secondo Stefano Rodotà, giurista dei beni comuni, la consultazione, riporterà il potere nelle mani dei cittadini. Si recheranno alle urne infatti, i cittadini di nove consigli regionali, dopo il ritiro dell’Abruzzo, per esprimere la loro preferenza. Gli elettori si troveranno di fronte ad una questione tecnica, ossia dovranno decidere se i permessi per estrarre idrocarburi in mare, entro 12 miglia dalla costa, più o meno a 20 chilometri da terra, debbano durare fino all’esaurimento del giacimento, come avviene attualmente, oppure fino al termine della concessione.
La domanda che più tormenta i cittadini è se le trivelle poste in mare siano dannose alla salute umana. La risposta è certamente si, infatti, dai dati raccolti fra il 2012 e il 2014 dall’Ispra, su commissione dell’Eni, relativi a 34 piattaforme a gas gestite dalla compagnia nell’Adriatico, è emerso che nei sedimenti marini e nelle cozze che vivono vicino alle piattaforme sono state trovate, in alcuni casi, sostanze chimiche in quantità superiori ai limiti di legge.
Nei mari italiani ci sono135 piattaforme e teste di pozzo . Di queste, 92 ricadono dentro le 12 miglia : sono quelle a rischio con il referendum, quindi la maggioranza.
L ’aspetto negativo che riguarda tale referendum è la perdita del posto di lavoro di circa 29 mila operai.
Inoltre le trivelle, entro le 12 miglia, nel 2015 hanno contribuito a soddisfare fra il 3 e il 4 per cento dei consumi di gas e l’1 per cento di quelli di petrolio, ma nonostante ciò sarebbe opportuno mirare lo sviluppo dell’ Italia attraverso fonti di energia rinnovabile. Perciò tutti i cittadini, potranno esprimere il proprio voto , mettendo al primo posto, soprattutto gli aspetti positivi.